Ciao, sono E, ho 29 anni e non riesco più ad innamorarmi.

Buongiorno. Il cambiamento personale è un processo lungo e complicato. Se ci sono voluti degli anni per determinare una sofferenza psicologica, non può certo bastare una mail per risolverla. Purtroppo non ci sono scorciatoie percorribili e i consigli che uno psicologo potrebbe dare in una chat lasciano il tempo che trovano: non esiste la “bacchetta magica”. Per inquadrare l’eventuale problematica di un individuo serve invece una consulenza approfondita (almeno 4 sedute). A seguire, se nella consulenza si evidenzia un problema significativo, per trattarlo e cercare di risolverlo è necessaria una vera e propria psicoterapia o una psicoanalisi.
È quindi illusorio credere che si possano ottenere risultati scrivendo in una chat: serve solo a perdere tempo e di solito significa che non si è pronti a mettersi in discussione. Qualora lei fosse una persona veramente motivata a capirsi e a ricercare un cambiamento personale profondo e duraturo, l’unico consiglio sensato che potrei darle è quello di fissare un appuntamento con un professionista serio e preparato. Per quel che mi riguarda, le do la mia disponibilità (anche online).

Buonasera E,
nelle sue parole traspare il desiderio di potersi innamorare e lasciarsi andare alla bellezza dell’amore, idealizzando le cosiddette “farfalle allo stomaco”. Deve essere stato molto difficile per lei la fine di una relazione iniziata in adolescenza. Forse le fantasie di un amore speciale, un amore nato nella condivisione di una scoperta importante quale quella dell’innamoramento, le fanno pensare che ci sia stato qualcosa di sbagliato in lei.
Credo che per poterla aiutare sia necessario trovare uno spazio a lei dedicato, nel quale possa esprimere tutto il suo disagio e trovare le risorse necessarie da mettere in atto.
Resto a sua disposizione anche per un consulto online.
Dr.ssa Laura Chiuselli

Salve, poter fare traballare la sua razionalità non può essere una persona esterna ma penso che debba partire da lei. Mi spiego meglio, se lei lavorasse sul suo controllo e sulla necessità di farlo, imparerebbe come può anche farsi vedere in maniera più "leggera". E le assicuro che le relazioni intorno a lei prenderebbero una strada differente.
Resto a disposizione
Le auguro il meglio
Dott.ssa Fabiana Marra

Buonasera, la situazione che descrive trasmette le sofferenze che accompagnano la sua vita che a livello di relazioni intime non trova compimento. Dal suo racconto noto una evidente difficoltà nelle relazioni, sia nel distacco, sia nel far venire meno un minimo di difese con gli altri nuovi e sconosciuti. Per questi motivi le consiglio un percorso un pò più impegnativo e probabilmente un pò più lungo, un percorso di tipo dinamico. Un tipo di terapia che va nel profondo, a toccare il suo mondo interno e a farlo esprimere, in modo che il suo blocco relazionale e l'espressione delle emozioni possano trovare uno sbocco sano.

Dott. Andrea Brizzi

Carissim*,
Come dice lei, ha vissuto una lunga "relazione adolescenziale finita male". Dieci anni sono tanti, ha avuto la possibilità di vivere esperienze, di dar loro un significato e di portarsi dentro dei ricordi, più o meno preziosi questo dipende da ciò che le hanno lasciato. Sente il bisogno di ricominciare, di avere quelle "farfalle nello stomaco". Proviamo a vedere cosa descrive: da una parte si difende, elabora una sorta di perdita, innalza barriere che molto probabilmente le sono tornate utili. Ma adesso? Servono ancora? E questo non significa che quelle difese siano un problema perché l'hanno aiutata ad "attutire il dolore della rottura".
Inoltre il suo dubbio ruota adesso intorno al suo valore. "Sono io il problema?" si domanda.
Lei non è le sue difese, né le sue emozioni o i suoi pensieri, e non esiste un momento "giusto" per rimettersi in gioco.

Le consiglierei di intraprendere un percorso specifico per esplorare e riscoprire risorse che magari ha tralasciato o che non riesce a mettere a fuoco, a trovare il modo di ripartire con a fianco il sostegno della psicoterapia.
Se ha bisogno, resto a disposizione.

Un caro saluto
Dott. Francesco Mangiafico

Gentile E,
ciò che lei racconta sembra indicare che lei vive un conflitto tra il suo volere innamorarsi (cosciente) e una difesa inconscia che interferisce facendo con che il suo interesse per la ragazza inizie a scemare. Non si tratta di trovare la ragazza ideale, perfetta (il suo inconscio continuerà a trovare dei difetti...) ma di intraprendere un lavoro sulle sue paure, dovute al rapporto di 10 anni fa, che nonostante sia finito da 7 anni è stato possibilmente molto traumatico lasciando. La vostra separazione non è stata digerita e rimane una ferita aperta dentro di sé. Sembra essere questa la ragione più evidente di questa
difesa che agisce al di sotto della sua volontà.
È opportuno elaborare questo luto con uno psicoterapeuta.
Un saluto e una buona giornata.

Buongiorno E,
resto disponibile se vorrai crearti uno spazio tuo personale di ascolto e supporto.
Cordiali saluti.

Dott.ssa Margherita Romeo

Cara E.,

lo ha detto lei stessa, trovare un'altra persona la spaventa e di conseguenza in ogni potenziale partner che incontra individua difetti o aspetti che la fanno allontanare.
Questi autogoal che si infligge la proteggono da una possibile nuova delusione e le consentono di rimanere nella sua zona di confort. Non è lei il problema, ma le sue ferite, le quali vanno elaborate e risignificate all'interno di un percorso psicologico.
A questo proposito, sono a sua completa disposizione, anche online.

Dott.ssa Francesca Orefice.

Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Buongiorno,
sembra che più si cerchi di sforzarsi nell'ottenere un effetto che di solito accade naturalmente (innamorarsi), meno questo si realizzi.
Oppure inconsciamente l'avere timore di soffrire ci porta a stili di azione autoprotettivi? Il poeta Fernando Pessoa diceva "porto le ferite delle battaglie che ho evitato".
Se vive le situazioni sentimentali potenziali o agli esordi con ansia o in maniera non piena o soddisfacente, potrebbe prendersi uno spazio per parlarne con un esperto.
Le faccio tanti auguri.
Dott. Giovanni Iacoviello