Blocco mentale per cambiare lavoro

Inviata da Mel · 2 mag 2024 Orientamento professionale

Buongiorno, sono arrivata a un bivio nella mia carriera lavorativa. Ho 39 anni, e da 22 ho sempre lavorato nello stesso ambiente, (in pratica il mio unico lavoro) sono ormai anni che non mi trovo più bene, ultimamente entro a lavoro con fatica, con attacchi di panico pronti a sbucare fuori appena entro, con 0 stimoli e le persone con le quali lavoro (soprattutto col responsabile) non le sopporto più. ho cominciato con molta fatica a guardarmi intorno, ora so che potrei mandare un cv e che quasi sicuramente potrebbero chiamarmi, con l'80% che possa andare a buon fine ma ne sono letteralmente terrorizzata. Sono bloccata dal mandarlo ma so che così non posso andare avanti. Avete un consiglio su come posso togliere questo blocco mentale ( perché so benissimo che i blocchi me li creo io, per non uscire dalla mia confort-zone) e riuscire finalmente a buttarmi in una nuova avventura? Grazie.

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Miglior risposta 4 MAG 2024

Cara Mel9 gli attacchi di panico sono già una risposta importante che tu stessa puoi darti, l ' ambiente lavorativo non è più la tua confort zone, anzi la descrizione che ne fai indica chiaramente che non solo non hai più stimoli ma che la tua energia si è esaurita. Hai l 'opportunità di fare altro come dici, approfitta di questa o di altre occasioni per ricaricare la tua vita con stimoli nuovi ma soprattutto perché il nostro cervello ed il corpo hanno bisogno di diversivi e di novità per ravvivare lo spirito e dare nuovo sprint alle giornate.Non avere paura di osare e non spegnersi, sei arrivata ad un passo importante,abbi il coraggio di scegliere luoghi più in linea con i tuoi bisogni interiori e più gratificanti.Non esitare ed invia il tuo cv.In bocca al lupo!

Malaspina Monia Psicologo a Cisterna

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5 MAG 2024

Salve Mel,
sta cercando un cambiamento ma questo letteralmente la terrorizza.
Mi sembra di capire che desidera cambiare considerando tutti gli aspetti psicologici e somatici negativi che l'attuale contesto lavorativo le sta procurando. Il problema che si pone ad oggi è la paura del cambio.
Togliere il suo blocco mentale non è immediato e sicuramente un lavoro in psicoterapia potrebbe esserle di grande aiuto supportandola in questa sua modalità "bloccante".
Ciò che più sento di scriverle è di non pensare troppo ma di agire sulla base di quello che sente. In altre parole intanto invii il cv e solo nel momento in cui verrà presa inizi a lavorare sul cambiamento, mettendo in risalto gli aspetti postivi e le sue capacità di scelta. Rimettersi in gioco dopo 22 anni in un contesto lavorativo diverso può far paura ma oltre alla paura ci possono essere anche altre emozioni e spinte motivazionali a partire dalla cuoristà, la possibilità di farsi conoscere e scoprire nuove parti di sè nel contesto lavorativo a seguito della sua esperienza precedente.
Alcune volte pur di non cambiare accettiamo situazioni scomode e frustranti. Lei, mi sembra di capire, ha già scelto di correre il rischio del cambiamento. Si tratta di rimanere nel presente senza pensare troppo al passato e al futuro. Dopo di che viene da sè. Il nuovo adattamento potrebbe sfociare in una ridefinizione di sè rispetto al passato e a una nuova costruzione del futuro.

Dottoressa Camilla Guccione Psicologo a Roma

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3 MAG 2024

Salve, scegliere di cambiare strada non è mai semplice! Un punto di partenza potrebbe essere pensare a cosa possa essere utile per noi stessi e a cosa possiamo rinunciare di un posto, di un luogo o di un lavoro nel suo caso. Scegliere di cambiare lavoro attiva molte dinamiche in noi che non si riassumono “ nella scelta di cambiare professione”, sicuramente dietro questo ci sono tanti aspetti che contribuiscono al suo stato attuale. Spesso le consulenze finalizzate all’orientamento professionale supportano tale processo. In bocca al lupo !

Dott.ssa Giuseppina Fiorillo Psicologo a Salerno

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3 MAG 2024

Cara Mel,
Spesso la paura dell'ignoto, della novità ci può bloccare nel momento in cui dobbiamo prendere una decisione importante, i pensieri si rincorrono nella mente e non sappiamo cosa fare.
Mi sembra però di capire che attualmente sul tuo posto di lavoro non ti trovi per niente bene, al punto di provare attacchi di forte ansia quando ti ci rechi.
Mi chiedo se questo lavoro così insoddisfacente e stressante stia condizionando anche altre aree della tua vita, come il sonno, l'alimentazione, se ti causa sintomi fisici debilitanti come problemi gastrici, cefalee o frequenti influenze causate da un indebolimento del sistema immunitario.
Ebbene se dovessi rispecchiarti anche in questi sintomi potrebbe voler dire che tu stia attraversando una fase di Burnout lavoro correlato, una condizione che pregiudica la salute sia mentale che fisica e che può avere anche effetti a lungo termine.
Considera questo, e considera il significato che ha questo lavoro per te e se la tua vita ne viene indebitamente influenzata, rendendoti infelice anche quando stai facendo altro.
Una volta preso in esame tutto questo, considerata un'alternativa affidabile la decisione spetta a te. Ti lascio con una domanda: si vive per lavorare o si lavora per vivere?
Buona fortuna!

Dott.sa Rebecca Zanrè Psicologo a Rimini

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3 MAG 2024

Cara Mel,
la sua situazione può essere facilmente sbloccata anche in poco tempo con un adeguato supporto psicologico che la aiuti ad individuare meglio i blocchi e come superarli.
La aspetto per un primo colloquio online volesse approfondire e iniziare a lavorare su di sè.
Un caro saluto
Dott.ssa

Dott.ssa Antonella Vita Psicologo a Padova

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3 MAG 2024

Buongiorno Mel,
penso che in questo momento della sua vita occorra fermarsi un attimo e pensare a tutto il percorso fatto fino ad adesso: perché non trova più il suo lavoro stimolante, perché l'ambiente non è più sopportabile e soprattutto perché fa fatica ad allontanarsene.
Lei ha parlato giustamente di confort-zone, che in qualche modo la tutela dall'esporsi a nuove situazioni, ma forse non si tratta solo di questo e ci potrebbero essere ancora degli aspetti su cui è necessario soffermarsi, prima di partire serenamente per nuove e stimolanti avventure.
Il suo corpo le sta dando dei segnali e le sta dicendo che c'è qualcosa che non va e credo che per la sua saluta fisica e psicologica sia utile analizzare questo malessere e le sue risorse ,anche con l'aiuto di un professionista.
Resto a disposizione per eventuali dubbi o chiarimenti
un saluto,
dottoressa Bianchi Eugenia.

potrebbe essere utile indagare

Eugenia Bianchi Psicologo a Pordenone

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3 MAG 2024

Buon pomeriggio Mel,
da come riferisci il tuo attuale lavoro non ti soddisfa più, anzi rappresenta un problema. Il tuo corpo ti sta lanciando messaggi circa il malessere che stai vivendo. Dici che hai una possibilità di cambiare , ma che hai un blocco. Ti consiglierei di iniziare un percorso nel quale riesca a mettere a fuoco cosa vuoi raggiungere, quali obbiettivi e quali cose non ti stanno più bene. La vita ti mette alla prova continuamente, il terrore che riporti è da capire ed approfondire. Certamente restare in questa situazione no puoi. Ti propongo quindi di iniziare un percorso nel quale possa ritrovare la gioia di vivere e lavorare con soddisfazione, ponendoti obbiettivi gratificanti e raggiungibili. Resto a tua disposizione anche via online, per chiarimenti o per un'eventuale percorso.
Cordialmente
Dr.ssa Maria S.I. Meledandri

Dr.ssa Maria Serafina Ines Meledandri Psicologo a San Giorgio di Piano

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3 MAG 2024

Gentile Mel,
da quello che scrive mi sembra di comprendere che ha trovato una spiegazione a quello che le sta accadendo: la paura di uscire da quella zona comfort, che seppure ultimamente era diventata pesante, era pur sempre una "zona sicura".
Il mio suggerimento è quello di affrontare questa grande opportunità di cambiamento come un'occasione per poter rivalutare la sua persona rispetto a punti di forza, da far emergere, e punti deboli, da valorizzare. Il supporto di un professionista potrebbe essere d'aiuto per trovare quelle strategie utili ad affrontare questa nuova avventura, consapevolmente e piena di fiducia, a prescindere dai pro e dai contro della situazione.
Spero di esserle stata utile e resto a sua completa disposizione per un'eventuale consulenza psicologica, anche online.
Un saluto.
Dott.ssa Deborah De Luca

Dott.ssa Deborah De Luca Psicologo a Monterotondo

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3 MAG 2024

Gentile Mel,
le sue paure ed i suoi timori sono comprensibili, ma proprio come ha detto lei è "un'avventura" ed ogni nuova avventura porta con sé ansia e timore. L'ansia è un'emozione sana e fisiologica, non è un'emozione da cui scappare, anzi, in molti casi è proprio l'emozione che ci da la spinta per affrontare determinate situazioni.
Le riporto però, brevemente, il significato di "comfort-zone": stato mentale in cui ci sentiamo a nostro agio, ci sentiamo sereni e protetti ed in cui vi è un livello di prestazione costante.

Per eliminare questo "blocco" sarebbero molti gli aspetti da indagare maggiormente, ma le pongo una domanda su cui intanto può iniziare a riflettere:
Il suo luogo di lavoro può ancora essere percepito di comfort-zone?

Le auguro di riuscire ad intraprendere questa nuova avventura.
Resto a disposizione anche online,
Un caro saluto.
Dott.ssa Silvia Brandini

Dott.ssa Silvia Brandini Psicologo a Roma

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3 MAG 2024

Buongiorno Le consiglio di andare da uno psicoterapeuta per Superare gli attacchi di panico,ed il suo blocco mentale.
Dottssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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3 MAG 2024

Buongiorno Mel,
anche se hai iniziato ad accogliere quello che desideravi da tempo e a intraprendere delle azioni per avviare concretamente dei cambiamenti nella tua vita professionale, stai sperimentando le paure collegate a tutto quello che ne potrebbe derivare (aspettative di miglioramento, ma anche timore di nuove delusioni) . Il tuo corpo ti comunica già da tempo il bisogno di occuparti del tuo malessere, i blocchi a cui ti riferisci altro non sono che l'espressione di questo tuo disagio profondo. Più che cercare di contrastare queste manifestazioni ti suggerisco di provare a dare innanzitutto ascolto a questo disagio, meglio se con un aiuto professionale, con l'obiettivo di fare chiarezza su quanto vissuto, sui bisogni emotivi attuali e poter intraprendere concretamente i passi necessari per riconquistare la fiducia in te stessa e nelle tue possibilità. Un abbraccio.

Angela Giacovelli Psicologo a Pisa

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3 MAG 2024

Buongiorno, la ringrazio innanzitutto per aver esposto le sue difficoltà. Sarebbe interessante capire cosa significherebbe per lei cambiare lavoro e quali sono le paure connesse a ciò. Dopodiché, se il suo obiettivo è trovare un nuovo lavoro, potrebbe essere utile impiegare il problem solving per individuare l’opzione lavorativa più adatta a lei e per capire candidarsi nel modo più competitivo.

Resto a disposizione,
Dott.ssa Ilaria De Mola

Dott.ssa Ilaria De Mola Psicologo a Milano

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3 MAG 2024

Buongiorno Mel,
Per interrompere questo blocco che senti sarebbe interessante poter lavorare sulle tue capacita' rinforzando l'autostima e le tue reali aspirazioni lavorative che spesso sono anche molto cariche di aspettative di un Se autentico che non si riesce piu ad adattare a stuazioni contestuali lavorative da sempre vissute ( come dici hai sempre òlavorato nello stesso ambiente) e ora c' e' un evidente campanello di allarme che non ti fa piu' starr bene dove sei , come manifesti con gli attacchi di panico , il fisico ci comunica in modo chiaro.
Probabilmente sei in evoluzione, e in te e' cambiato qualcosa che riguarda la tua parte piu autentica che ha delle esigenze diverse e che vuole esprimersi al meglio e in primo luogo vuole essere ascoltata.
Pertanto ti suggerirei vivamente di intraprendre un percorso terapeutico facendoti accompagnare nell'ascolto delle tue esigenze e alla conoscenza delle tue risorse , dove potrai acquisire più consapevolezza di te, delle tue risorse e magari comprendendo quale sarebbe il posto spazio nel mondo piu' giusto per te .Se senti l'esigenza di approfondire anche attravreso un primo colloquio ,io sono disponibile anche online.
Non esitare a contattarmi.
Un caro saluto.
Dr.ssa Alessandra Petrachi

Dott.ssa Alessandra Petrachi Psicologo a Rimini

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3 MAG 2024

Buongiorno Mel.
La situazione che descrive mi fa comprendere il suo disagio.
Mi piace pensare che l’ansia si un’amica, anziché una nemica che temiamo.
L’ansia ti sta dicendo qualcosa tramite i suoi modi di fare che tante volte mettono spavento (es.attacchi di panico).
Sta a te comprenderne il significato di cosa ti sta suggerendo.
Forse vuole dirti che lì dove lavori non stai più bene? Che un cambiamento potrebbe aiutarti a implementare delle parti di te che non sapevi che esistessero? O c’è la paura di scoprirsi più forti di quel che si pensava?
In queste righe leggo che lei ha già una risposta: decida lei quando sarà pronta per accoglierla.
La saluto!

Dott.ssa Benedetta Micheletti Psicologo a Lunata

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3 MAG 2024

Gentilissima Mel,

Comprendo bene che trovarsi a considerare un cambiamento dopo così tanti anni nello stesso ambiente lavorativo possa fare paura. È normale provare timore di uscire dalla zona di comfort, specialmente quando si tratta di fare un passo così significativo come cercare un nuovo lavoro.

Immaginiamoci che la sua carriera attuale sia come un viaggio su una strada che ha percorso per molti anni e che conosce molto bene (sa perfettamente dove fare benzina o dove fermarsi a prendere un caffè!). Tuttavia, ultimamente ha iniziato a notare che il paesaggio intorno a lei non risveglia più la sua curiosità e il viaggio è diventato faticoso. La strada è diventata familiare ma non più appagante.

Ora si trova ad un bivio, dove può decidere di lasciare questa strada e intraprenderne una nuova, iniziare un nuovo viaggio (o semplicemente intraprendere una strada fino ad ora sorvolata).

Prepararsi a un nuovo percorso professionale potremmo confrontarlo a come equipaggiarsi per un viaggio: fare i bagagli con le competenze e le esperienze raccolte, pianificare la rotta magari con una ricerca di lavoro mirata e avere il coraggio di imboccare quella nuova strada.

Anche i viaggi più entusiasmanti possono generare paura o preoccupazione, soprattutto se ci muoviamo su strade inesplorate, ma pensi a quanta strada ha fatto già! Ciò che ci è noto oggi, un tempo era del tutto nuovo.

Le auguro di trovare questo coraggio e le faccio i migliori auguri per i suoi sviluppi professionali. E se desidera ulteriore supporto, non esiti a chiedere.

Un caro saluto.

Dott. Giorgio Maggiacomo Psicologo a Bologna

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3 MAG 2024

Gentile Mel, ha descritto con molta lucidità ciò che le sta succedendo ed è riuscita a trasmettere tutta la sofferenza personale e relazionale che accompagnano questa situazione. Da una parte mi sento di rassicurarla rispetto alla difficoltà di cambiamento, soprattutto a fronte di un 'matrimonio lavorativo' che dura da più di 20 anni, dall'altra le rimando che l'ansia ed il panico che ne derivano hanno bisogno di un ascolto attento e approfondito. Prendersi cura di sé attraverso degli incontri di orientamento potrebbe esserle molto utili. Un caro saluto e a dispozione anche on line. Maria dr. Zaupa

Dottoressa Maria Zaupa Psicologo a Vicenza

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3 MAG 2024

Buongiorno, da questo messaggio mi arriva un’ambivalenza: la sofferenza del “vecchio” e la paura del “nuovo”. I blocchi sono sicuramente qualcosa che ci creiamo noi e sopratutto… a cosa ci serve un blocco? Cosa veramente ci impedisce di vedere?
Lasciar andare qualcosa, seppur in questo caso sofferente e disfunzionale, è sempre complicato. Lasciare andare 22 anni, un lavoro che ha quasi “definito” chi sei non è mai semplice. Prendersi del tempo per se stessi può essere una strada, lasciare e “stare” un attimo in attesa. Piccola strategia (personale): finché non lasciamo veramente andare qualcosa, non saremo mai pronti ad accettare il nuovo.

Buona giornata.
Dott.ssa Alessandra Ramora

Dott.ssa Alessandra Ramora Psicologo a Modena

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3 MAG 2024

Salve Mel,
i cambiamenti seppur desiderati spaventano perché come dice, ci spingono ad andare verso il nuovo, l'ignoto e ci fanno sentire incerti.
Tuttavia il rimanere immobili in una situazione stagnante autoalimenta la sensazione di frustrazione nel dover sopportare, tout court, un ambiente lavorativo non più tollerabile per lei, senza la possibilità di esprimere il suo vissuto.
È ben consapevole del blocco che si pone nel
tentare altre vie...
Se volessimo mettere sul piatto della bilancia i pro e i contro del tentare una nuova
esperienza lavorativa quali rintraccerebbe?
Inviare altri CV potrebbe aprirla ad opportunità lavorative più soddisfacenti ma è necessario tenere conto delle emozioni che sperimenta nell'eventuale possibilità di un
cambio di rotta nonché delle resistenze.
Saluti

Dott.ssa Stella Profeta Psicologo a Pescara

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3 MAG 2024

Buongiorno, i suoi timori sono comprensibili: lasciare una realtà che si conosce da tanto tempo, per quanto ormai diventata e riconosciuta come tossica, non è semplice e richiede una grande forza, poiché è un vero e proprio "salto nel buio". Ritengo che sarebbe utile approfondire con un professionista la natura di questi blocchi, di modo da comprendere cosa la tiene ferma in una posizione che sente come scomoda ed attivare quelle risorse che le permetterebbero di fare un passo verso un cambiamento che lei stessa percepisce come necessario per il suo benessere: ogni crisi è un prezioso momento di crescita, non solo professionale, ma soprattutto personale.

Dott.ssa Alessia Foronchi

Dott.ssa Alessia Foronchi Psicologo a Pesaro

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3 MAG 2024

Buongiorno :)
Il carico emotivo che si porta, come uno zaino in spalle, potrebbe non permetterle di vedere nuove vie e nuovi orizzonti; un po' come quando, durante una passeggiata in montagna, si soffre per il caldo, la sete, il peso dello zaino e non ci si rende conto di sentieri alternativi.
Alla sua domanda sul come, concretamente, togliere questo blocco mentale per riuscire poi a lanciarsi in una nuova sfida, non ho una risposta pronta, se non quella di consigliarle di provare ad iniziare un affiancamento con uno specialista per cercare di capire quali sono le motivazioni che la tengono fortemente ancorata a situazioni che la fanno soffrire ma che le sono familiari e quali sono quelle che sottostanno alla paura di lanciarsi (cosa potrebbe aver paura di perdere? Potrebbe pensare che, conoscendo la situazione, ci siano per lei rischi minori, se sì, rischi per cosa?). Quindi mi verrebbe da dirle che, in realtà, il blocco mentale si potrebbe alzare, sicuramente con fatica e sofferenza, andando a liberarla anche da questi tanti piccoli blocchi che, se sommati, diventano quell'ostacolo insormontabile che lei sente di avere; questo perché ogni paura, sommata, potrebbe portare poi ad una paura irremovibilmente grande.

Dott.ssa Ilaria Francomano Psicologo a Verona

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3 MAG 2024

Posso aiutarla ad elaborare un piano per gestire questo cambiamento in modo produttivo e positivo per lei.
Passo dopo passo, un pezzo per volta, vedrà che quello che ora le sembra un muro altissimo, pian piano si sgretolerà e l'aiuterà a veder meglio cosa c'è oltre quel muro.
Mi contatti pure per un colloquio se è interessata.

Dott. Filippo Fortunato Psicologo a Gallarate

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3 MAG 2024

Gentile, capisco la sua difficoltà di cambiamento dopo tanti anni di lavoro nella stessa azienda, ma per comprendere e capire certi "blocchi" e quale direzione professionale prendere, sarebbe consigliabile affrontarlo all'interno di un colloquio psicologico, così da ritrovare e ritornare ad essere consapevoli e funzionali nelle sue scelte di tutti i giorni.

A disposizione
Dott. Maurizio Di Benedetto

Dott. Maurizio Di Benedetto Psicologo a Monza

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3 MAG 2024

Buongiorno Mel
Il consiglio è di farlo, di inviare il cv e vedere quali sono i percorsi che ti si aprono davanti, il che non significa necessariamente e immediatamente concretizzare l allontanamento dal porto sicuro che tanto ti spaventa. Però intanto potresti iniziare il percorso di valutazione, che per adesso sembra essere molto mentale e poco pratico, e questo può essere un primo elemento di blocco.
L'altro elemento, poiché nei casi come i tuoi si crea un legame un pò morboso di amore/odio verso la propria azienda, è quello di parlare chiaramente, esprimere le tue sensazioni e chiedere ciò ti spetta e che non hai mai osato chiedere. Il tuo sembra essere un caso di un burn-out, dove si ha la sensazione di aver dato più di quanto si è ricevuto, e dove soprattutto sembra che non si abbia il diritto di chiedere, di parlare, di aprire un confronto serio e profondo.
Questi ambienti in genere si calcificano e niente sembra più possibile da smuovere, ma fare questo, per quanto faticoso, sarebbe invece estremamente salutare e ti aiuterebbe a capire se e dove vuoi andare, a fare chiarezza sulla tua situazione attuale.
E poi consideriamo che spesso, quando si fanno e si dicono cose che a lungo ci siamo tenuti dentro per qualche tipo di timore, scopriamo che invece vengono accolte senza particolari drammi o resistenze, e che la resistenza maggiore era la nostra, il nostro blocco interiore.
A disposizione, anche online

Dott. Giacomo Sillari

Dott. Giacomo Sillari Psicologo a Siena

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3 MAG 2024

Salve! Al netto del suo stato di disagio, che ha descritto molto bene e che mi è arrivato fortissimo anche solo leggendo le sue parole, mi sento di dirle che ben vengano questi momenti di crisi, di ansia, di dolore, perché sono quelli che poi ci apriranno la strada verso una dimensione di vita maggiormente soddisfacente. Allo stesso tempo il suo "blocco mentale", che potremmo anche chiamare procrastinazione, potrebbe essere ragionevolmente come lei ha intuito frutto di un meccanismo di difesa rispetto all' abbandono di qualcosa che per quanto ormai tossico e disfunzionale resta una certezza. Mi chiedo, al di là del muoversi "da", ha ben chiaro "verso cosa" si muove? Quali sono i suoi reali interessi, ambizioni, sogni? Cosa non sopporta del suo attuale contesto di lavoro e quali caratteristiche vorrebbe ci siano per l' inizio di una nuova avventura? Affrontare questo momento di transizione con maggiore consapevolezza, magari all' interno di un percorso psicologico mirato all' orientamento, potrebbe aiutarla a trovare il coraggio di prendere scelte difficili. In bocca al lupo!

Dott.Gianmario Galano

Dott. Gianmario Galano Psicologo a Salerno

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