Anche solo un indizio su cosa possa essere...

Inviata da nessuno · 13 gen 2023 Autorealizzazione e orientamento personale

Buonasera a tutti, vi ringrazio anticipatamente per eventuali indizi o consigli che riuscirete a fornirmi.

Al fine di garantire un risultato più completo direi di partire dall’ambiente in cui vivo. La mia famiglia è composta da 6 persone, siamo 4 sorelle femmine. Sono la più piccola e non che questo mi abbia permesso di crescere particolarmente in compagnia, non solo perché sono nata dopo 22 anni dalla terza figlia ma non credo di aver mai ricevuto le giuste attenzioni. Mia sorella maggiore mi ha sempre comprato ciò che volevo data la sua attività e praticando due lavori, ho sempre pensato fosse la migliore per questo, crescendo ho capito di non aver mai ricevuto affetto, ma solo oggetti materiali, d'altronde lavorava giorno e notte, non ci vedevamo mai e l’unico modo per compensare era quello. Attualmente il nostro rapporto è falsissimo, come quando dovete sopportare quel collega veramente fastidioso, lei stessa è falsa. Non riesce ad avere un proprio pensiero su nulla, è capace di dire una cosa ed il giorno dopo sostenere esattamente l’idea opposta, questo si riflette nella sua vita di tutti i giorni. La seconda figlia vive in America da quando ne ho memoria a seguito della vincita di un concorso di studi, quando ero più piccola veniva a trovarci una volta all’anno per circa 3 mesi, mentre ora non la vedo da 9 anni. Ero in quarta elementare quando l’ho vista per l’ultima volta, mi ricordo ancora quando mi aiutava a studiare o quando mi portava al cinema per vedere i cartoni, è stata l’unica a farmi provare qualcosa di diverso da bambina. Purtroppo il nostro rapporto dopo 9 anni non si è conservato, perché ha perso tutta la mia crescita, la mia adolescenza, i primi amori, ansie e tutto ciò che ne segue, forse la parte più importante della mia vita. Ora non ci sentiamo nemmeno per messaggio, non mi ha fatto gli auguri il giorno del mio 18esimo compleanno, quando io mi sono sempre aspettata un messaggio, che sia di scuse per l’assenza.. Insomma qualsiasi cosa, non capisco come faccia a non provare nulla per me.
La terza figlia è quella più esuberante, la ribelle della famiglia. Anche lei mi ha lasciata in 3 elementare a seguito di continue litigate con i miei genitori, la differenza è che lei non ha mai smesso di chiamarmi. Mi chiamava tutti i giorni dopo scuola, mi ricordo benissimo di telefonate lunghe ore ed ore, d'altronde è stata via solo 4 anni, un periodo ancora accettabile, per poi inserirsi nuovamente in famiglia.
Per i miei genitori potrei scrivere giorni, soprattutto di mia madre.
Mio padre è un uomo molto introverso, non è solito a mostrare sentimenti o prendere l’iniziativa su qualsiasi evento, da piccola non mi ha fatto mancare nulla. Mi ha sempre portata al parco, ricordo ancora il giorno in cui mi ha insegnato ad andare in bicicletta, quel giorno era stanco dal lavoro, eppure era lì.
Mia madre è un argomento a parte, è l’oppressione in persona. Ha fatto le figlie in età molto giovane (la prima a 17 anni), è una madre molto tradizionalista e soprattutto senza alcuna fiducia verso anche i suoi cari. Penso che questo sia dovuto ad esperienze passate, spesso mi raccontava da piccola come i parenti di mio padre avessero sempre cercato di metterla in cattiva luce (non spiego i dettagli altrimenti non finirei più). Essendo una madre molto tradizionalista non mi ha mai permesso di avere un fidanzato, di fare le mie esperienze in maniera autonoma o qualsiasi cosa dipendesse dalla mia crescita, o anche semplicemente avere privacy. Ha sempre controllato ogni cosa, dicendo che tutti noi avessimo sempre qualcosa da nascondere. Mia madre non si fida nemmeno di mio padre, sostiene che lui la tradisca da anni ed effettivamente ho visto alcuni messaggi un pò particolari sul suo telefono, ma è come se non riuscissi ad odiarlo, forse per la sua presenza durante l’infanzia e mia madre me lo fa pesare molto. Mi ha obbligata ad essere dalla sua parte in tutto perchè secondo lei “la figlia femmina deve essere più legata alla madre che al padre”. Vorrei solo che la vedeste, mentre lo spia anche quando va in bagno, controlla i passi, come riesce ad essere cosi falsa? Come può amare qualcuno sinceramente? Vorrei solo riuscire a trasmettervi il sorriso finto che riesce a fare quando in realtà odia mio padre e mi dice sempre di stare lontana da lui. Mi dice anche che mio padre usa dei prodotti aggressivi per la cucina in modo da farle del male (siccome ha la pelle sensibile), dice anche che spruzza qualcosa in aria per farci stare male, ma delle storie assurde, mi sembra di impazzire.
Tutto questo provocava in me una grande rabbia, tanto che sono riuscita l’anno scorso a parlare con mia madre richiedendo una seduta da uno psicologo. Era quasi disgustata dai miei pensieri, mi ha rinfacciato che mi ha dato alloggio, cibo, mi ha cresciuta e le solite cose da madri bigotte che non credono nella terapia. Dopo tempo sono riuscita a convincerla e a seguito della scelta dello psicologo (scelta da mia madre appositamente anziana al fine di sperare che non abbia secondo lei “un certo tipo di mentalità” e ovviamente mi ha proibito di parlare di certi argomenti, quali il mio rapporto con lei, con la mia famiglia o altro, avevo il consenso di parlare solo dello stress scolastico). Ho deciso di partecipare alla seduta ed è stata l’ora peggiore che potessi aspettarmi, questa psicologa era talmente anziana da non riuscire a pronunciare il mio nome, lo sbagliava continuamente ed aveva un quaderno dove mentre sfogliava sono riuscita a leggere tutti i nomi dei suoi pazienti (avevo già capito che la mia privacy non sarebbe stata rispettata). Mi sono veramente sentita a disagio, mi faceva fare esercizi strani davanti allo specchio, (della serie “devi dirti che sei bellissima”) veramente, non so come ho superato quell’ora.
Una volta tornata non volevo più andarci ed anzi, giustamente mia madre era sollevata da ciò.
E’ ormai passato un anno da questo spiacevole episodio ed io mi sono chiusa molto nei confronti della mia famiglia, cerco di mangiare con loro il meno possibile con loro (anche perchè sono l’unica figlia ancora a casa, le altre sorelle si sono sposate, tranne quella in america di cui non ho notizie e avrei un contatto troppo ravvicinato con mia madre), non esco mai con loro anche per le più piccole cose, odio quando vuole parlarmi di qualcosa perchè so che sono solo problemi e d'altronde cosa mi garantisce che non abbia lo stesso comportamento che ha con mio padre con me? Si fida davvero? O forse alle mie spalle spia pure me?
Sono all’ultimo anno di superiori e questo rientro dalle vacanze (dopo aver passato così tanto tempo in casa con loro) sono emotivamente più insabile di prima.
Ho fatto molta fatica a scrivere di me, spero davvero che possiate leggerlo e darmi anche solo una piccola risposta.
Io sono fidanzata da 3 anni con un ragazzo che mi ama, mi da tutto l’affetto possibile e che comunque conosce la mia situazione. A volte non riesce a comprendere la fatica con cui io affronto le giornate, forse perchè sono sempre stata gelosa di lui, ha una famiglia bellissima, lo sostengono sempre in ogni scelta ed è un ragazzo cosi tranquillo e pure timido. La sua testa è ordinata, semplice, non so quanto possa capire una testa come la mia. In questi mesi gli sto tenendo nascosto cosa provo, o meglio, ogni volta che provo a parlargliene è come se fosse routine, come se si aspettasse il fatto che io non riesca ad alzarmi dal latto, a fare le minime cose, ad impegnarmi, socializzare… come se fosse normale che io provi questo dolore, sapete abitudine. (ah dimenticavo, i miei genitori non sanno che sono fidanzata)
Io sono sempre stata una persona generalmente estroversa, da quest’anno non riesco a parlare con nessuno di quello che mi succede, sia in famiglia (ma non che avessimo dubbi) che fuori.
Ho perso la motivazione nel comunicare a qualcuno come realmente sto e mi sono fermata a guardare il vuoto per almeno 5 volte mentre scrivevo questo messaggio, per pensare se ne valesse la pena. Mi sento così diversa dagli altri, anche dal mio stesso ragazzo. Non fa altro che dirmi che ci sarà per me, ma non voglio questo, io non voglio qualcuno che si abitui al mio malessere, voglio essere davvero compresa. Supero le giornate a fatica, per non parlare dello studio, devo scegliere l’università, la patente, la maturità… sento di non farcela. Perché sto sempre male? E’ come se si creasse una bolla ogni volta che provo ad interagire con qualcuno, sento davvero i suoni ovattati, sembra davvero una bolla. Ho costantemente ansia per qualsiasi cosa, l’altro giorno ho ceduto all'autolesionismo di nuovo ed avevo smesso da un anno, se dovessi ricominciare non me lo perdonerei mai.
Voglio andarmene da questa casa, ma mia madre mi manipola e probabilmente impazzirebbe all’idea di rimanere da sola in casa, mi sento come se tutto fosse addossato su di me essendo l’ultima figlia ancora con loro. Non riesco più a sorridere con gli altri, lo sento nel petto, un pugno. Tutti i giorni, come se si muovesse in continuazione ed in maniera estenuante.
Voglio solo non sentire tutta questa tristezza.

Vi chiedo scusa se ho fatto un po’ di confusione parlando di me, ma mi è proprio difficile,
Grazie dell’ascolto.

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