Confessare è uno sbaglio?

Inviata da Mario · 17 nov 2015 Relazioni sociali

Buongiorno,

Mi è capitato nella vita qualche volta di fare qualcosa di sbagliato nei confronti di qualcuno, poche volte in realtà, e solo quando non vedevo vie d'uscita e non per cattiveria nei confronti dell'altro; da questi fatti ho tratto l'esperienza e non l'ho più ripetuto e mi accorgo che spesso quando capita che mi renda conto di aver fatto un torto ho la necessità di raccontare tutto a qualcuno. Che sia un amico, un diretto interessato al torto subito, un po' come una ricerca di un perdono.
Il fatto è che spesso è molto controproducente la "confessione", però tacendo so solo io ciò che ho fatto e mi da fastidio, perché non avrei un parere imparziale sul mio operato, inoltre io conosco una parte negativa che ho fatto e gli altri no (parenti o amici) e mi pare disonesto nasconderla.
Così facendo è un po' come mentire su me, mi pensano in un modo più positivo di quel che sono e forse confessare sarebbe giusto per far capire cosa posso fare di negativo.
Sembra la ricerca di un perdono tramite la confessione, ma sono ateo e non ho mai dovuto confessare nulla a nessuno.

Ci sono due sfumature quindi: ricerca di un perdono con il racconto a qualcuno (anche non al diretto interessato) per giudizio imparziale e voglia di esternare a qualcuno che conosco per far capire ciò che di negativo ho fatto, per non nascondere a chi mi conosce una mia parte negativa.
La sensazione è duplice come dicevo: 1)ricerca perdono-giudizio 2) far sapere di aver fatto qualcosa di sbagliato a chi mi conosce per fargli rendere conto di un mio errore.
L'unica cosa di cui mi rendo conto che non sempre è meglio confessare in fatto di ripercussioni (un esempio fra tutti, non è il mio caso ma è un buon esempio, i rapporti amorosi), ma a livello interiore mi appiana il fastidio dell'errore commesso.
Ecco perché a conti fatti non capisco se per me sia meglio confessare o meno, vedendo gente che riesce a tollerare il senso di colpa pur non confessando a nessuno.

Vi faccio un esempio, 2 settimane fa mi era capitato di rovinare la macchina aziendale e ho deciso di non fare rapporto (per paura di dover pagare) e mi son sentito in colpa, ma ormai l'ho riconsegnata.

Voi che dite di questo mio modo di sentire la colpa?

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Miglior risposta 17 NOV 2015

Gentile Mario,
intanto credo che confrontarsi con gli altri sia sempre positivo come è positivo non mantenere segreti giacchè in psicologia il segreto può essere patogeno.
Ovviamente dire la verità è inversamente proporzionale al senso di colpa e direttamente proporzionale alla capacità di assumersi le proprie responsabilità.
In tutto questo occorre coerenza, altrimenti si rischia di andare in confusione come probabilmente a volte ti succede.
Infatti, se hai rovinato la macchina aziendale ed hai nascosto la verità ai tuoi superiori sei preda del senso di colpa e contemporaneamente dimostri di avere poca capacità di assumerti le tue responsabilità. Poi può darsi però che confessi la cosa a un tuo amico nel tentativo di lenire il senso di colpa ed ottenere una sorta di condono indiretto ma così è tutta una confusione perchè la confessione va fatta a chi di dovere.
D'altra parte, quando si fa un torto a qualcuno, per azzerare il senso di colpa bisognerebbe volere e potere riparare il danno fatto.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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25 NOV 2015

Buongiorno, dilemma interessante il suo: confessare e pagare e sentirsi sincero e onesto o tenersi il senso di colpa e non avere costi (economici o affettivi)? Lei è ateo quindi non le interessa se finisce all'inferno o meno, resta solo il problema etico, facilmente risolvibile.... se si ha coraggio di pagare per i propri errori. Ma se l'etica è il semplice tornaconto personale basta capire quanto è il costo per ogni situazione e pagare il meno possibile: non è semplice, ma sarebbe da approfondire, le consiglio un corso di filosofia etica. Indipendentemente dalla scelta che farà comunque è un buon spunto per cominciare una riflessione sulle cose, che è sempre utile. Cordiali saluti, Daniele

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18 NOV 2015

Grazie dottoressa Sassu, ogni altra risposta è benaccetta per avere spunti di riflessione.

Buona serata.
Mario

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17 NOV 2015

Il sentirti o meno in colpa per aver o meno taciuto di aver commesso un fatto dovrebbe essere direttamente proporzionale al tuo grado di benessere nel farlo.
Ti fa stare meglio confessare uno sbaglio o tacerlo? E' una questione di scelte... Di fatto se non impari a "sentire" ciò che provi e rimani sempre ad un livello " cognitivo" il dilemma sarà difficile da risolvere .... Prova ad ascoltare meglio le tue esigenze .... L'analisi degli eventi fine a se stessa non è sufficiente .

Dott.ssa Valeria Sassu Psicologo a Sassari

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