Non mi riconosco più e questo mi fa tanta paura

Inviata da elisa · 20 lug 2022 Autorealizzazione e orientamento personale

Buonasera dottori, mi scuso in anticipo per la lunghezza del messaggio, cercherò di racchiudere in poche righe una storia molto complessa. Mi chiamo Elisa, ho 23 anni, e sono stata fidanzata 5 anni, all'età di 17 anni, con un ragazzo fantastico, che non mi ha mai fatto mancare nulla. Con lui mi sono sempre divertita, facendo quelle risate che proprio vengono dal cuore, con cui mi sono sempre sentita me stessa al 100%. In realtà ho costruito il mio carattere anche grazie a lui, per come mi faceva sentire e in base a come mi trattava, sono diventata un certo tipo di persona, e mi è sempre piaciuta molto la persona che ero. Ho passato un bruttissimo momento lo scorso anno, ho sofferto di DOC che mi ha veramente sconvolto la vita, e per questo sono andata in terapia, e ci vado tuttora. Fortunatamente, dopo circa 9-10 mesi in cui ho davvero cancellato tutte le persone accanto a me, sono finalmente uscita dal DOC. Ad oggi non mi riesco a perdonare molte cose che feci, presa dal DOC, da come ho annullato tutte le persone che mi volevano bene, tra cui il mio fidanzato, ma non ero in grado di uscirne senza un aiuto di un professionista. Mi pento per come l'ho trascurato, e anche di quanto mi sono trascurata io stessa, ponendo tutto in secondo piano e pensando solo ai miei bisogni, facendo fare delle cose agli altri che erano dettate solo dal mio disturbo. Lui mi assecondava sempre durante il DOC, dicendo di non volermi causare altro male opponendosi alle cose che io volevo per forza fare. In quei 9 mesi quindi il nostro rapporto andò in crisi, almeno per me: non avevo più voglia di fare l'amore con lui.. all'inizio era un peso, poi sempre peggio, fino al punto che avevo una repulsione e proprio tristezza in quei momenti, arrivando anche a piangere subito dopo senza farmi vedere. Ho racchiuso dentro di me il problema per 9 mesi, fingendo che andasse tutto bene, perchè caratterialmente non potevo immaginare la mia vita senza di lui. Poi le cose andarono sempre peggio, parlai con lui del problema per tentare di risolverlo, ma tutto andò malissimo: io, e questo non me lo riesco davvero a perdonare, arrivai a fare la cosa peggiore di tutte, tradendolo perchè non riuscivo più a controllarmi in quell'aspetto. Lo lasciai poco dopo, perchè avevo capito che se avevo fatto una cosa del genere non potevo davvero amarlo come pensavo. Ad oggi sono passati circa 3 mesi dalla rottura, e io mi sto frequentando con quel ragazzo nuovo, con cui mi trovo davvero bene su tanti aspetti, ma ho dei grossi dubbi. Con lui mi sto scoprendo una persona diversa da quella che ero: sono più dolce e più affettuosa (cosa che non ero con il mio ex-fidanzato), ma non mi sento me stessa. Avendo costruito con il mio ex una relazione molto stabile, basata sulla quotidianità, con lui mi divertivo molto, dato che era una persona molto solare, mi sentivo me stessa senza paura di dire nulla di troppo. Adesso, con il nuovo ragazzo che sto frequentando, ho una strana sensazione: mi sembra che, non avendo più il mio ex nella mia vita, non sia più capace a ridere come facevo prima, dato che è grazie a lui che avevo sviluppato questo lato caratteriale. Non mi sento più allegra come prima, anche nel fare battute infantili in cui noi ci capivamo. Mi sembra come se, perdendo lui, avessi perso una bellissima parte di me, quella solare, quella forte e determinata, quella anche razionale: lui, facendomi sentire comunque sempre apprezzata, aveva dato alla mia persona un'importanza che adesso non trovo più nè con gli altri nè tantomeno da sola. Quindi con il nuovo ragazzo sto bene certo, ma mi manca la mia personalità forte, solare, divertente. Purtroppo sono davvero convinta che quella parte caratteriale mi veniva fuori solo ed esclusivamente grazie a lui, perchè con nessuno sento le stesse cose. Credete sia normale avere questa sensazione di non riconoscermi più? Quando guardo le foto di qualche anno fa e poi mi guardo ora, non riesco a ritrovare la stessa persona, e non so se la persona che sono diventata mi piaccia o meno. Adesso mi sento vuota, mi sembra di non esser più capace a ridere di cuore, cioè a ridere con il cuore leggero. A volte mi chiedo se tutto ciò che ho fatto è giusto, ma ho ragionato molto sui motivi della rottura, ed ero arrivata ad un punto in cui avevo repulsione se ci trovavamo in intimità, e abbiamo 23 anni: ho provato a fare a meno della parte intima, cercando di vederla come non importante in una relazione, ma sono arrivata a pensare che dovrebbe esser bellissimo fare l'amore con la persona che ami, specie a 23 anni, ma comunque a qualsiasi età. E allora forse non lo amavo più, altrimenti non avrei nemmeno fatto tutto quello che ho fatto, dato che non è nel mio modo di agire. Mi scuso ancora, vi chiedo solo un aiuto per cercare di capire chi sono veramente, se secondo voi tutto ciò che sto vivendo è normale o è il sintomo che ho davvero sbagliato qualcosa? Non riesco nemmeno a perdonarmi per ciò che ho fatto vivere agli altri quando soffrivo per il DOC, spesso penso che se non avessi avuto quel disturbo non avrei avuto questa crisi anche con il mio fidanzato, e mi sento in colpa per tutto. Premetto che sono una persona che purtroppo accetta con molta difficoltà qualsiasi tipo di cambiamento, sono molto abitudinaria: non capisco quindi se queste sensazioni di vuoto estremo possano esser dovute anche al grosso cambiamento che ho affrontato, cioè non avere più accanto una persona che vivevo ogni giorno da 5 anni.
Grazie davvero per la vostra attenzione.

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Miglior risposta 21 LUG 2022

Gentile Elisa,
indipendentemente dal disturbo O-C che ha condizionato negativamente la relazione col suo ex, il passare del tempo può comportare cambiamenti nel proprio modo di essere e nei sentimenti che si provano.
In ogni caso, ritengo che la sensazione di disorientamento e confusione che lei attualmente avverte sia legata ai cambiamenti occorsi ma condivido la sua riflessione che se non provava più attrazione per il suo ex la rottura era inevitabile e non serve ora il rimpianto dei momenti positivi di quella relazione.
Pertanto, siccome sembra che lei sia tuttora in terapia, oltre al monitoraggio del D.O.C. è consigliabile lavorare anche sui sensi di colpa e sulle contraddizioni che dalla vecchia relazione ha trasportato nella nuova.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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22 LUG 2022

Cara Elisa,
credo sinceramente che Lei abbia già in mano tutte le risposte alle domande.
A qualsiasi età,quando una relazione termina, termina anche quella parte di noi che l'altra persona ci consentiva di vedere e termina perché non vedremo più quegli occhi e quello sguardo come prima.
Nella Sua storia si aggiungono elementi quali la giovane età (17 anni, nel pieno del cambiamento ormonale, fisico e psichico), tanti anni e intensi insieme al Suo ex ragazzo e il senso di colpa per il tradimento, oltre che magari alcune componenti del Doc.
Credo sia del tutto normale provare i sentimenti contrastanti che sta sperimentando con il nuovo ragazzo, ma soprattutto nei confronti di sé stessa: proseguirei la terapia e proverei a parlare anche di questo al terapeuta che La sta seguendo.
Intanto Le auguro una buona giornata e resto a disposizione,

Dott.ssa Michela Dicosta

Dott.ssa Michela Dicosta Psicologo a Cantù

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21 LUG 2022

Salve Elisa,
innanzitutto grazie per aver voluto condividere un periodo così delicato della sua vita.
È stato un periodo di grandi cambiamenti, in cui lei affrontato per 9 mesi un DCA, in cui ha modificato la sua situazione sentimentale mettendo fine ad un rapporto che durava da anni e all'interno del quale era cresciuta e aveva consolidato aspetti del suo carattere particolarmente amati.
Ora si ritrova una persona diversa dalla Elisa di qualche anno fa, ha un nuovo partner con cui sta creando un rapporto e naturalmente mancano la complicità e la spensieratezza che racconta di aver condiviso con l'altro ragazzo.
Posto che nell'arco della vita possono essere molteplici le occasioni in cui ci si scopre differenti dall'idea che si aveva di sé, le chiedo: ha portato questi contenuti nel percorso di terapia che sta compiendo? Potrebbe condividere queste sue riflessioni con il professionista con cui già sta lavorando in modo da dedicare uno spazio a questi nuovi aspetti, in modo da scoprirsi e /o ritrovarsi.

Un caro augurio a lei di ritrovare la sua serenità.

Dr.ssa Melania Celardo

Dott.ssa Melania Celardo Psicologo a Villorba

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21 LUG 2022

Salve Elisa mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Anonimo-181068 Psicologo a Roma

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