Ho avuto un periodo dove il mio ragazzo, per una settimana, ha voluto prendere le distanze da me per pensare a cosa volesse, era in crisi. Dopo una settimana è tornato a dirmi le consapevolezze che aveva concluso, quello che vuole dalla relazione. Ed io penso di aver raggiunto anche altre consapevolezze.
Le difficoltà e i problemi personali devono essere superate partendo da se stessi. Io ho avuto tanti problemi in famiglia da quando ero piccola, non ho mai avuto un padre che mi vedesse, che mi considerasse importante che mi trattasse come una principessa ed io in un qualche modo ho trovato questa figura nel mio ragazzo e mi sono appoggiata a lui.. sono ancora rimasta un po' quella bambina che cerca attenzioni da una figura che non la ha mai considerata, che cerca di essere compresa, di fare in modo che quella figura sia orgogliosa di lei.. sono ancora quella bambina che aspetta di essere coccolata, supportata e sopportata quando vuole sfogarsi. Non ho mai avuto quella figura paterna che da sicurezza, che dice “io per te ci sarò sempre”. E penso che non sia sempre giusto che mi affido completamente a lui solo perché rispecchia quella figura che non ho mai avuto. Lui deve essere un compagno, una persona che cammina con me e non che mi porta in giro, non deve stare lui davanti ed io dietro ma dobbiamo starci accanto. E il mio ragazzo ha avuto per questi motivi una “crisi”. Poi è tornato e io sto cercando di dimostrargli che ce la voglio mettere tutta per migliorare, per vivere come una donna indipendente e non come una bambina non ancora cresciuta; in primis per me perché è giusto così e poi perché a lui, a noi ci tengo. Devo imparare e crescere, ho ancora tanta strada da fare ma sono fiera per le consapevolezze che ho preso e sono fiera dei piccoli passi che sto facendo. Spero che anche lui se ne accorga. Non voglio che la nostra storia finisca anche se ho una gran paura.. lui è stato sincero la prima volta quindi penso che se è tornato e ci voglia riprovare sia comunque sincero nei suoi sentimenti. avete consigli o considerazioni? grazie per la lettura.
Premetto che faccio già una terapia farmacologica con una psichiatra per i miei problemi di ansia e depressione.
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22 AGO 2023
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Cara Iris
Ha spiegato con molta chiarezza e notevole capacità di analisi le sue difficoltà.
Lei ha estrema consapevolezza delle sue dinamiche emotive e relazionali.
Le suggerisco un percorso psicologico chele permettadi consolidare i passi che ha già compiuto.
In un secondo tempo può valutare una terapia di coppia.
I miei migliori auguri
Dottoressa Vanda Braga
23 AGO 2023
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Cara Iris l'aver acquisito la consapevolezza di ciò che ti spinge a mettere in atto certi comportamenti è un primo passo verso l'indipendenza ma dal mio punto di vista non basta. Sarebbe molto importante affiancare alla terapia farmacologia anche un percorso psicologico che ti aiuterà a raggiungere in maniera più consapevole l'indipendenza psicologica e ti sarà di grande giovamento per i disturbi menzionati. Con la terapia psicologica diventi parte attiva del processo di guarigione, dalla tua lettera evinco che sei una persona potrebbe trarne dei grandi benefici.
Auguri
Dott.ssa M.A. Consalvi
17 AGO 2023
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Cara Iris,
grazie per essersi confidata con noi in questo spazio.
Sembra che lei abbia una profonda consapevolezza delle dinamiche messe in atto nella sua relazione, questo è un dato molto positivo e affatto scontato.
Le relazioni ci mettono difronte ai nostri aspetti più profondi permettendo l’emersione e l’attuazione delle dinamiche inconsce che attualizzano le esperienze passate.
Lei sembra essere consapevole di ciò che le è mancato nella sua infanzia, tuttavia un conto è realizzarlo “razionalmente” e un conto è elaborarlo su un piano emotivo.
Credo possa esserle d’aiuto intraprendere un percorso di supporto psicologico attraverso il quale analizzare tali dinamiche integrandole con l’esperienza attuale.
La terapia farmacologica può essere un valido aiuto ma è necessario associarvi un percorso di sostegno e di terapia per ottimizzare i risultati.
Resto a sua disposizione, anche online, qualora ne avesse bisogno.
Un caro saluto,
Dott.ssa Ilaria Tempesta
17 AGO 2023
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Gentile Iris,
Il cambiamento si attua in primis per se stessi.
È necessario essere veramente motivati al cambiamento indipendente dall'altra persona e dal volergli dimostrare qualcosa. Questo è il primo spunti di riflessione che mi sento di darle, chiedersi se la sua motivazione al cambiamento sia profonda e indipendente da lui. Perché se lo fa per lui siamo di nuovo nella dinamica della non indipendenza.
L'altra cosa importante che mi sento di suggerirle è di intraprendere un percorso di psicoterapia. I percorsi farmacologici intervengono sui sintomi ma non bastano se non si lavora sulle cause che scatenano i sintomi per cui si prende il farmaco.
La forza di volontà al cambiamento è sicuramente un motore potente (quando lo si fa per sé) ma da solo può non bastare quando ci si portano dietro traumi e ferite.
17 AGO 2023
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Buongiorno
Le sarebbe utile , dei colloqui con uno psicoterapeuta per avere consapevolezza di sé.
Dottssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma
