Menefreghismo sociale?

Inviata da Caramella88 · 5 apr 2024 Relazioni sociali

Buonasera,
sono una ragazza sulla ventina d'anni e da sempre sono stata una ragazza molto timida e introversa. Al momento questo mio limite non mi causa ancora così tanti problemi ma ho timore possa farlo in futuro.
Fino alle scuole medie mi trovavo bene con la mia classe (forse perché ero ancora con le mie migliori amiche), ma le superiori sono state quasi un inferno. In cinque anni non sono mai riuscita a legare davvero con nessuno (se non a crearmi un piccolo gruppetto di amiche con cui sono uscita forse 2 volte in tutti gli anni; avevamo un gruppo in cui parlavamo via chat del più e del meno).
Con le mie migliori amiche d'infanzia mi sento ancora adesso e sono le uniche persone con cui esco, ma nemmeno con loro mi sento mai completamente appagata.
I contesti sociali in generale mi mettono un po' d'ansia, soprattutto quando magari per un qualsiasi motivo qualcuno porta l'attenzione su di me.
Frequentando l'università ho conosciuto due ragazze con cui ho abbastanza legato, e ci parliamo sempre (ma mai in modo profondo), studiamo ecc...
Fin da piccola sono sempre stata abbastanza insicura: con la mia famiglia mi sono sempre trovata bene (soprattutto con mia mamma, a volte esco ogni sera con lei, ma che forse è lei che mi ha trasmesso queste insicurezze sul buttarmi, fare nuove esperienze ecc...); con mio padre non ho mai avuto un bellissimo rapporto, ma ora pian piano sta migliorando e ne sono felice.
Mi è sempre piaciuto studiare, sono molto puntigliosa in quello che faccio, attualmente sto seguendo corsi che potrebbero interessarmi, ho fatto molto volontariato anche con piacere.
Io sono felice (se non nei classici momenti di incertezza, svogliatezza ecc...) in tutto quello che faccio e quando inizio a parlare con persone con cui magari mi trovo più in sintonia va tutto bene.
Il problema è il mio carattere timido e introverso: mi spiego meglio. In generale in gruppo non mi sento mai completamente a mio agio, e non esprimo mai la mia opinione e non propongo mai iniziative (non è che non le voglio esporre, ma proprio non mi vengono) e assecondo sempre quelle degli altri. Se ad esempio in università bisogna fare un lavoro di gruppo però, se nessuno parla o fa qualcosa, a me viene ansia ed inizio a dire: "quindi cosa facciamo?"/ "Avete idee?"/ "Io farei questo o quello". Ma solo in questi casi, ovvero solo nei casi in cui ci siano per forza delle direttive imposte "dall' alto" da portare a termine. Se però siamo in un gruppo di "amici" (solitamente esco solo con gli amici/conoscenti delle mie migliori amiche) non parlo mai, o se parlo mi sento a disagio o lo faccio solo per non passare per quella asociale. Se iniziano ad esserci discussioni "filosofiche" più profonde o riguardanti tematiche più profonde mi allontano dalla conversazione e ascolto passivamente senza nemmeno provare a farmi un'idea mia di quello che potrei pensare io in merito a quel discorso; e se qualcuno chiede la mia opinione mi sento morire dentro, divento rossa, accaldata e dico solitamente cose molto superficiali sperando che gli altri non mi facciano altre domande a cui probabilmente risponderei "non saprei del perché della mia risposta"/ "perché io la vedo così" e infatti poi riesco nel mio intento e gli altri smettono di farmi domande.
Con le mie migliori amiche nemmeno con loro mi sento mai completamente aperta (di queste problematiche che sento glie ne ho parlato o anche di altre, ma lo faccio solo via messaggio, facendo audio lunghissimi e a volte non mi sento nemmeno capita).
Il punto a cui voglio arrivare è che quando conosco qualcuno ed entro in sintonia con quella persona, poi se non ci vediamo più (magari finiscono le lezioni all'uni/ non usciamo più insieme in gruppo) io non gli scrivo più (se non per fini utilitaristici, come chiedere appunti o altro) e non sento il bisogno di sentirlo o vederlo.
Nemmeno le mie migliori amiche se non le sento più da un po' non mi mancano.
Io cerco di trovarmi bene nelle piccole relazioni che riesco a vivere con quelle persone, ma poi in verità davvero è come se non mi importasse nulla di approfondire quella relazione con loro (di amicizia vera e profonda), cioè non ci uscirei nemmeno per un gelato ad esempio (o se lo facessi, lo farei solo per sentirmi realizzata in quel mio piccolo traguardo sociale e lo vivo come un qualcosa che prima o poi finalmente finirà e poi potrò tornare alla mia vita di prima).

Il punto riassuntivo è che io mi sento appagata dal punto di vista universitario, dei miei piccoli interessi ecc... ma sul lato relazionale no.
Cioè io cerco di essere sempre carina, disponibile con le persone e se mi fanno dei complimenti o mostrano un po' più interesse per me sono felice, ma lo prendo come una cosa a se stante.

QUINDI, io non capisco se la situazione mi preoccupa davvero o non so nemmeno se voglio migliorarla dato che comunque io tutto sommato sono felice della mia vita. Solo che ho paura ad aprirmi agli altri e per il momento posso continuare così, ma quando diventerò più grande non posso ogni volta vedere le relazioni come fini a se stesse per poi dire: "tanto finito questo scambio di confidenza/ al termine di questo progetto/ viaggio/ qualsiasi cosa, tutto tornerà come prima e potrò scordare queste persone".
Penso sia stato di più solamente uno sfogo più che una richiesta d'aiuto, però accetto consigli molto volentieri.
Grazie a tutti coloro che si sono presi la briga di leggere e che mi risponderanno.

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