Salve a tutti,
scrivo per avere un vostro consiglio.
Sono una donna di 26 anni e da quando ho 11 anni circa mi masturbo. Tutto è iniziato per curiosità ma poi pian piano è diventato un vero e proprio bisogno, una valvola di sfogo, ho iniziato a fare uso di pornografia e sex chat, fino a passare da adolescente giornate intere su internet. Adesso la situazione è un po' più calma, ma continuo periodicamente, soprattutto in tempi particolari di stress o solitudine a masturbarmi facendo uso di pornografia. Ciò non mi fa sentire affatto bene, mi chiedo se sia possibile uscirne oppure se invece certe ferite faranno sempre parte di me... M
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27 GEN 2020
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Gentile Melody,
è comprensibile che a 26 anni la mancanza di una relazione reale spinga a rifugiarsi verso quelle virtuali che portanp all'autoerotismo.
Al di là del rischio che questa abitudine si trasformi in una vera e propria dipendenza, occorre approfondire, tramite un percorso di psicoterapia preferibilmente cognitivo-comportamentale, i motivi per cui lei ha difficoltà a costruire relazioni affettivo-emotive e sessuali nella vita reale.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
25 GEN 2020
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Melody bisognerebbe capire perché vive la masturbazione con un eccessivo senso di colpa.
Sarebbe opportuno inoltre comprendere se lei viva relazioni reali soddisfacenti
E poi parla di ferite che potrebbero rimanere sempre aperte.
Forse dovrebbe approfondire, con il supporto di un professionista, alcuni aspetti
25 GEN 2020
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Melody, il problema non mi sembra l’autoerotismo in sé anche accompagnato da materiali che sollecitano le sue fantasie, piuttosto la quantità di tempo che impiega in questo, in modo da capire se è un’attivita eccessivamente pervasiva, quindi compulsiva e di dipendenza e in tal caso andrebbe trattata.
Come lei stessa riconosce, accade maggiormente nei momenti che definisce di stress e solitudine per cui le farebbe bene lavorare su questi aspetti in una psicoterapia.
In particolare, rispetto alla sensazione di solitudine mi sembra importante esplorare se non ci siano difficoltà nelle relazioni “reali” e pertanto i luoghi virtuali rappresenterebbero un rifugio.
Resto a disposizione per informazioni o approfondimenti.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Mavilia