Non mi sento capita...lasciare la terapia?

Inviata da Milena · 28 giu 2018 Psicologia risorse umane e lavoro

Ho deciso di lasciare la psicoterapia: non mi sento capita, e ho paura che non venga inquadrato correttamente il mio problema, e che quindi si peggiori solo la situazione. Come dicevo, mi hanno detto che ho problemi di diffidenza e sospetto, ma riflettondoci, non mi sono rivolta in terapia per questo: non soffro perché ho paura delle persone... In realtà, e un po' mi imbarazza dirlo, sono depressa perché vorrei attenzioni: vorrei essere ammirata; avere soldi; essere famosa ecc. e invece temo che nonostante le mie capacità, gli altri mi giudichino in maniera diversa: per gli altri sono una comunissima ragazza...niente di più, e questo mi fa soffrire: non voglio essere una ragazza comune come tante...non so se questo è un pensiero paranoico, come mi hanno detto, pensavo di essere una narcisista, onestamente...oddio un po' paranoica lo sono, nel senso che sono diffidente si, ma non è per questo che soffro...onestamente, faccio sesso in maniera meccanica perché sono preoccupata più a come appaio. Mi rendo conto di non provare nessun sentimento, e questo è anche meglio, perché altrimenti il dolore sarebbe troppo. In realtà dubito che qualcuno possa capirmi...in realtà so bene che se tutti la pensassero come me, dovrebbero essere depressi tutti! So che è impossibile da capire che a me non vada giù essere una ragazza nella media, ma è così. Proprio per questo motivo, forse mi conviene lasciar stare, o mi trovano problemi che non ho( come temevo) Lo so che per gli altri il mio è un problema sciocco, ma io sono depressa comunque. Tanto so già da sola che non mi va di essere nella media perché mi sento speciale....non ho bisogno di una strizza cervelli che mi palesi che mi sono convinta che l'affetto si compra...e mica ho tanto torto...non ho ricevuto molta ammirazione in passato e la bramo....vorrei sapere solamente il prezzo in money. Stra convinta che starei sulle scatole al 100% ( anche se non è molto professionale) lascio perdere, e non rubo tempo: tanto sono un caso perso....Non mi resta che cercare di fare soldi a tutti i costi....si, calpesterei chiunque per arrivare dove voglio( altro motivo per cui so già che sto sulle scatole) sono disperata, ok...Considerando che so già tutto quello che mi passa nell'anticamera del cervello, e nonostante tutto la magia non avviene....non proverò mai sentimenti, inutile stare qua a prendermi per i fondelli....non soffro per nessuno( ha i suoi lati positivi) Tanto vale che per farmi passare gli sbalzi d'umore io mi faccia le canne...facciamo prima, tanto è roba lieve, e dovvrebbe essere sufficente... Ho tantissimi fidanzati...si: ho bisogno di più relazioni, anche se in realtà non sto con nessuno, ma loro pensano di stare con me....perché lo faccio? Non so scegliere!!! E perché ho talmente necessità di attenzioni che mi servono più uomini!! Stupida io che pensavo di essere capita in una terapia: ma chi mih potrebbe capirmi mai! Che manco chi mi ha generato mi capisce. Alla fine so da sola che cerco attenzioni perché non le ho mai avute( a sentire la mia famiglia ne ho avute tantissime...sé come no) sono dovuta sopravvivere: sono cresciuta da sola...e le attenzioni ho imparato subito a prendermele con la forza e fuori dal mio ambiente famigliare. Beh dubito che pure 10 anni di psicoterapia possano aiutarmi a superare la mancanza di una famiglia( magari fossi nata orfana...così è peggio...ritrovarsi con una famiglia che non ti sopporta e non ti vuole...e qualcosa di davvero doloroso...che non si può colmare con niente, se non con i soldi....tanti soldi e potere... Si, senza moralismi, io voglio tanti soldi per essere felice...vorrei comprarmi e ottenere con la forza ciò che mi è dovuto e non mi è stato mai dato per uno strano scherzo del destino. So di non essere l'unica a non essere nata in una famiglia che li voleva...oddio non sarò la prima, né l'ultima....riflettendoci, pur essendo diffidente, penso di essere chiusa verso il prossimo non per paura, ma per rassegnazione: mi sono arresa da bambina: nessuno mi capirà e mi amerà mai...mai. Perché lo devo fare io, quindi? Faccio bene a lasciar perdere? Si, in effetti meglio i metodi classici per stare meglio: viva le cose materiali.

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Miglior risposta 30 GIU 2018

Gentile Milena,
Di solito I dubbi inerenti la terapia e la relazione col terapeuta vengono affrontati all' interno delle sedute, ma considerata la sua decisione di lasciar perdere la terapia, trovo superfluo consigliarle di parlare col suo terapeuta. Comprendo inoltre la sofferenza che prova e sarebbe opportuno affrontarla e elaborarla in una terapia ma anche qui, penso che sia inutile suggerirle qualcosa che ha gia' deciso di non fare. Lei parla di beni materiali, quasi fossero un risarcimento adeguato e sufficiente al vuoto affettivo, e d'altronde lei parla anche di rassegnazione...vede, qualunque cosa possa dirle mi rendo conto che lei non potra' farla, non potra' accettarla e forse la potra' infastidire. Del resto, ci sono molte persone che scelgono una vita fatta di beni materiali ed emozioni, senza tuttavia giungere mai a sfiorare I sentimenti...se qualcuno lo fa magari funziona! O quanto meno e' auspicabile crederlo, se non si e' capaci di accedere ad alternative.
Cordiali saluti,
Dr.ssa Ilaria Beltrami, psicologa clinica roma

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29 GIU 2018

Milena
La psicoterapia le sarà di molto aiuto, è il posto dove esprimersi e se si apre con il terapeuta potrà sperimentare un tipo di relazione (se pur di lavoro) sano. Lei nel corso della sua vita ha imparato a comportarsi e a reagire e pensare in un certo modo. Intraprenda una terapia per vedere che ci sono altre possibilità, la chiave è la consapevolezza e l’impegno di volersi concedere un cambiamento e lottare per esso
Saluti

Dr. Mariano Casella Psicologo a Lucca

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28 GIU 2018

Gentile Milena,
lei afferma di non provare niente, ma poi nel suo scritto ci sono tantissime parole che hanno a che fare con il suo mondo emotivo: lei prova molti sentimenti, e molto forti.. forse se ne difende, cerca di tenerli a bada, ma, come lei stessa riconosce, ha dovuto imparare a farlo per sopravvivere.
Ha parlato con il suo terapeuta della sensazione di non essere capita? Da quello che scrive ci sono molte cose che ha capito di sè e di come funziona il suo mondo interno, ma sembra si sia focalizzata sulle cose negative ed è un peccato. Dice nelle ultime righe che nessuno la amerà mai.. ma forse la prima persona che deve provare a farlo è proprio lei stessa. Provi a cercare di amarsi un po', invece che capirsi.. provi a darsi questo come obiettivo della psicoterapia..
In bocca al lupo e un cordiale saluto
drs Lucia Mantovani, Milano

Dott.ssa Lucia Mantovani Psicologo a Milano

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