come mangiare poco e dimagrire?
sono 40 kg sovrappeso sono ossessionata dal cibo come una droga più mi fa male oppure mi sento piena e più mangio sapendo che sono obesa e cardiopatica come smettere prima di morire d'infarto ?
sono 40 kg sovrappeso sono ossessionata dal cibo come una droga più mi fa male oppure mi sento piena e più mangio sapendo che sono obesa e cardiopatica come smettere prima di morire d'infarto ?
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Gentile Sara,
la situazione da lei descritta richiede la necessità di rivolgersi ad un terapeuta che possa aiutarla ad esplorare le motivazioni e i significati profondi connessi al suo rapporto col cibo. Le consiglio di rivolgersi ad uno specialista della sua zona di residenza che saprà aiutarla a venir fuori da una situazione che rischia di diventare rischiosa per la sua salute.
Un caro saluto
dott. Oscar Travino
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Cara Sara dai davvero pochi elementi nella tua lettera, ad esempio non dici quanti anni hai nè da quanto tempo perdura questa situazione. In ogni caso ti consiglio di rivolgerti ad un dietologo col quale costruire un regime alimentare in base alle tue preferenze e, nel contempo, ad uno psicologo per un percorso di sostegno. E' infatti molto probabile che se non affronti questa situazione da sola tu riesca a perseverare e a risolvere il problema. Un caro saluto
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Gentile signora Sara,
la psicoterapia cognitivo-comportamentale ha dei protocolli riconosciuti internazionalmente anche dagli stessi medici nutrizionisti per favorire decisamente il dimagramento. Nella mia esperienza ho comunque imparato che la psicoterapia per dimagrire è utile ma va affiancata da competenze nutrizionali, anzi psicologico nutrizionali che comportano la ri-organizzazione di uno stile di vita correlato alla modificazione del regime alimentare se si desidera veramente dimagrire. Quindi competenze psicoterapiche e nutrizionali sono quel binomio importartante, riconosciuto anche dalle "linee guida italiane per l'obesità" allo scopo di favorire il dimagramento, sempre con gradualità allo scopo di non ritornare come prima una volta raggiunto il peso corporeo "ragionevole" concordato attraverso un necessario "contratto terapeutico"
dr paolo zucconi psicoterapeuta e sessuologo comportamentale a udine
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Cara Sara il desiderio incondizionato di mangiare che tu dici di avere è una condizione mentale molto pericoloso che merita di essere indagata in maniera precisa, bisogna capire i fattori scatenanti e solo allora canalizzare il tuo desiderio del cibo verso altre attività. Comunque se vai a vedere il mio profili troverai anche il corso che io tengo insieme a un dietologo con cui collaboro presso il Poliambulatorio La Cura di Roncade e ti può interessare non esitare a contattarci.
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Gentile Sara,
quando il rapporto con il cibo diventa problematico occorre il parere, oltre che medico e dietologico per gestire la questione concreta e organica del peso e delle conseguenze che questo ha, anche di uno psicologo psicoterapeuta che la aiuti ad approfondire le motivazioni del suo comportamento nei confronti del cibo e la supporti nell'affrontare un percorso terapeutico complessivo per prendersi cura di sé. Le consiglio di cercare un professionista della sua zona o di farsene indicare uno dal medico curante. Un cordiale saluto, dott.ssa Lucia Mantovani, Milano
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Ciao Sara,
la prima cosa che ho pensato leggendo la tua lettera è: "quanta sofferenza, quanto dolore!". Come se ti fossi alleata con quella parte di te che non ce la vuole fare! Bhè, sarà anche banale, ma sei di fronte ad una scelta!
Per ciò che riguarda il "da farsi" un percorso di psicoterapia ti aiuterebbe a far uscire tutto ciò che, nel corso della tua esperienza, hai introiettato senza assimilare!
Tifo per te!
Dott.ssa Federica Manco
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Gent.le Sara,
una risposta di poche righe probabilmente non le sarà di aiuto.
In queste situazioni (purtroppo) ci si affida al buonsenso, ma immagino che Lei - se già non lo sta facendo - saprà che bisogna affidarsi ad un bravo dietologo, seguirne i consigli e fare un'attività fisica moderata, ma costante.
Tutti questi buoni propositi sono proprio quelli che non riesce a mettere in atto, ma dalle poche righe scritte si può solo ipotizzare il possibile significato di tali comportamenti distruttivi.
Potrebbe provare a portare queste emozioni e significati ad un terapeuta (se non ne conosce uno provi a chiedere al suo medico di famiglia) in modo da permettere al dietologo di lavorare parallelamente, senza che Lei ne "boicotti" il lavoro.
Sia fiduciosa, la consapevolezza che mostra rispetto al problema è un buon primo passo.
Corsiali saluti
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Cara Sara,
il cibo è un dono celeste ma anchè una maledizione. Dovrebbe consultarsi con un bravo dietologo , uno trainer personale e uno psicologo con la colaborazione di tutti loro, riuscirà di trove la strada giusta per uscirne dalla sua dipendenza
Buona fortuna
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Gentile Sara,
nel suo caso credo sia necessario un intervento integrato medico (nutrizionista o altro specialista) e psicologico (valutazione e supporto). Molto spesso la cosa più difficile non è perdere peso, ma mantenerlo costante nel tempo. La valutazione psicologica è importante per comprendere se siano presenti o meno disturbi dell'alimentazione tali da compromettere un'eventuale dieta.
Cordiali saluti,
Dott. Giuseppe Del Signore - Psicologo Viterbo
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Gentile Sara,
l'assunzione di cibo è un fenomeno assai complesso, perché mediato da numerosi segnali biologici che si integrano a livello ipotalamico ma anche da fattori non energetici (culturali, sociali, emozionali ecc.)
La fame dovrebbe essere regolata da meccanismi fisiologici che ne bloccano lo stimolo quando l’organismo si è alimentato a sufficienza.
In alcuni casi, tali processi vengono alterati e si perde il contatto con il proprio corpo e le sensazioni ad esso connesse.
Mangiare non è un atto neutro, ma è qualcosa che coinvolge la nostra storia.
Un intervento integrato(dietologo-psicologo) potrà aiutarla a recuperare il corretto stato di salute.
Ami ogni centimetro di sè!
Se lo desidera,resto a sua disposizione.
Cordialmente,
Dott.ssa Raffaella Orlando
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Gentile Sara,
la sua preoccupazione e il fatto che si sia rivolta da un sito di Psicologia significa che c'è una buona consapevolezza del fatto che ha bisogno di aiuto. In particolar modo di un aiuto psicologico. Le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta che sia esperto nella cura di disturbi alimentari. Tutti gli studi sull'Obesità mostrano che l'approccio multidisciplinare per curare tale patologia, perchè di questo si tratta, è quello vincente. Ossia dovrebbe rivolgersi sia ad uno psicoterapeuta che a un dietologo o nutrizionista per riuscire a lavorare prima sull'aspetto motivazionale ed emotivo che è alla base della tendenza a mangiare in modo "compulsivo" per poi iniziare a lavorare sull'alimentazione sana ed equilibrata. Spero che si decida presto, e che riesca ad uscire vincente da questa dipendenza dal cibo.
Dott.ssa Cristiana Caffarelli
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