Bambino 2 anni vuole solo la mamma per addormentarsi

Inviata da Roberta · 16 nov 2015 Psicologia infantile

Buonasera,sono la mamma di un bambino di 2 anni che da circa un mese e mezzo sta aumentando progressivamente l'attaccamento a me in particolare nell'addormentamento. Io purtroppo faccio i turni e lavoro anche di notte. Fino a questo momento non c'erano mai stati problemi: il bambino dormiva sia con me che con il papà (faccio le notti da quando lui ha 5 mesi). Da un mese e mezzo ha progressivamente iniziato a volersi addormentare tutte le sere con me(in genere io e mio marito ci alternavamo una sera a testa),però almeno quando io ero al lavoro stava tranquillo col papà. Da qualche giorno invece quando io non ci sono scatena un pandemonio nel momento di andare a dormire,sia per il sonnellino pomeridiano che per la nanna serale(negli altri momenti,pappa gioco etc è tranquillissimo anche col papà e non mi cerca: inizia a cercarmi solo quando comincia la preparazione per la nanna). Purtroppo in questi "momenti"(che possono durare anche più di un'ora)diventa veramente ingestibile: non si lascia cambiare il pannolino,si dimena,non si riesce nemmeno a tenerlo in braccio ed urla e piange fortissimo (purtroppo conosco bene anche io queste reazioni perché le manifesta anche in altre occasioni come capricci,stanchezza eccessiva etc). Sono sinceramente preoccupata per questa situazione perché non so come risolverla (non posso smettere di fare le notti) e anche perché mi rendo conto che mio marito è molto provato (è sinceramente faticoso gestire nostro figlio in quei momenti) e purtroppo adesso questi momenti stanno diventando troppo frequenti. Inoltre non credo che potremmo essere aiutati da altre figure (es.i nonni) perché in una occasione nostro figlio ha avuto queste reazioni anche nell'addormentamento con mia madre (con cui sta spesso e a cui è molto affezionato).
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Roberta

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Miglior risposta 18 GEN 2016

Cara Roberta
come sta adesso il bambino? Si è ripreso?
Certo che in queste fasi di sviluppo può essere molto dura per i genitori gestire queste situazioni però bisogna farsi forza e andare avanti anche con molta pazienza.
La fase dell'addormentamento è, di solito, un momento di grande vulnerabilità per il piccolo anche per la stanchezza fisica e per il sonno. Dal momento che subentra in lui questo conflitto tra il lasciarsi andare al sonno e la paura, la sua reazione è così impegnativa e anche difficile da gestire.
Mantenendo la calma i genitori ,piano piano è possibile che il disturbo passi da solo.
Io credo si tratti di una fase evolutiva e che non ci siano altre cose preoccupanti.
Un caro saluto
Dott. Silvana Ceccucci Psicologa Psicoterapeuta

Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicologo a Ravenna

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21 NOV 2015

Gentile Roberta,
temo purtroppo che il bambino stia sviluppando, o abbia già sviluppato, un attaccamento di tipo insicuro per cui teme ogni volta che il distacco da lei sia definitivo.
Sinceramente penso che a 2 anni un bambino sia troppo piccolo per affrontare esperienze di distacchi e ricomparse della figura materna e che fino ai 4 - 5 anni la relazione oggettuale con il caregiver ( in genere la mamma ) dovrebbe essere costante per mettere le basi di un attaccamento sicuro e poter affrontare poi con tranquillità i momenti di distacco inevitabili con l'ingresso nella scuola e nella vita sociale.
Trovo comunque validi i suggerimenti della collega Fumi e,comunque, se lei non dovesse riscontrare miglioramenti nel comportamento del bambino nei prossimi mesi può consultare de visu qualche altro psicoterapeuta più esperto in problemi della prima infanzia.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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16 NOV 2015

Buongiorno Roberta,

Spesso i bambini manifestano paure e timori in modo molto violento e eclatante, tanto forte è il sentimento che provano e da cui si sentono invasi.
Ma allo stesso tempo i bambini hanno molte risorse e gli adulti possono aiutarli a gestire al meglio tali risorse.
Dietro al comportamento che Lei descrive si potrebbe pensare alla PAURA
- che la mamma non torni più a casa,
- che possa capitare qualcosa di brutto alla mamma
(il buio nell'immaginario infantile è spesso connotato negativamente!)
- che possa capitare qualcosa a me che sono a casa senza la mamma
ect

Le chiedo se in qualche modo prennunciate al bambino la sua uscita da casa:
"questa sera mamma esce, va al lavoro e rientra quando tu sarai a nanna, stai tranquillo c'è papà, io torno alle h. ...".
La comunicazione è molto importante: a volte si sottovaluta, ma per una bambino a due anni è importante prevedere alcuni accadimenti (fisici e temporali) in modo tale da "prepararsi" lui stesso a gestirli emotivamente.

Utile sarebbe anche verbalizzare i sentimenti possibili: "Sei arrabbiato? Sei triste? o sei invece preoccupato? Perchè?"
Parlare dei propri sentimenti è molto importante per lo sviluppo psichico e emotivo; anche se a due anni il bambino non ha acquisito ancora una buona competenze linguistica, può riuscire comunque con l'aiuto di un adulto a esprimersi e a esprimere le proprie emozioni.
Ci sono numerosi libri per bambini scritti su questi argomenti (es ricoscimento delle emozioni, gestione etc) che possono aiutare gli adulti di riferimento a sostenere e supportare i bambini in questo percorso.
In bocca al lupo a tutti e tre!

Dott.ssa Cristina Fumi
Psicologa - Psicoterapeuta
Milano

Dott.ssa Cristina Fumi Psicologo a Milano

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