ansia per situazione familiare

Inviata da Viola · 29 dic 2016 Ansia

Gentili dottori,
Cerco delle domande sane da pormi in merito alla situazione familiare di mia sorella, per la quale provo ansia indicibile che somatizzo con malessere diffuso, palpitazioni, gastrite.

Sono preoccupata per mia nipote di 7 anni alla quale mi lega un affetto profondo. Mia sorella mesi fa ha improvvisamente deciso di separarsi, esercitando questa volontà nei modi più irruenti, drammatici e conflittuali possibili. Ora, io ritengo che sia padrona della sua vita e tutto questo riguardi la sua storia di coppia nella quale non posso entrare in merito, ma provo rabbia angoscia e impotenza di fronte all'egoismo e alla mancanza di amore e calore che sono riservate a mia nipote da entrambi i genitori, troppo occupati a farsi lotta fra loro o a esercitare dei loro "diritti" di godersi la vita in una rivalsa di libertà e indipendenza che ai miei occhi non é l espressione di una conquista personale ma la regressione ad un livello immaturo e egocentrato di sé. La cosa mi farebbe poco effetto e la guarderei in modo distaccato se di mezzo non ci fosse una bambina dolcissima e intelligente che da troppo tempo (da prima dell exploit) viene trascurata, ignorata, sballottata da un nonno all altro, con la conseguenza di segni di sofferenza tangibile che non so come due genitori possano ignorare...la bambina é nervosa, ansiosa, si stacca le sopracciglia e le ciglia, per un periodo ha avuto tic per fortuna ora passati...
Non so come aiutarla! So che é dell affetto materno e paterno, concretamente e amorevolmente espressi, che ha bisogno ma questo non arriva! Mia sorella e mio cognato sono due tipi freddi, intellettuali, tutta loquela e testa, non sono mai stati espansivi o affettuosi e la bambina ha un carattere diametralmente opposto; pensavo che noi parenti stretti potessimo sopperire e mi dicevo che ognuno ha la sua storia, i genitori con cui nasce, il primo adattamento che la vita richiede...ma ora che questi due sembra si siano sbarazzati non solo del loro legame ma anche dimenticati di essere genitori e di avete una figlia, il divario fra essere poco espansivi ed essere anaffettivi e disinterrssati é ridotto al minimo e io non ci dormo la notte, sto male e questo é un problema mio.
Dunque...come posso stare vicina a mia nipote comprensiva dei miei limiti in merito?
Come posso accettare la situazione, purtroppo comune a molte famiglie, per stare bene io e tornare a vivere? L indifferenza di mia sorella anche per le cure minime e gli accudimenti necessari alla bambina mi terrorizzano, quando sento la cronaca nera in tv vado in ansia fortissima e penso cose angosciose: questa é una dinamica malsana della mia mente, generata dal fatto che in passato mia sorella mi ha detto che dopo il parto aveva pensieri ossessivi di poter far male alla piccola...non so se persistono...ma di sicuro comprendo come lei per proteggersi da questi pensieri abbia messo distanza e forse continua...insomma ci sono molte dinamiche sbagliate...la maggior parte delle quali sono convinta siano frutto di una mente piccola e che pensa male...so che é possibile trovare forza interiore e tranquillità anche in una situazione del genere...ma mi pongo domande e risposte sbagliate...potete aiutarmi illuminandomi facendomi riflettere, dandomi consigli per stare vicina come posso alla mia nipotina? Soffro all idea che diventi un adulta con le mie stesse paure e limiti. Grazie

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Miglior risposta 30 DIC 2016

Gentile Viola,
in considerazione della situazione problematica che ha raccontato, se lei vuole il bene per sua nipote e vuole esserle di aiuto, dovrebbe innanzitutto diventare per quest'ultima un riferimento affettivo sicuro ed equilibrato in quanto sia il distacco emotivo che l'ansia eccessiva delle figure parentali sono ugualmente nocivi.
Questo equilibrio psicologico non si ottiene tramite consigli bensì tramite un percorso di psicoterapia individuale che le consiglio anche per i suoi disturbi psicosomatici.
Solo in seguito lei potrà essere una guida valida per sua nipote ed un esempio da emulare per sua sorella.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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30 DIC 2016

Cara Viola,
La situazione mi sembra essere molto delicata e comprendo bene le sue preoccupazioni.
Bisogna tuttavia procedere con delicatezza perché gli attori in scena sono molti, e molte le cose cui prestare attenzione.
Quello che le posso consigliare è di stare vicina a sua sorella in questo momento difficile, senza colpevolizzarla per i comportamenti che lei descrive come egoisti. Questo perché il rischio è che lei poi la allontani se si sentisse accusata di essere una "cattiva madre". Quello che lei può fare è quello di sostenerla in questa sua scelta (la separazione) dandosi disponibile ad occuparsi della bambina in quelle occasioni in cui lei sentisse di prendersi quegli spazi che le servono per staccarsi dalla relazione col marito.

Le sue emozioni e preoccupazioni in proposito sono legittime, ma sconsiglio sempre di intromettersi tra i genitori e i figli, salvo casi estremi.
Per questo le consiglio di passare attraverso la madre per aiutarla, in modo che anche la bambina gioverà indirettamente del suo aiuto.
Ad ogni modo, può consigliare a sua sorella una consulenza con uno specialista affinché affronti la separazione nel migliore dei modi. L'argomento della bambina verrà sicuramente affrontato in questa sede.
Ciò non toglie che lei non possa essere una zia presente per la nipote, che possa raccogliere i suoi vissuti ed aiutarla ad esprimerli, ma stando sempre attenta a non sostituirsi alla madre. Sottolineo questo perché è facile essere ingaggiati nella cura di un bambino in difficoltà assumendosi il carico che invece deve essere del genitore.
Quindi: sia una sorella amorevole e supportiva; e sia una zia attenta ed affettuosa.
Le faccio i miei auguri, affinché questa situazione abbia lieto fine e auguri di un sereno anno.
Rimango a sua disposizione per ulteriori chiarimenti.
Saluti, Francesca

Dott. Francesca Filippini Psicologo a Imola

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