mia figlia di 6 anni e ansia da distacco

Inviata da lara · 30 gen 2018 Psicologia sociale e legale

buongiorno, sono mamma di due bimbe di 6 e 3 anni, in attesa del mio terzo figlio che dovrebbe nascere tra meno di due mesi. La maggiore delle mie figlie ha mostrato un sempre crescente disinteresse per le attivita scolastiche (frequenta l'ultimo anno di scuola d'infanzia ma é la più grande della sua classe poichè è nata a gennaio e non l'ho voluta iscrivere alla primaria come anticipataria) finchè, al rientro dalle vacanze di natale di punto in bianco ha deciso di non voler più andare a scuola. Lei afferma che a scuola spesso si annoia e che io le manco ma la situazione anzichè migliorare nel corso dei giorni è peggiorata e siamo arrivati al punto che inizia a piangere già a casa,pianto che si intensifica nel breve tragitto da casa a scuola fino ad arrivare al pianto disperato con urla e conati di vomito sulla soglia della classe. pur mostrandomi risoluta nel saluto e successivo allontanamento sono costretta a minacciarla per non farmi inseguire lungo le scale di uscita, visto che anche le maestre non sanno più che pesci pigliare e non intervengono più durante il distacco. Ho parlato più volte con lei e con le maestre, in primis per appurare che non vi fossero problemi all'interno della scuola, visto che un atteggiamento analogo lo sta presentando anche la sua migliore amica (la cui madre però non aspetta un bimbo) e sembra che il tutto sia riconducibile al fatto che le manco e dice di aver paura che mi dimentico di andarla aprendere da scuola (cosa che ovviamente non è mai avvenuta). Nonostante l'abbia rassicurata più volte e aumentato le attenzioni nei suoi confronti non è cambiato nulla, anzi la sua maggiore attività resta quella di cercare escamotages per evitare di andare a scuola, adducendo malanni vari o corrompendo il padre (molto meno risoluto di me) per farsi portare a lavoro con lui (è un libero professionista). Credo che il problema reale non sia la scuola poichè anche quando l'abbiamo lasciata dalla nonna qualche giorno fa (che lei adora e frequenta abitualmente) ha fatto un pò di storie e non era mai accaduto. Il fatto che io non stia andando a lavoro di certo non aiuta, visto che lei sa benissimo che se volessi potrei tenerla a casa tutti i giorni e non so davvero più cosa fare. Mi domando se la cosa si risolverà da sola alla nascita del fratellino o è meglio correre subito ai ripari rivolgendomi a uno specialista. Grazie.

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Miglior risposta 31 GEN 2018

Gentile Lara,
probabilmente trattasi di comune ansia di separazione dalla figura materna. L'imminente nascita di un bimbo potrebbe avere la propria rilevanza insieme ad altri fattori. E' opportuno comunque far frequentare normalmente la scuola senza interruzioni. Se lei riesce ritagli piccoli spazi d'incontro con sua figlia, da sola e mantenga un continuo dialogo accogliente ed empatico. E' una fase evolutiva e con un po' di tempo dovrebbe tornare tutto come prima.
Se avverte disagio e la bambina è molto oppositiva contatti una psicologa che sapra' sostenerla in questo momento.
I miei migliori auguri
Dott.ssa Donatella Costa

Studio Psicologia e Benessere Psicologo a Rezzato

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31 GEN 2018

Gentile Lara,
nel suo messaggio si colgono difficoltà e smarrimento, uniti alla volontà di aiutare la sua bambina. Mi pare che in questa situazione si intreccino differenti questioni: la permanenza alla scuola dell'infanzia, l'arrivo imminente di un fratellino, un comportamento simile da parte dell'amichetta del cuore, il suo essere a casa.. Le domande e le osservazioni fatte dai colleghi sono molto utili e pertinenti per districare bene la matassa. Potrebbe essere che l'insieme delle cose citate la stia destabilizzando un po' ed è perfettamente normale. In fondo sta per vivere per la seconda volta l'arrivo di un nuovo bimbo in famiglia. Non so come abbia vissuto la nascita della sorellina, ma è inevitabile una ricerca maggiore della madre in queste circostanze. Sono molto frequenti anche regressioni comportamentali e sbalzi di umore. La sua bambina inoltre ha espresso noia nei confronti della materna e ciò può incidere dato che ha già sei anni e si trova in un ambiente con bimbi più piccoli.
Le consiglio anche io di parlare con sua figlia per esplorare cosa la turba maggiormente. Se poi dovessero permanere dubbi o difficoltà, provi una consulenza psicologica.

Cordialmente
Dott.ssa Raso Rossana

Dott.ssa Rossana Raso Psicologo a Aosta

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31 GEN 2018

Cara Lara,
Il comportamento di sua figlia quando è iniziato esattamente? Ripensando ad allora sono accaduti eventi particolari nella vostra famiglia? Quando era incinta del secondo figlio la prima come ha reagito, e attualmente il rapporto tra i due com’è? È importante ascoltare i propri figli, come lei ha già fatto. Provi a chiedere a sua figlia qualcosa in più rispetto alla sensazione che le ha descritto della sua mancanza. Il comportamento dell’amica si è presentato prima/durante/dopo l’inizio del comportamento di sua figlia? Oltre alla scuola fanno altre attività insieme? La scuola è il luogo in cui i bambini passano la maggior parte del tempo quando sono fuori casa, ma non è detto che sia accaduto qualcosa proprio lì. Solitamente la paura alla separazione rappresenta una forte insicurezza rispetto a se stessi e/o un dovere nel controllare/stare con la figura di attaccamento che si ha paura di perdere. Provi a rassicurare sua figlia, raccontando quanto fa durante la giornata e come durante la stessa pensa ai suoi figli. È importante riuscire a trasmettere ai figli l’idea che si è nella mente dei genitori anche se non si è fisicamente presenti. Se il comportamento dovesse persistere uno psicologo dell’età evolutiva che possa vedere la bambina e supportare voi genitori potrebbe essere utile.

Resto a disposizione,
Cordiali Saluti,
Dr.ssa Muzio Sara

Anonimo-168276 Psicologo a Milano

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31 GEN 2018

Buongiorno Iara,
Capisco che la situazione sia difficile perché è un continuo braccio di ferro con la bambina, ma non si deve spaventare pensando che la nascita del fratellino possa essere un trauma, perché per un bambino un fratello è sempre una risorsa, se anche i genitori lo sanno proporre come tale. Parlare con la bambina e' utile, soprattutto per capire se ha qualche paura rispetto alla salute della mamma( potrebbe aver captato dei "pericoli"), ma le consiglio di fare domande più che rassicurare perché alla fine la rassicurazione, così come l'insicurezza, provengono dall'interno di ciascuno, e certamente non sono i discorsi razionali che la potrebbero convincere L'atteggiamento quindi deve essere di vicinanza emotiva, ma nel contempo di sicurezza. Dopo averla ascoltata le chieda: ma secondo te potrei dimenticarmi della mia bambina ? la mamma può vivere senza di te? ... e lasci rispondere lei stessa. Un consiglio da uno specialista per l'età evolutiva può comunque tornare utile...
Cordiali saluti
Dr.ssa M. Sara Sanavio
Perugia

Dr.ssa M.Sara Sanavìo Psicologo a Perugia

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31 GEN 2018

Salve mi sento di consigliarle di non precipitarsi da uno specialista, ma di cercare di parlare con sua figlia e chiederle perché vuole stare con lei invece della scuola, cercare di capire il disagio che manifesta. ogni bambino è diverso, magari teme che le possa succedere qualcosa nello stato di gravidanza, da quando è iniziato , è capitato qualche evento particolare, ha paura che con la nascita del fratellino lei passerà in secondo piano... la noia potrebbe essere una risposta di comodo. Se dovesse aver bisogno di un aiuto si rivolga ad uno psicologo esperto on sostegno alla genitorialità. Cordiali saluti. Dott.ssa Caruso Fabiola

Dott.ssa Caruso Fabiola Psicologo a Termoli

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