Il mio ragazzo è depresso per l'università
Salve.
Sono una ragazza di 20 anni e sono fidanzata da quasi 4 anni con un ragazzo di 20 anni. Quest'anno abbiamo frequentato entrambi il primo anno di università, io giurisprudenza e lui medicina in due città differenti e abbastanza distanti (5/6 ore di treno).
Premetto che andavamo al liceo insieme e avevamo entrambi buoni voti, anche se lui era molto più bravo (è uscito con 100 e lode) e ci ha sempre tenuto tantissimo ad andare bene a scuola.
Quest'anno, nonostante io abbia cominciato con un po' di fatica, ho ottenuto buoni risultati e nel complesso sono soddisfatta dell'Università, sia per i voti, sia per le materie che per l'ambiente.
Per quanto riguarda il mio fidanzato, le cose non vanno nello stesso modo. Il primo semestre è andato benino, anche se non ha avuto i voti a cui era abituato. Il peggio è cominciato il secondo semestre: ha cominciato a lamentarsi tutti i giorni perché non riusciva a studiare bene come voleva lui ed era sicuro che gli esami sarebbero andati malissimo. Ha fatto 2 esami nella sessione estiva con risultati mediocri, di cui non era soddisfatto, anche perché durante gli esami andava in confusione. Ad agosto ha cominciato a studiare per l'ultimo esame della sessione che aveva deciso di fare a settembre e le cose sono peggiorate. Sta sempre a casa sua, non vuole uscire con i suoi amici, mi viene a trovare raramente e quando stiamo insieme è sempre di pessimo umore. Dice di non riuscire a vedere un senso nelle cose che fa, non gli va più di studiare, non è curioso di imparare e non sa se la sua facoltà gli piace o meno. L'altro giorno mi ha confessato che secondo lui è depresso.
Io non so più come comportarmi: inizialmente ho sminuito i suoi sentimenti e ho provato a spronarlo a fare di più, ma evidentemente non ha funzionato, anzi molte volte ci portava solo a litigare senza motivo. Poi gli ho suggerito di andare da uno specialista per parlare dei suoi problemi, perché per quanto io lo ami e voglia aiutarlo, non riesco a capire il suo punto di vista e mi innervosisco molto quando parlo con lui. Inoltre una cosa che mi infastidisce molto è il fatto che compara sempre i suoi risultati attuali con i miei, come se io li avessi comprati al supermercato, invece ci ho messo tanto impegno, cosa che a lui ora manca totalmente.
Non è contrario ad andare da uno psicologo, ma si vergogna a spiegare la situazione ai suoi genitori, ho provato a spiegargli che non c'è niente di male a chiedere aiuto quando si è in difficoltà, ma non so se ascolterà mai i miei consigli.
Ultimamente ho provato ad assecondarlo e a evitare di far trapelare il mio dolore per tutta questa situazione, ma sono veramente stanca e non so quanto potrò andare avanti.
Alcune volte ho pensato di lasciarlo, ma non ho mai trovato il coraggio perché ho paura della sua possibile reazione, è fragile e ho paura di ferirlo troppo.
So di poter apparire come una pessima fidanzata, ed effettivamente mi ci sento, però sono fatta così, sono poco paziente e mi innervosisco facilmente.
Vorrei solo sapere cosa posso comportarmi per gestire al meglio questa situazione.