la mia bambina di sei mesi e 20 gg, non sta sola sul tappetino o nel box se non per pochi minuti, a volte mi regala una mezz'ora. Vuole la mia presenza accanto anche se gioca autonomamente divertendosi con i sonagli e i peluches. Seduta sul seggiolone con me di fronte che preparo la cena, urla protestando. Non so se chiedo alla bimba un comportamento che per la sua età non può dare o se l'ho abituata a stare molto con me e soprattutto in braccio. Vorrei riprendermi dei piccoli spazi, non riesco a mangiare o a fare una doccia con calma.
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17 SET 2012
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Gentile S.ra Paola,
credo che lei abbia già individuato gli aspetti importanti di questa situazione. Lei dice di aver abituato la bambina a stare sempre con lei e in braccio. Ora però in modo sano lei stessa si rende conto di aver bisogno di spazi per sè. La bambina ha soli 6 mesi e quindi può cambiare le sue abitudini gradualmente. Forse la sua fatica come mamma è accettare che la bambina pianga perchè lei non è lì per lei. Credo che per affrontare la situazione sia importante trovare la disponibilità di qualche altro membro della famiglia per aver più spazio per sè. Tuttavia quando la bambina è sola con lei o con qualche altro familiare è importante che si abitui anche ad accettare che chi è con lei è nella stanza non deve sempre starle attaccata. E' importante stimolare sua figlia con il gioco, offrirle coccole, ma non in modo continuo. Non giova alla bambina avere sempre qualcuno attaccato a lei, altrimenti non si abituerà a stare e giocare da sola e a scoprire il mondo in autonomia. E' un momento delicato, che però può essere affrontato con pazienza, cambiando abitudini gradualmente, cercando di non sentirsi in colpa se non risponde a tutte le richieste di sua figlia. Sarà lei a valutare se riesce ad affrontare la situazione o ha bisogno di un aiuto di uno psicologo.
17 SET 2012
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Gent.ma Paola,
Mi occupo di sostegno alla maternità da anni e questo che Lei riporta è un problema comune a molte donne alle prese con il primo figlio: riappropriarsi di piccoli spazi per sè. Non sottovaluti l'importanza di questi momenti! Si faccia aiutare da qualcuno (il suo compagno, un parente, una baby sitter...) e magari inizi poco alla volta a riprendere delle attività che ha dovuto abbandonare durante la gravidanza, anche semplici passegiate, o un caffè con un amica...
A sei mesi i bimbi non hanno ancora sviluppato il senso di autonomia per stare più di 10-15 minuti senza vedere la mamma, senza sentirla o percepirla in qualche modo. Pertanto tutto rientra nella normalità! Giorno per giorno, la bimba prolungherà sempre più i suoi tempi di autonomia, permettendo anche
a Lei di riappropriarsi dei suoi spazi.
Cordialmente.
Dott.ssa Valentina Segato
17 SET 2012
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Gentile Paola,
quello che espone è una situazione abbastanza tipica che costa fatica a lei e che, come è, può far sorgere quesiti sulla bontà dello sviluppo del bambino o della bambina. Un ruolo importante ce l'ha il papà della piccola dal quale dovrebbe farsi aiutare per avere degli spazi per sè e ritrovare una dimansione di individualità che un figlio o una figlia inevitabilmente tolgono, in particolare nelle primogeniture. Oltre a lui dia spazio ai nonni, materni e paterni che saranno sicuramente molto felici di potersi occupare per un poco della loro nipotina. In generale, i bambini sono in continuo cambiamento e crescita per cui può stare tranquilla che la sua piccola riuscirà a stare maggiormente con sè o con altri. Saluti
13 SET 2012
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Gentile signora, credo che il problema che lei pone sia condiviso da moltissime donne alle prese con la maternità, soprattutto se si tratta di un primo figlio. Penso di poter affermare che ogni bambino è un individuo unico per tanto è abbastanza inutile basarsi su classificazioni standard dei comportamenti in base all'età cronologica. A 6/7 mesi è piuttosto difficile trovare un bambino che stia per molto tempo a giocare da solo nel box o sul tappeto, questo per motivi che riguardano la maturazione neurologica ma anche e soprattutto il temperamento innato del bambino stesso. Nel contempo, la mamma di solito inizia a "ri-emergere" dallo stato di fusione che ha invece col proprio bambino quando è appena nato, per cui i bisogni individuali iniziano a premere come sta succedendo nel suo caso; in pratica madre e figlio lentamente e progressivamente si separano sempre di più e questo è un processo fondamentale per lo sviluppo psicologico di sua figlia. Credo che le sue sensazioni siano assolutamente legittime e il consiglio che penso di poterle tranquillamente dare è chiedere aiuto a qualcuno per la gesitione del suo tempo in autonomia, ad esempio al padre della bimba o a una nonna, se ne avete la possibilità: la peggior nemica di una maternità serena (per entrambe!!) è la solitudine. Essere mamma è un compito individuale e relazionale impegnativo, a volte può essere estenuante; per tanto avere qualcuno con cui dividere il carico psico-fisico e, soprattutto, emotivo che la cura di un figlio comporta non può che costituire una risorsa per entrambe (mamma e figlia). Sono sicura che la situazione si sistemerà e lei potrà riacquistare i suoi spazi e gradualmente ampliarli sempre di più
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13 SET 2012
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Buongiorno Paola,
la nascita di un figlio porta grande scompiglio: nei primi tre-quattro mesi divenire un tutt'uno con lui serve per meglio comprenderne i bisogni; in seguito ciascuno deve progressivamente appropriarsi o ri-appropriarsi di un suo spazio.
Il desiderio, pertanto, di riuscire a mangiare con tranquillità o di farsi una doccia con calma è più che lecito; tuttavia, a questa età, sua figlia non può fare più di quello che ha descritto. A volte, in questa fase, può essere utile coinvolgere i nonni oppure trovare nuovi accordi con il papà (il cui ruolo è, peraltro fondamentale, per lo sviluppo della bambina), così da svincolarsi per qualche attimo.
Qualora questo senso di stanchezza (psichica e fisica) perdurasse, facendola sentire a disagio, non sottovaluti la possibilità di rivolgersi ad uno psicologo per avere un sostegno.
Un saluto
dr.ssa Alessia Serra
13 SET 2012
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Cara Paola,
comprendo la sua voglia di potersi ricreare degli spazi suoi, per pensare anche a se stessa e non solo a lei come madre. Fornire una risposta senza conoscere sua figlia e lei è davvero faticoso. Provi a contattare un professionista dell'età evolutiva nella sua città, che sicuramente la saprà aiutare in questo momento così carico.
Un Caro saluto
Dr. Elisabetta Bellagamba
13 SET 2012
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Salve Paola,
capisco la necessità di avere un po' di respiro da parte sua, ma sei mesi non sono molti per giocare da sola. Dato che ha scritto in questo sito, mi chiedo quale sia il suo bisogno di mamma: ha bisogno di tempo e spazio per se'? Sente che il peso sulle sue spalle è troppo? In questo caso può chiedere aiuto ad un professionista della sua città, o anche rivolgersi al servizio pubblico. Se invece ha bisogno di suggerimenti pratici, posso darle qualche piccola indicazione.
Oltre a lei sta anche con altre persone la sua bambina (nonni, zii...)? Quello che a mio avviso può fare è cercare di soddisfare il bisogno della sua bambina di avere l'adulto vicino e al tempo stesso cercare dei momenti di respiro per lei, portandola verso una maggiore autonomia in modo graduale. Può provare, se ne ha la possibilità, a farsi aiutare da altre figure che possano sostituirla anche per poco tempo (come i nonni o la baby sitter); oppure può sentire se nel suo comune organizzano un servizio per genitori e bambini, dove può portare la sua bambina che insieme agli altri può stare sul tappeto ed esplorare mentre lei può confrontarsi con altre mamme. Se ha bisogno di fare delle cose in casa può provare a tenere la sua bambina nel marsupio o meglio ancora con la fascia per tenere i bambini. Infine provi a guardare qualche sito di mamme, avrà sicuramente molti suggerimenti pratici!
Cordiali saluti
Dr.ssa Alfonsina Pica, psicologa e psicoterapeuta
13 SET 2012
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Cara Paola,
per risponderti faccio riferimento alla teoria dell'attaccamento di Bowbly. L'autore sottolinea l'importanza per un bambino della figura materna per sentirsi protetto e al sicuro. Inoltre come per il bimbo sia difficile percepirsi all’interno di un contesto senza l'adulto di riferimento. Per essere più chiaro il bambino acquisirà sicurezza solo quando riuscirà ad avere consapevolezza di una base sicura su cui fare affidamento qualora ne avesse bisogno. Per cui per ora puoi solo dare tutte quelle piccole grandi attenzioni che una buona madre, quale tu sicuramente sei, deve dare ad un bambino per metterlo nelle condizioni di sentirsi al sicuro e amato. Qualora oltremodo senti che ci sono dei comportamenti non ordinari, chiama il tuo pediatra e parlagliene sicuramente potrà aiutarti. Per ulteriori chiarimenti non esitare a contattarmi. Cordialmente Dr. Massaro Salvatore.