Bimba 3 anni e mezzo nervosa
Buongiorno,
Sono mamma di una bimba di 3 anni e mezzo, che è cresciuta stando prevalentemente con me e fino ai 3 anni stava volentieri in mia assenza anche con i nonni qualche ora al giorno, in casa o fuori al parco.
Compiuti i 3 anni, in concomitanza ad un ricovero della nonna in ospedale, ha iniziato ad avere un attaccamento fortissimo nei miei confronti e acconsentiva poi a stare con i nonni solo in mia presenza. Anche con il padre rifiutava di rimanere, anche per brevissimi momenti. Ho sempre cercato di assecondare questa sua necessità, pur di vederla serena.
Questa estate ha iniziato volentieri a rimanere per qualche ora da sola con il papà o con i nonni in presenza del papà.
A settembre ha iniziato la scuola dell'infanzia e per l'ansia spesso vomita la mattina dopo colazione a casa o appena arrivata all'asilo, poi entra serena. Ho provato ad anticipare il risveglio e la colazione, privilegiando alimenti secchi, ma se ha lo stimolo di vomitare, lo fa comunque. Certe volte riesco a distrarla con canzoncine o altro e la agitazione e mal di pancia le passano. Altre volte non c'è verso, mi comunica che ha mal di pancia e dopo 5 secondi vomita.
Le maestre confermano che é tranquilla mentre è a scuola, confermandomi che la sua agitazione probabilmente è legata al solo momento del distacco.
Quando è a casa però, mia figlia è diventata molto molto nervosa, si sveglia di notte, vuole dormire nel lettone ed è molto prepotente dando ordini soprattutto nei miei riguardi, con urla disumane, pianti infiniti, suppliche surreali tipo "mamma perfavore ti sdrai a terra? Ti togli il pigiama? Butta tutto il pacchetto di fazzoletti " (anche in piena notte, alle 2-3 di notte con finestre aperte o sul balcone) se non soddisfo la sua richiesta.
Nel momento in cui le scatta un certo pensiero, non ascolta assolutamente, continua a ripetere urlando cosa io dovrei fare, dove dovrei mettermi, e se provo a parlarle o cercare di calmarla proponendo di abbracciarmi mi allontana e grida di dover stare zitta.
Una volta eseguiti tutti i suoi "ordini" si calma e ritorna a ragionare, confermando che ha sbagliato a comportarsi così con la mamma.
In questi momenti se il papà è presente o interviene, si arrabbia ancora di più e lo manda via, preferibilmente in una altra stanza.
Sono in difficoltà, mantengo la calma in sua presenza e assecondo le richieste (soprattutto quelle serali, notturne e di prima mattina) perché se imponessi un no categorico o una via di mezzo ho visto che l'attacco si prolungherebbe e peggiorerebbe sia in toni che in modalità . Le parlo e ragiono dopo ogni episodio, cerco di giocare e stare con lei quando non è a scuola, ma in quei momenti non riconosco il suo comportamento.
Capisco che voglia affermare se stessa e contemporaneamente l'asilo per lei sia un cambiamento importante, sono solo allibita e inerme difronte a questo atteggiamento che mi destabilizza e trova impreparata.
Grazie a chi mi darà un consiglio.