Ho un caso personale relativo ad episodio di ansia e di attacchi di panico relativi allo sport che vorrei sottoporre. Vorrei fare una premessa, ho avuto il primo attacco di panico a 17 anni in vacanza al mare coinciso con la morte di mio nonno e visto che la causa di morte si è pensato fosse un tumore allo stomaco, ho somatizzato quel dolore. Poi dopo un paio di mesi verso la fine di settembre e la ripresa degli allenamenti di calcio, dal nulla è tutto scomparso, somatizzazioni, ansia e attacchi di panico.
Trascorrono alcuni anni, 5 per la precisione, e nel 2005 all’età di 22 anni alla fine di un allenamento mi trovo “paralizzato” sotto la doccia. Un attacco di panico dal nulla. Riesco a raggiungere l’ospedale dove non viene ovviamente riscontrata nessuna anomalia fisica.
Da quel giorno, nonostante diversi anni di psicoterapia con diversi medici, qualche goccia di xanax all’occasione e aver provato più volte a riprendere l’attività, non sono più tornato quello di prima.
Per questo vi scrivo, so che lo sport è da sempre consigliato per queste situazioni. Per per è l’opposto, che si tratti di calcio o tennis, o qualsiasi altra disciplina sportiva, anche solo se devo fare uno sforzo, partono tutti insieme dei sintomi: vertigini, nausea, sensazione di svenire, tachicardia e voglia di “scappare”... solitamente verso casa.
Nessuno è stato in grado di risolvere questa mia problematica, oggi ci convivo ma non sono riuscito ancora ad accettarla.
Grazie
Tiziano
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16 DIC 2023
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Buongiorno Tiziano,
mi trova d'accordo con i miei colleghi, ha bisogno di uno spazio sicuro dove prendersi cura di sé
Comprendere l'origine dell'ansia, elaborarla e guarire.
Resto a disposizione
Alice Noseda
26 OTT 2021
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Buongiorno .
Sono il dott. Massimiliano Castelvedere, di Brescia. Sono tra quei professionisti che ritengono che il cambiamento personale sia un processo lungo e complicato. Purtroppo non ci sono scorciatoie e i consigli che uno psicologo potrebbe dare in una chat lasciano il tempo che trovano: non esiste la “bacchetta magica”. Per inquadrare l’eventuale problematica di un paziente serve invece una consulenza approfondita (almeno 4 sedute). A seguire, se nella consulenza si evidenzia un problema significativo, per risolverlo è necessaria una vera e propria psicoterapia o una psicoanalisi.
Illudersi che si possa fare qualcosa scrivendo in una chat serve solo a perdere tempo e significa che non si è pronti a mettersi in discussione. Se lei è una persona veramente motivata a capirsi e a cambiare, le do la mia disponibilità per fissare un appuntamento (anche online).
30 MAR 2021
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Caro Tiziano, ovviamente tutte le persone sono diverse, ma la sua storia mi ricorda tantissimo quella di un mio paziente. Nel suo caso, gli attacchi di panico erano connessi allo sport in quanto gli sforzi dovuti all'attività fisica sono molto simili ai sintomi fisici dell'attacco di panico e a lui risultava quasi impossibile distinguere i due. Con la psicoterapia siamo riusciti a connettere questo con la sua difficoltà a riconoscere le emozioni in generale, in quanto si concentrava soprattutto sui cambiamenti fisici di esse che, alle volte, lo spaventavano, come può essere che succeda a lei nello sport. Infatti, le emozioni hanno connotati fisici che le contraddistinguono e, se si è poco connessi ad esse, si rischi di concentrarsi solo su questi, causando poi gli attacchi di panico in quanto non ci si rende conto di cosa ci sta succedendo. Spesso, tutto questo è anche connesso con tematiche di controllo. Penso che una psicoterapia le sarebbe molto utile per capire i suoi vissuti in merito. Rimango disponibile per qualsiasi ulteriore chiarimento. Saluti
30 MAR 2021
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Gentile Tiziano,
da quanto scrive sembra che abbia associato gli sforzi intensi con un'iperattivazione che le scatena poi forti reazioni di tipo ansioso. In tutto ciò aggiunge la preoccupazione legata alla perdita di suo nonno che l'avrebbe portata ad una somatizzazione della sua malattia.
Per inserire questi sintomi nella sua storia personale e dati loro un corretto significato e posto le suggerisco un percorso psicoterapeutico di tipo psicoanalitico.
Cordiali saluti
Dott.ssa Federica Meriggioli
Psicologa Psicoterapeuta