Buonasera ho 18 anni e da qualche mese ho sviluppato dei pensieri e fantasie erotiche strane e per nulla sane, che normalmente sono considerate ripugnati, principalmente fantasie su mia sorella e sono arrivato al punto di masturbarmi pensandoci (1 volta per fortuna) ci tengo a specificare che sono molto legato a lei e questa cosa mi invalida tanto, al punto di arrivare a sentirmi uno schifo di uomo (e credo sia vero), l'apice l'ho raggiunto poche settimane fa, iniziando a pensare di farla finita perché non merito di vivere. me ne vergogno tanto e non so come affrontare una terapia
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12 LUG 2023
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Ciao Emanuele,
credo che già scrivendo tu abbia fatto un primo passo importante per uscire da questa situazione che ti crea disagio.
Ora fai il passo successivo ed entra in dialogo con un terapeuta che sappia indirizzarti e aiutarti a capire ed orientare correttamente quanto vivi. Non ci vuole molto ... il primo passo lo hai già fatto.
Se ti serve, sono a tua disposizione online
Ciao
Angelo
dr. Angelomaria Alessio
Psicologo esperto in sessuologia
20 LUG 2023
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Buongiorno,
la nostra indicazione è quella di consultare uno specialista in sessuologia; sarebbe la figura più indicata ad accogliere ed orientare la sua richiesta di aiuto.
Cordiali Saluti
Studio Associato Dott. Ferrara Dott.ssa Simeoli
18 LUG 2023
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Caro Emanuele,
A volte il vuoto emotivo all’interno della famiglia porta i figli a cercare un modo diverso di riempire quel vuoto. Lei sta descrivendo solo il sintomo del disagio più profondo. Non deve pensare minimamente che non merita di vivere. Anzi, quel sintomo potrebbe essere la manifestazione del malessere di tutti i membri della famiglia e il primo passo per intraprendere un percorso psicologico che cambierà tutta la famiglia.
Un caro saluto,
Dott.ssa Svetlana Loginova
Psicologa a Bergamo e Milano
12 LUG 2023
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Buongiorno
Penso che tu abbia bisogno di essere aiutato ti consiglio dei colloqui con uno psicoterapeuta. I tuoi sono dei pensieri ossessivi
Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma
12 LUG 2023
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Caro Emanuele,
grazie per aver condiviso con noi la sua esperienza.
Non ha motivo di vergognarsi per quanto capisco che il tema possa essere delicato.
Il rapporto tra fratelli implica sensazioni ed emozioni di varia natura e spesso diventano contenitore delle dinamiche familiari compresi, ovviamente, i rapporti con i genitori e i confini stabiliti in famiglia.
Inoltre sarebbe utile comprendere in che fase della vita si trova, come procedono per esempio i suoi rapporti sentimentali.
Intraprendere un percorso psicologico potrebbe essere importante per capire a fondo questa dinamica e per sostenerla riguardo ai pensieri negativi che si trova a fare.
Un professionista può appoggiarla ed accoglierla, andando a lavorare su questo senso di vergogna e di inefficacia elaborando strategie di coping per fronteggiare la situazione e migliorare il senso di autostima e di auto efficacia. .
Oltre a lavorare insieme per comprendere a fondo che significato hanno i suoi pensieri provando ad elaborarli e a dargli nuova forma.
Lei è ancora molto giovane e ha sicuramente tutte le possibilità per trovare il suo equilibrio e sentirsi appagato da se stesso.
Resto a disposizione, anche online, per ulteriori chiarimenti e necessità.
Un caro saluto,
Dott.ssa Ilaria Tempesta
12 LUG 2023
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Buongiorno,
È importante che tu non ti colpevolizzi e che cerchi un aiuto professionale per affrontare queste preoccupazioni. Un terapeuta esperto potrà offrirti un ambiente sicuro e confidenziale per esplorare questi pensieri e sentimenti in modo costruttivo. Se i pensieri di morti continuano, dovresti anche parlarne con il tuo medico che saprà indirizzarti.
Un saluto.
12 LUG 2023
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Buongiorno Emanuele,
Intanto le voglio dire che è stato bravo a dirlo e scriverlo perché se l’avesse tenuto dentro di sè si sarebbe ingigantito come problema.
È necessario però che lei ne parli con uno psicoterapeuta, non è indispensabile che lei lo dica ai suoi nei dettagli ma che esprima il bisogno di un confronto terapeutico. È importante che lei affronti questo aspetto della sessualità in terapia. Lasci perdere lo schifo o cose simili che non c’entrano, a volte questi fenomeni hanno un senso che è da ricercare in altre questioni che una volta elaborate fanno passare il sintomo di cui lei parla.
Dott. Pietro Salemme