Ho paura di essere abbandonato

Inviata da Anonimo · 18 feb 2022 Dipendenza affettiva

Salve,
Ho 24 anni e ho un enorme problema che mi sta letteralmente rovinando la vita: ho paura di essere abbandonato. Mi trovo in una nuova relazione da 3 mesi e lei mi piace, mi sento bene in sua compagnia però molto spesso mi assalgono pensieri del tipo "ti sta prendendo in giro" , "prima o poi ti molla" , "si stancherà di te".
L'ho conosciuta ad una festa quando non stavo cercando nessuno, non avevo bisogno di nessuna relazione sentimentale, ero single e dopo 2 anni dalla rottura con la mia ex ero finalmente riuscito a trovare autostima, sicurezza e mi bastavo (tutto questo grazie ad un percorso terapeutico).
Ora sento di fare 100 passi indietro e di mandare tutto il lavoro che ho fatto su me stesso all'aria.
Non mi sento all'altezza della mia ragazza, penso che sia troppo bella per me. Ho paura che lei noti le mie insicurezze e che mi lasci per uno molto più sicuro di me, più attraente di me.
Come è possibile che quando ero single stavo veramente bene, mentre ora che ho una ragazza sono riemerse tutte le mie insicurezze? (eppure io mi sentivo pronto per una nuova relazione, non la stavo cercando però se fosse capitato mi sarei sentito pronto)
Mi vergogno dei miei pensieri e mi arrabbio tantissimo con me stesso dicendo che sono uno stupido a pensare queste cose, che sono cose che stanno nella mia testa e non corrispondono alla realtà.
Io posso capire che la mia mente magari fa questo per proteggermi date le esperienze negative del passato (fine di una relazione, padre assente, mancanza di affetto dai miei genitori), però tutto questo mi sta soffocando.
Io sto bene con la mia ragazza però sono stanco a dover passare giorni con questi pensieri terribili fino al giorno in cui ci rivediamo per stare insieme.
Non voglio nemmeno chiederle ogni volta che ho questi pensieri se mi vuole veramente bene, se le piaccio veramente..
Da una parte mi rassicurerebbe ma dall'altra finirei per sfinirla e poi la mia paura di essere abbandonato si realizza per davvero, quindi sono in una situazione in cui ho questi pensieri e me li tengo tutti dentro per non rovinare la relazione.
Tutto questo è veramente tosto, non ce la faccio, sono stanco e ogni mattina mi manca l'energia, vado al lavoro e faccio la facciata con i colleghi per dire "sisi sto bene" mentre dentro sento un macigno che mi tira giù.
Ora ho ripreso la psicoterapia però non riesco a lasciarmi andare nel senso che quando parlo con la mia psicologa su certe cose sento i miei occhi riempirsi di lacrime e mi trattengo dal piangere perchè mi vergogno.
Cosa posso fare per sfogarmi e lasciare andare tutto quello che ho dentro?
Grazie per il vostro tempo.

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Miglior risposta 21 FEB 2022

Gentilissimo, la paura di essere abbandonati, trae sempre origine dalle proprie esperienze precoci, dalla relazione primaria avuta con i propri genitori. Lei descrive una storia familiare con un padre assente e mancanza di affetto; è normale che abbia paura dell'abbandono, poiché da piccolo non si è sentito importante per i suoi genitori, non si è sentito amato. Un bambino che non percepisce l'amore dei suoi genitori, si sente abbandonato. Sentirsi abbandonati, non significa non avere i genitori, significa non sentirsi nei loro pensieri, non sentire le loro attenzioni. Ciò non significa necessariamente che non ci sia stato amore da parte loro, ma che non è passato, non è stato trasferito secondo il bisogno che ogni bambino ha. Questo spiega il motivo della sua paura; appena lei sente che sta provando dei sentimenti nei confronti di una persona, scatta il timore dell'abbandono per paura di non essere adeguato e ciò la mette profondamente in crisi. E' necessario che lei affronti queste tematiche per liberarsi di queste paure. Non deve assolutamente vergognarsi, anzi si deve sentire libero di aprirsi senza timore di essere giudicato proprio poiché la funzione della psicoterapia è proprio questa. Se ha bisogno di ulteriori approfondimenti, non esiti a contattarmi senza alcun impegno. Dott.ssa Daniela Noccioli.

Dottoressa Daniela Noccioli Psicologo a Cascina

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21 FEB 2022

Buongiorno,
capisco le sue difficoltà e come possa essere difficile far entrare nella propria vita un’altra persona.
Credo che sia importante cercare di capire come mai prova questo senso di “vergogna “ con la sua terapeuta a tal punto da trattenere le emozioni.
Ne parli con la sua terapeuta di questa difficoltà.
Rimango disponibile anche per una consulenza online
Dr.ssa Laura Chiuseli

Dr.ssa Laura Chiuselli Psicologo a Pesaro

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19 FEB 2022

Buon giorno caro utente,
Ha ragione è davvero tosta, è una situazione emotivamente molto impegnativa. Le relazioni sentimentali ci espongono a un confronto con noi stessi importante, molto differente rispetto a quando siamo single. Se questi pensieri creano così tanta pressione si potrebbe anzitutto esplicitarli in terapia e poi esplicitarli anche al partner, invece di cercare tramite conferme verbali (il classico "Sì amore ti amo, ti voglio bene etc..). Questo perché le cose non dette tendono a creare aspettative non dette e quindi poi frustrazione.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento o consulto.
Dott. Gabriele Fabris

Gabriele Fabris Psicologo a Trieste

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19 FEB 2022

Buongiorno Anonimo,
rispondendo alla sua domanda. Lei deve aver pazienza e continuare la terapia! È importante parlare di tutto ciò con la terapeuta e cogliere l'occasione per esaminare a fondo i suoi vari momenti: il suo passato, il periodo della precedente terapia, il periodo successivo è l'attuale. Naturalmente tutto ciò richiederà del tempo. L'analisi e la comprensione della dinamica e la relazioni tra i suoi vari momenti, la aiuterà ad andare oltre al lavoro fatto nella precedente terapia.
Un saluto e buona giornata.

Dr. Gilberto G. Villela Psicologo a Roma

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19 FEB 2022

Buongiorno,
Ha parlato con la sua psicoterapeuta del fatto che le viene da piangere ma non lo fa perché si vergogna? Lavori su questo, e continui la psicoterapia, nel setting capirà cosa le succede e perché, cosa vuol dire per lei stare dentro una relazione affettiva ecc. Si fidi e di affidi.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Claudia Tedde

Dott.ssa Claudia Tedde Psicologo a Cagliari

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19 FEB 2022

Salve caro utente, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto ed, altresì, aiutarla a gestire i potenti circoli viziosi che si verificano in queste circostanze e che agiscono come potentissimi fattori che mantengono la sintomatologia in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Anonimo-181068 Psicologo a Roma

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