Sono divorziata da mio marito, con il quale ho una bimba di quasi 12 anni. Ho un compagno col quale ho un bimbo di 2 anni. All'inizio tra mia figlia e il mio compagno, era nato un rapporto bellissimo. Quando lei lo ha conosciuto aveva 7 anni e mezzo. Ma a causa di suo padre e della famiglia di suo padre, che le fecero il lavaggio del cervello...parlandole male di me e del mio compagno, questo rapporto è andato a rovinarsi. E dovo dire anche che anche il mio con lei è cambiato...Prima eravamo molto unite, a livello intrinseco...Da almeno 3 anni e piu, e cioè da quando la famiglia paterna le parlava male di me e del mio compagno, le cose anche tra noi sono cambiate: Mi risponde male...Non ubbidisce, è scostante... Come non le importasse di farmi arrabbiare...Prima che io rimanessi incinta del bimbo, le chiesi se lo voleva il fratellino, e lei ne era entusiasta (in effetti era da quando stavo ancora col padre che lo voleva), e lo chiedeva spessissimo anche quando il mio compagno è venuto ad abitare con noi...Ma in effetti, di questo fratellino che ora ha 2 anni, non se ne cura. Non ci gioca...Sta sempre rinchiusa in camera sua ore e ore... non c' è modo di farla uscire...per farlo bisogna usare i metodi forti...e cioè costringerla ad uscire e chiudere la porta a chiave...Io vorrei che stesse con noi...che giocasse col fratellino, che mi aiutasse un po in cucina e nelle faccende di casa...cose semplici, ma che ci farebbero stare un po di tempo insieme...La famiglia del mio ex me l'ha messa contro...anzi, ce l'ha messa contro...Ma io so che lei soffre e vive sicuramente un disagio...Lei in casa è come se si sentisse un pesce fuor d'acqua...Cosa possiamo fare??
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20 MAR 2013
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Gentile Anna, comprendo tutta la difficoltà che la gestione di una simile situazione le implica, dovendo contemporaneamente occuparsi anche di un bambino piccolo. Le dico tristemente che il gioco meschino del suo ex marito è un qualcosa di molto diffuso e che si rivela talvolta così estenuante da dover richiedere per chi ne è vittima un supporto psicologico. C'è inoltre da considerare il fatto che sua figlia si trova nell'età della piena adolescenza (per i tempi di sviluppo odierni) ; età di forti contraddizioni, tumulti interiori e oscillazioni emotive, che sicuramente mal si accordano con il trovarsi nella contraddittorietà che vige all'interno della sua famiglia. le consenta di arrabbiarsi, di sfogarsi , ma allo stesso tempo non smetta di farla sentire amata e protetta. E se ci riesce, provi a spiegarle che se non riesce a farlo in famiglia potrebbe parlare con uno psicologo/a che manterrebbe il segreto professionale, aiutandola a gestire le sue emozioni e le sue incertezze. Potrebbe rivolgersi alla sua A.s.l. di pertinenza ad esempio. E riguardo a lei, cara Anna, credo che allo stesso modo le farebbe molto bene usufruire di uno spazio di ascolto profondo. Si informi sui professionisti che lavorano nella sua zona. Un augurio. Dott.ssa S.Orlandini, Torino
25 LUG 2013
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Cara anna,
le indico un libro che parla della storia di una bimba di 9 anni...figlia di genitori separati: "Predisporre percorsi di gioco"...casa editrice Kimerik.
21 MAR 2013
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Gentile Anna,
nelle situazioni di separazione purtroppo capita spesso che ci siano svalutazioni, mancanze di rispetto e ripicche tra ex coniugi, ma quando i bambini si trovano in mezzo a queste dinamiche e sono "costretti" a prendere una posizione e schierarsi in qualche modo, l'equilibrio viene destabilizzato sia per la nuova famiglia sia come anche lei ben rileva per i bambini stessi. Non conoscendo la situazione direttamente, posso dirle che spesso questo meccanismo di svalutazione dell'altro genitore viene messo in atto non consapevolmente da parte di uno dei due, ma è importante a questo punto che ci possa essere un intervento professionale competente per capire quali siano le dinamiche in gioco a più livelli, quindi tra lei e il suo ex marito, all'interno della sua attuale famiglia, tra lei e sua figlia. Riguardo alla bambina, è importante tenere presente anche la fase di sviluppo che sta affrontando, affacciandosi alla preadolescenza e ai delicati cambiamenti sia personali che relazionali che poi l'adolescenza comporterà. Data la complessità della situazione, le consiglio davvero di rivolgersi ad uno psicologo e anzi se lo desidera sono a sua disposizione per poterla aiutare: mi occupo infatti di problematiche infantili, di rapporti genitori-figli e lavoro molto spesso in situazioni di separazione con figli minori. Un cordiale saluto, dott.ssa Lucia Mantovani, Milano
21 MAR 2013
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Gentile Anna,
credo che la situazione delicata che si è creata in famiglia sia in parte dovuta all'età di sua figlia, che è entrata nella fase critica della pre-adolescenza. Il fatto che si rinchiuda in camera e sembri un pesce fuor d'acqua può essere attribuito alla ribellione verso i genitori propria di questa età.
Più chede la sua presenza e l'aiuto domestico, più la ragazza si rifiuta. Può modificare il suo atteggiamento, magari chiedendole cosa le va di fare e se desidera stare sola rispettare questa sua esigenza.
Un saluto
dott.ssa Cristina Mencacci