Salve, ho 22 anni e mi sento terribilmente sola. La mia solitudine diventa più evidente quando si avvicinano le feste. Credo perchè tutti escono, e io no. Ho un ragazzo, con lui sto benissimo, ma credo sia inutile dire che a volte si ha bisogno anche di amici. Purtroppo, con il tempo le mie amicizie si sono ridotte molto, ognuno poi ha la sua vita ed io mi sento poco partecipe anche perchè sono rare le volte che mi chiamano se non lo faccio io. Studio all'università, ma a causa di attacchi di panico ho dovuto studiare da casa. comunque non sono riuscita a farmi degli amici, oltre a dei semplici colleghi che non mi considerano più di tanto. Mi sento sempre inadeguata, sono poche le persone con cui mi sento a mio agio. A volte, mi rendo conto di allontanare la gente, ma non lo faccio di proposito. Con il mio ragazzo usciamo spesso, però per la maggior parte stiamo soli, nessuno ci chiama mai per uscire. Tutto questo mi fa stare male, non ce la faccio pià a sentirmi inadeguata, non capisco perchè mi sento così. Non ho amici, nessuno mi calcola a volte mi sembra di essere un peso persino per la mia famiglia. in più ho paura che il fatto di stare quasi sempre soli con il mio ragazzo potrebbe ritorcersi contro di noi in un futuro. Non ho uno scopo, non so chi sono
Risposta inviata
A breve convalideremo la tua risposta e la pubblicheremo
C’è stato un errore
Per favore, provaci di nuovo più tardi.
Prenota subito un appuntamento online a 44€
Ricevi assistenza psicologica in meno di 72 ore con professionisti iscritti all’ordine e scegliendo l'orario più adatto alle tue esigenze.
Miglior risposta
14 DIC 2015
· Questa risposta è stata utile per 5 persone
Cara Marianna,
leggendo il tuo post, viene da pensare che è una fortuna che tu abbia almeno il ragazzo, altrimenti non si riesce a immaginare quale livello di solitudine avresti vissuto!
Una sfortunata coincidenza ha voluto poi che probabilmente anche il tuo fidanzato non abbia amici ed abbia una vita sociale ridotta ai minimi termini.
A parte ciò, mi sembra che dai molta importanza alla mancanza di amici e descrivi invece come un dettaglio gli attacchi di panico che ti impediscono di recarti all'Università e probabilmente anche di uscire se non in compagnia del tuo fidanzato.
Cara Marianna, mi sembra sia venuto il momento di iniziare a mettere fine a tutto questo iniziando un percorso di psicoterapia cognitivo-comportamentale che includa un training di abilità sociali per guarire dall'ansia e dal panico e per imparare a relazionarti con facilità e costruire relazioni amicali.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno)
16 DIC 2015
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Cara Marianna
la tua riflessione scritta che ci hai indirizzato mi sembra essere molto imperniata sul fatto che nessuno vi chiama e cioè nessuno vi coinvolge nelle sue iniziative.
Però tu non dovresti sentirti così in imbarazzo a dover telefonare o contattare delle persone della vostra età.
A mio parere occorre che tu e il tuo ragazzo assumiate un atteggiamento più propositivo e positivo.
Via questa routine e questa noia, siete tanto giovani e ci sono tante cose da poter fare, gente da conoscere, un mondo da esplorare, non capisco come sia stato che vi siete chiusi in casa!
E' ora di cambiare: "anno nuovo, vita nuova".
Un caro augurio Dott Silvana Ceccucci Psicologa Psicoterapeuta
15 DIC 2015
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Marianna
Ha parlato di se' con grande attenzione, elencando diverse dimensioni di malessere. Andare da uno specialista in psicoterapia le consentira' di comprendere bene la sua ansia, eventuali attacchi di panico, le sue abilita' sociali e i pensieri negativi correlati. Ha ragione, la vita senza amici e' piu' difficile e poi perche' negarsi la possibilita" di condividere gioie e dolori con gli altri?
Un caro saluto
14 DIC 2015
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Cara Marianna,
è stata molto chiara nella descrizione della sua situazione ed ha attirato la mia ttenzione una frase in cui sxcrive che sono poche le persone con cui si sente a suo agio.
In quelle situazioni, come si sente? Cosa permette a quelle situazioni di farla sentire a proprio agio? (come sto scrivendo in diversi post, è preferibile rispondere alle domande poste dai professionisti direttamente a loro, con messaggio privato, per evitare un'eccessiva esposizione di informazioni personali)
14 DIC 2015
· Questa risposta è stata utile per 5 persone
Salve Marianna,
comprendo i tuoi timori, i tuoi bisogni e i desideri che trapelano dalle tue parole.
Si possono supporre delle problematiche legate alla tua scarsa autostima, all’ansia e quindi alle tue paure.
Ciò che mi sorprende è come sia passata quasi in secondo piano una questione che ritengo invece di principale importanza: i tuoi attacchi di panico. Ti sono stati diagnosticati? Hai fatto qualcosa per superarli, o ti sei soltanto arresa all’impossibilità di recarti all’università?
Sembrano quasi una normalità in mezzo al contorno che descrivi.
In realtà, se non l’avessi già fatto, ti consiglierei di rivolgerti ad uno psicoterapeuta per affrontarli in una maniera che sia diversa dal semplice “fare finta che non esistano”. E poi un professionista potrebbe ovviamente aiutarti anche ad elaborare il tuo senso di inadeguatezza e il tuo modo di relazionarti agli altri, a ritrovare te stessa, le tue aspirazioni ed i tuoi scopi.
Credo sia arrivato il momento giusto di pensare a te, non aspettare che finiscano le feste e il tuo senso di solitudine si affievolisca. Cerca di cogliere gli spunti che stanno emergendo in questo periodo per fare qualcosa per te che sia duraturo e stabile nel tempo.
Un caro saluto,
Michela Vespa
Psicologa Psicoterapeuta Roma
