Buongiorno a tutti, vi scrivo perché...
Buongiorno a tutti, vi scrivo perché ho bisogno di un punto di vista su cui riflettere.
Da un anno e mezzo ormai, vivo un rapporto molto travagliato con una persona più grande di me. Io ho 25 anni, lui 36 (lo chiamerò F).
Conosco F quando ancora ero fidanzata. Per i primi mesi parliamo e basta, poi nonostante la mia situazione, decido di berci un caffè. Nel corso dei mesi, io e lui ci vediamo, io prendo consapevolezza di non essere più innamorata di quello che era il mio fidanzato e lo lascio. Lo lascio in un periodo in cui io e F non avevamo alcun rapporto, per via di una discussione.
Un mese dopo la mia rottura torniamo a sentirci e il racconto della mia decisione. Iniziamo a frequentarci, per circa tre mesi. Mi rendo conto di provare dei sentimenti per lui ma deciso di non dirlo, poi io chiudo perché non mi sento amata.
Lui è una persona molto rigida sotto certi aspetti, evitante. Non parla dei suoi sentimenti, li dimostra a modo suo, E’ allo stesso tempo molto fragile e sensibile ed è ciò che mi ha portata ad amarlo. E’ molto intelligente e acculturato, concentrato sulla sua carriera, che dice essere il suo unico obiettivo, ciò per cui ha sacrificato tutto.
Dopo sei mesi torna da me, mandandomi dei messaggi. Dice che mi pensa spesso, che è dispiaciuto, che ha maturato delle consapevolezze riguardo al fatto che non sa gestire le sue emozioni e non ha un equilibrio. Mi parla del suo lavoro, che per lui rappresenta tutto, ma anche me, l’avermi persa per questa sua ossessione.
Io gli racconto che in questi mesi ho sofferto molto, che non ho più provato determinate cose e che ho solo avuto rapporti occasionali. Gli confesso di essere molto spaventata da lui, di aver paura di soffrire nuovamente. Dice di essere dispiaciuto del fatto che sono stata con altri, ma che non devo aver paura o aver delle barriere, perché lui mi conosce meglio degli altri e io lo stesso verso di lui. Sa di poter dare tanto a modo suo, anche se è una persona difficile e che dovremo trovare un equilibrio.
Decidiamo di uscire, di vederci. L’uscita va bene, fino a quando non tiro fuori il discorso. Gli chiedo se lui prova dei sentimenti per me, perché io sono innamorata. Lui mi risponde che non è in grado di amare nessuno, ma solo di provare affetto e che per me prova un affe tto massimo. Che mettere etichette gli genera ansia, perché lui vuole sentirsi libero, che la sua unica priorità è il lavoro. Vuole essere onesto con me, proprio perché sono innamorata. Questo è ciò che può darmi, riconosce di non essere convenzionale. Gli chiedo che cosa rappresenta per lui un rapporto, una relazione, se andrebbe con altre. Quindi cerco di capire meglio la sua dimensione. Mi dice che non sa darmi una risposta, perché potrebbe accadere, come no, come è stato in questi mesi, in cui non si è sentito di andare con altre.
Io piango e gli chiedo perché è tornato, se le condizioni sono queste. Lui inizia a rimangiarsi un po’ quello che mi aveva scritto. Mi ripete che questa è il suo modo di andare, che io sono libera di accettare o meno questo suo essere. Gli chiedo che cosa se fa di me, di una persona che lo ama, nella sua vita e la risposta è che non sa gestirla perché lo spaventa.
Io soffro molto, perché lo amo, lo vorrei nella mia vita, ma non credo did poter sopportare queste sue condizioni. Dall’altra parte mi sento egoista, perché forse il problema sono io, il non riuscire ad accettare il suo concetto di relazione.