Come superare il desiderio di scomparire

Inviata da Infelice · 19 feb 2024 Autorealizzazione e orientamento personale

Buonasera,
sono una donna di 36 anni, laureata, che lavora ma che allo stesso tempo vive ancora con i suoi genitori. Ho una relazione che dura da più di dieci anni, ma non sono sicura di portarla fino al matrimonio.
Sono cresciuta senza amore, eccetto quello degli animali domestici che ho avuto. Ho subito il bullismo scolastico sia alle elementari che alle scuole medie, e quelle esperienze mi hanno talmente segnata che alle superiori mi sono chiusa in me stessa e pensato solo a studiare, poiché priva di fiducia verso il prossimo. In quel periodo ho sofferto anche di disturbi alimentari. A casa, e tra i miei parenti, la percezione di me che avevano, e che continuano ad avere tutt’ ora è che io sia matta, problematica, incapace di realizzarmi in qualche modo. Inutile dire che tutto quel che mi era successo per loro era frutto delle mie mancanze e non della cattiveria altrui. A 13 anni ho anche pensato di buttarmi dalla finestra mentre piangevo, pensando a tutto il male che mi veniva procurato. Insegnanti e professori non hanno mai fatto domande sul mio stato né a me né ai miei genitori. La percezione, supportata dalle basse votazioni in alcune materie, dei prof delle medie era che io non ero portata per fare il liceo, mentre i docenti alle superiori mi consideravano una ragazza arrogante e invidiosa della compagna di classe più brava e bella…Tutto ciò mi feriva profondamente in quanto desideravo solo ricevere la migliore educazione possibile, e quanto alle compagne di classe non mi interessavano affatto; dopotutto il contatto con coetanei/e per me significava solo andare incontro a delle sofferenze.
Crescendo ho iniziato a conoscere persone che hanno trovato in me qualcosa da apprezzare sia sul lavoro che nella vita privata, ma ho avuto un crollo, e un secondo disturbo di anoressia, quando sono andate male le esperienze all’estero, con cui desideravo migliorare e apprendere delle lingue straniere. Inoltre il mio ragazzo stanco dei miei viaggi mi ha chiesto di rinunciarvi, perché altrimenti la nostra relazione non sarebbe proseguita. Andare all’estero per studio e lavoro è stata sempre la mia aspirazione più grande, sebbene abbia inquadrato la professione da svolgere alle soglie dei 30, quando le possibilità di partire con opportunità finanziate stavano scemando. Tuttavia molte occasioni si sono presentate, ma non le ho colte (ad alcune ho rinunciato perfino nel fare domanda), ed è questo che più mi tormenta. Vedo ragazze più giovani che hanno maturato esperienze e conoscenze linguistiche significative, rispetto alle mie, per cui mi ritrovo a pensare continuamente al passato e a chiedermi: “se quella volta fossi partita o avessi scelto di andare in un paese piuttosto che in un altro, adesso parlerei fluentemente la lingua ecc…”
Mi chiedo se rinunciare definitivamente alle mie aspirazioni, e seppellirmi in un lavoro che non mi interessa sia la risposta, sposandomi con una persona, con cui sto bene in generale, ma con cui condivido poco e a cui non interessa quello che invece a me attrae, e che non fa alcuno sforzo per accontentarmi. Al contrario mi ritrovo ad assecondarlo e a partecipare ad ogni evento e attività che riguarda la sua famiglia, amici e interessi. Dimenticavo di dire che questa persona dalla mia famiglia viene percepita come una benedizione per me, e pertanto anche la più breve esperienza all’estero, che mi accingevo a fare in passato, era considerata come un desiderio egoistico, che metteva in difficoltà loro, poiché lo avrebbe fatto soffrire. Sempre per le stesse motivazioni le mie amicizie, già ridotte all’osso, si sono diradate. Sono state poche le volte in cui lui mi ha accompagnata (malvolentieri) a delle uscite con i miei conoscenti e quando ero intenzionata a farlo da sola, a casa mi veniva chiesto del perché lui non mi accompagnasse. Stanca di sentirmi ripetere che se mi fosse successo qualcosa loro cosa avrebbero dovuto raccontargli, non ho più accettato o cercato di fare delle uscite con amici/che.
Sono vittima del mio passato in cui non ho avuto il coraggio di scegliere per me stessa, in cui alcuni sbagli sono stati il frutto del mio peccato di arroganza e del profondo desiderio di rivalsa che mi ha da sempre alimentato, ma che ora si è spento, per cui alcune volte penso sia meglio per me sparire e spegnere questo tormento.

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