Perché non accetto le mie colpe e vivo di speranze?

Inviata da Laura Zandegiacomo · 20 feb 2023 Autorealizzazione e orientamento personale

Ragazza di 22 anni. Incontro un ragazzo, diventiamo amici e dopo un anno (durante il quale ci "punzecchiamo" per scherzo) scatta il bacio. Iniziamo a frequentarci ma appena dopo il bacio io comincio giá ad avere dubbi e ripensamenti. La mia testa inizia a vagare e ogni volta che lo vedo sento il bisogno di trovare sempre qualcosa di giusto da dire per soddisfare delle aspettative che io immaginavo lui avesse su di me. Ero talmente preoccupata di non deluderlo che alla fine l'ho inevitabilmente deluso. Il fatto è che sentivo pressioni (che non c'erano) e non sapevo come comportarmi ma allo stesso tempo gli volevo bene e non ho lasciato il tempo di evolvere alla cosa. Ho iniziato ad allontanarmi e lui giustamente ad un certo punto si è stancato di rincorrermi (anche se faceva il minimo e questo non faceva che confermare i miei dubbi... Che poi, chi decide quale sia il minimo boh). Poi entrambi abbiamo capito di esserci lasciati condizionare da circostanze esterne in più di un'occasione quindi ci siamo riavvicinati ma non dopo una bella dose di passivo-aggressivitá da parte di entrambi che non ho ancora superato del tutto in primis perché l'ho considerata una delusione personale (non mi facevo così infantile), in secondo luogo perché lui sapeva esattamente dove colpire ed io non riuscivo ad andare oltre (era il caso perché comunque le frecciatine erano stupidaggini). Quindi nonostante lui fosse tornato, io, condizionata, non riuscivo più a lasciarmi andare. Nonostante questo, quando capita di rivederci (a volte usciamo con degli amici in comune) tutto il "non vissuto" è abbastanza evidente.... Ci piacciamo ancora (lui è probabilmente più preso di me) e io ci penso ogni giorno. Il mio problema principale è che una piccola parte di me sapeva che sarebbe finita così ma durante l'anno in cui tutto andava bene, la ignoravo totalmente ( la vocina in testa però c'era) e ho finito per fare stare male entrambi. Non ho mai comunicato nel modo adeguato e quando volevo rimediare, per assurdo, peggioravo la situazione. Ora come ora non so cosa voglio fare. Sono convinta che se gli dicessi la cosa giusta da dire (perché comunicazione ce ne è sempre stata poca e quasi tutta da parte sua), sarei ancora in tempo per tornare a quel qualcosa che stava nascendo... Certo con qualche problema di fiducia da parte sua, ma sono abbastanza sicura che mi concederebbe una seconda chance. Allo stesso tempo, il fatto che non sappia cosa fare è già una risposta, ora poi mi lascerei ancora di più condizionare da fattori esterni perché sento di essere io la colpevole. Sto ingigantendo la cosa, lui non è così innocente, però ora che è trascorso del tempo e ho avuto modo di analizzare la situazione, mi rendo conto di aver commesso degli errori davvero gravi con una persona che ci teneva a me. Perché questa repulsione improvvisa quando tutto stava per andare per il verso giusto? Perché ora vorrei tornare a come eravamo ma mi fido poco di me stessa e quest'ansia mi blocca quando forse sarei ancora in tempo? Questa piccola "avventura sentimentale" mi ha portato a dubitare molto di me stessa e a rivedere tanti modi che ho di pormi con le persone. Mi sono sentita una persona cattiva e vuota e giustamente così mi ci hanno fatto sentire. Ora però non so più cosa devo fare quando incontro gente nuova o anche solo quando ho a che fare con le stesse persone. Ho lasciato che questa cosa contaminasse altri ambiti della mia vita e sono arrabbiata (con me) e sento di meritarlo. E allo stesso tempo vorrei solo chiarire le cose con lui sperando di tornare a come eravamo, cosa che vedo difficile anche se una minuscola speranza c'è. Mi sento ridicola a scrivere tutto questo in un modo così veloce e impulsivo ma non so più come spiegare la situazione. Non credo ci possa essere un aiuto concreto però ora non so più cosa fare. Passo le giornate a pensare a cosa avrei potuto dire o fare in una determinata occasione e mi annullo completamente perché ho paura di dimostrare che le critiche che mi sono arrivate siano vere. Mi sono un po' persa perché ho lasciato che il pensiero che gli altri hanno su di me mi condizionasse. Eppure eccomi qua che spero che un giorno possiamo tornare allegri e spontanei come un tempo... Perché non ho ascoltato il mio sesto senso quando ero in tempo e perché ora sento di meritarne le conseguenze al punto da rovinarmi le giornate da quasi un anno a questa parte?

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