Salva. Sto insieme ad un ragazzo da più di un anno e prima né io né lui avevamo mai avuto niente di più di un flirt estivo.
La nostra relazione nonostante frequenti litigi, procede a gonfie vele e lui mi fa sentire la persona più importante della sua vita. Il problema è che abitiamo lontani e quando nel fine settimana sono da lui c'è sempre un gruppetto di amici della sua famiglia con cui siamo quasi costretti ad uscire perché sono i figli degli amici dei suoi genitori. In questo gruppetto è tronata ad uscirci un suo ex flirt. Io credevo che l'avrei affrontata bene questa situazione invece tutte le volte che ci siamo trovati ad uscire con loro e c'era anche lei mi sono sentita male. La prima volta mi è preso proprio un attacco di panico in sua presenza e con una scusa siamo scappati le altre volte iniziavo a tremare ancora prima di uscirci e alla fine restiamo a casa. Quindi quando sono da lui stiamo barricati in casa oppure usciamo lontani dal paese per paura di incrociarla. Io me ne accorgo dell'assurdità della situazione ma questi attacchi di panico mi travolgono nonostante il mio ragazzo mi abbia sempre rassicurata sul fatto che questa persona non rappresenta minimamente nulla per lui. Quindi la cosa che mi terrorizza è che il mio stato non è per niente comprensibile.
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3 GIU 2014
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Gentile Federica,
gli attacchi di panico vanno verificati clinicamente nella loro sintomatologia e gravità all'interno di una valutazione presso uno psicoterapeuta il quale saprà cogliere pure le cause degli attacchi da lei lamentati. Successivamente si tratta di trovare strategie terapeutiche efficaci e personalizzate per risolvere per sempre il suo attuale disagio grazie all'aiuto professionale dello psicoterapeuta diagnosticante
dr paolo zucconi, sessuologo clinico e psicoterapeuta comportamentale a udine
19 DIC 2023
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Buongiorno Francesca,
mi trova d'accordo con i miei colleghi, ha bisogno di uno spazio sicuro dove prendersi cura di sé
Comprendere l'origine dell'ansia, elaborarla e guarire.
Resto a disposizione
Alice Noseda
16 DIC 2023
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Buongiorno Francesca,
mi trova d'accordo con i miei colleghi, ha bisogno di uno spazio sicuro dove prendersi cura di sé
Comprendere l'origine dell'ansia, elaborarla e guarire.
Resto a disposizione
Alice Noseda
27 OTT 2021
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Buongiorno.
Sono il dott. Massimiliano Castelvedere, di Brescia. Sono tra quei professionisti che ritengono che il cambiamento personale sia un processo lungo e complicato. Purtroppo non ci sono scorciatoie percorribili e i consigli che uno psicologo potrebbe dare in una chat lasciano il tempo che trovano: non esiste la “bacchetta magica”. Per inquadrare l’eventuale problematica di un paziente serve invece una consulenza approfondita (almeno 4 sedute). A seguire, se nella consulenza si evidenzia un problema significativo, per trattarlo e cercare di risolverlo è necessaria una vera e propria psicoterapia o una psicoanalisi.
È illusorio credere che si possa fare qualcosa scrivendo in una chat, serve solo a perdere tempo e significa che non si è pronti a mettersi in discussione. Se lei è una persona veramente motivata a capirsi e a cambiare, le do la mia disponibilità per fissare un appuntamento (anche online).
19 GIU 2014
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Gentile Federica,
dopo aver effettuato accertamenti clinici che escludono problemi organici , può effettuare dei colloqui psicologici per iniziare una psicoterapia cognitiva che risulta efficace per superare gli attacchi di panico.
10 GIU 2014
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Cara Federica
non so se possiamo parare di attacchi da panico, non descrive bene i sintomi, la durata e la frequenza, utili per fare una diagnosi tuttavia un problema d'ansia, di insicurezza o semplicemente di malessere esiste e va risolto per vivere serenamente. Probabilmente questa relazione non è ancora del tutto stabile o lei non ha grandi certezze, ad esempio dice che sta andando a gonfie vele ma allo stesso tempo litigate spesso, dunque qualcosa va sistemato. Io suggerirei di instaurare un dialogo efficace con il suo ragazzo e fare contemporaneamente un lavoro su se stessa per valutare se ci sono difficoltà personali tipo insicurezza, bassa autostima ecc...
saluti a presto Dott.ssa Maria Antonella Schiavone
5 GIU 2014
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Cara Federica,
una diagnosi di attacchi di panico prevede la presenza di sintomi specifici (per esempio tachicardia, forte sudorazione, difficoltà a respirare, paura di svenire, paura di stare per morire...), che però lei non menziona nella sua lettera. Non abbiamo quindi in questa sede gli elementi per parlare di attacchi di panico.
Ci descrive però una situazione di forte ansia, stress e preoccupazione dovuta alla presenza della ex del suo fidanzato nella vostra compagnia di amici. Disagio che va a sommarsi a una situazione già di per sè non molto piacevole (le uscite con gli amici del suo ragazzo sono vissute come una costrizione).
Ne ha parlato con il suo fidanzato? Vi siete mai confrontati sul suo disagio legato al senso di costrizione e al fatto che una sua ex esca con voi in compagnia?
Forse ha semplicemente bisogno di rassicurazioni, oppure di passare le serate con persone con le quali trovarsi bene e a proprio agio!
Se non avesse ancora parlato con il suo fidanzato, la invito a farlo, potrebbe esserle molto d'aiuto!
Saluti,
dott.ssa Irene Onnis, psicologa psicoterapeuta ipnotista - Milano
5 GIU 2014
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Cara Federica,
la situazione da lei descritta, non è affatto piacevole. Gli attacchi di panico se non curati in tempo possono peggiorare e invalidizzare la sua vita quotidiana.
le consiglio di rivolgersi ad uno specialista per poter cominciare una psicoterapia col'aiuto di cui riaqcuistirebbe la sua vita da prima.
Io lavoro anche on-line se l'ha interessa
In bocca al lupo
4 GIU 2014
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Cara Federica
Per parlare di attacchi di panico è necessaria una valutazione diagnostica da parte di uno specialista; anche se per lei sono inspiegabili sicuramente c'è qualcosa che la turba, forse la presenza della ex fidanzata, probabilmente si fa dei pensieri con contenuti di pericolosità nonostante la sua storia vada a gonfie vele. Ritengo necessario che lei parli delle sue paure per poterle affrontare in maniera adeguata.
4 GIU 2014
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Gentile Federica,
con gli attacchi di panico occorre stare attenti, in quanto il rischio più grande consiste nella loro stabilizzazione. Tale sintomo è sicuramente difensivo come tutti i sintomi, ma molto pericoloso. Il problema che lei espone merita un trattamento psicoterapeutico, anche di poche sedute, ma sempre un percorso terapeutico occorre fare. Attualmente con la regolamentazione del CNOP è possibile e consentito per legge di effettuare anche sedute tramite skype comodamente da casa sua e con ottimi risultati clinici. Non abbia paura, talvolta bastano pochissime sedute.
4 GIU 2014
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Gentile Federica il mio consiglio è di rivolgersi a uno psicoterapeuta della sua zona che possa valutare in maniera accurata la sintomatologia.Lo psicoterapeuta la aiuterà a comprendere la funzione che la sintomatologia svolge per lei e all'interno della sua relazione di coppia.Lo psicoterapeuta la aiuterà anche a usare strategie pratiche per affrontare e gestire il panico .Un caro saluto Dott.ssa Lucia Firinu Psicologa e Psicoterapeuta a Cagliari
3 GIU 2014
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Gentile Federica,
posso comprendere la sua insicurezza ed il suo malessere, tuttavia per poter parlare dei attacchi di panico occorre effettuare una valutazione di persona con un terapista. In ogni caso, da un punto di vista relazionale mi viene da pensare che il suo sintomo è effettivamente "funzionale" alla sua paura. Ovvero il timore di confrontarsi con una "terribile rivale" le genera malessere e questo malessere, in un certo senso, le consente proprio di evitare ciò che teme, tenendola in casa.
Ci rifletta.
Fono a che non smetterà di voler controllare il suo compagno, non vorrà darle fiducia, il problema rimarrà.
3 GIU 2014
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Cara Federica,
posso comprendere il disagio da lei riportato, specialmente la sensazione di inspiegabilità dell’evento, che spesso accompagna i primi episodi di panico. Talvolta infatti tendono a presentarsi a ciel sereno ed in situazioni apparentemente tranquille. Certamente un percorso terapeutico potrebbe aiutarla a comprendere le cause sottostanti quest’ansia, esplorando i suoi timori più nel profondo. Inoltre mi sembra di capire che in risposta a questi episodi, la sua reazione sia stata quella di evitamento, ovvero evitare di ricreare le condizioni che potrebbero scatenare nuovamente l’ansia. Questo comportamento può essere molto invalidante per la sua qualità di vita e per la sua relazione affettiva, in quanto scatena circoli viziosi di mantenimento del problema, che non le consentono di verificare se effettivamente accadrebbe qualcosa di brutto nelle situazioni che teme, e soprattutto non le permettono di apprendere una modalità più efficace di gestione dell’ansia. Anche questi elementi sarebbero affrontati in un eventuale percorso psicologico.
un caro saluto,
Dott.ssa Chiara Francesconi