Aiuto, il mondo mi crolla addosso

Inviata da Dree · 27 set 2023 Autorealizzazione e orientamento personale

Buongiorno, sono un ragazzo di 26 anni, da breve ho ricevuto una diagnosi di disgrafia e disortografia (con dislessia compensata) che ha chiuso un quadro che mi attanagliava di dubbi ed incertezze. Ho sempre avuto una brutta calligrafia, ma sia alle elementari, che alle medie, che alle superiori, sono sempre stato uno dei primi della classe, sono uscito coi voti massimi, e quasi per "salvare le apparenze" Ho deciso di intraprendere gli studi di ingegneria. Durante i primi due anni, i voti sono stati molto alti, a discapito della mia salute psicofisica( credo di essermi sempre impegnato il doppio se non il triplo degli altri per ottenere i medesimi risultati), finché all'età di 22 anni la mia mente è esplosa, non riuscivo più a gestire il grandissimo quantitativo d'ansia che mi si è accumulata dentro, per tutto questo tempo ho sempre avuto la sensazione di essere una spanna sotto gli altri, nonostante i voti conseguiti, proprio perché solo io sapevo il processo di fatica interiore che compivo ogni volta. Questa incuria nella diagnosi in età infantile, mi fa sentire come se avessi sprecato parti di me, avessi distrutto tutto il bello che avessi dentro, da coltivare, soltanto per essere bravo quanto gli altri e mostrare che io ce la potessi fare. A 22 anni è iniziato il calvario: sotto pressione dei miei genitori ho iniziato un percorso di terapia psicoanalitico, durato 1 anno e mezzo e che non ha portato grandi risultati. Nel frattempo la mia depressione, il senso d'inadeguatezza aumentavano a tal punto da non permettermi di affrontare le più banali situazioni della vita. Eppure dentro di me, continuo a sentire una profonda bellezza, che m'ispira, a guardare il mondo con occhi enormi e vividi, tutta questa sofferenza mi ha portato a sviluppare un senso di empatia che non pensavo neanche di avere. Ho perso tante persone, mi sono sentito calpestato ed usato, ho amato profondamente determinate persone, ma in tutte le relazioni che ho intrapreso, mi sentivo profondamente incompreso, inadeguato, e come se dovessi soddisfare delle aspettative, da uomo che non dovesse provare nulla,chiedere nulla e provvedere al sostentamento. Mi sono sentito dire " io ti ho scelto perché eri un bel ragazzo, ma soprattutto perché facevi ingegneria, avresti avuto un futuro brillante, e saresti stato il migliore di tutti" oppure frasi del tipo "tu sei un ragazzo troppo sensibile e romantico, io ho bisogno di una persona forte", sono stato gettato via e sostituito dopo due settimane dalla fine della relazione, mi sono sentito usato, nel sesso, come se fosse una cosa solo corporale, fisica, e non ci fosse nessun tipo di coinvolgimento emotivo. A 23 anni volevo farla finita, ed è stato il punto più basso da me mai toccato, ho scritto una lettera, l'ho lasciata ai miei genitori e a pochi amici e ho raggiunto lo strapiombo di una scogliera. Non ce l'ho fatta, sono stato raggiunto dai miei genitori e dalla mia ex fidanzata, con il suo nuovo ragazzo, credo sia stato il momento più imbarazzante e traumatico della mia vita. Da quel giorno, i miei vecchi amici si allontanarono, mi ritrovai sempre più solo, passando 3 anni tra varie relazioni e amicizie futili, mi sono sentito solo, per parecchio tempo, per due anni non sono riuscito più a studiare, ho fatto alcuni lavoretti, che non mi hanno mai soddisfatto. Ho sempre avuto la sensazione che le persone mi guardassero in un modo, entrassero nella mia vita per farsi un giro, per un annetto o meno, e se ne andassero per sempre, senza aver più contatti, dal punto di vista umano questa cosa mi logora, e contribuisce alla perdita d'autostima, che sembra aumentare ogni giorno. Ho sofferto di body dismorphia, credo che per compensare la mancanza di fiducia interiore ed i vari vuoti, io abbia sempre voluto vedermi esteticamente perfetto, cosa che chiaramente contribuisce ad aumentare il carico d'ansia e d'insoddiafazione. Ho intrapreso da un anno circa un nuovo percorso di psicoterapia, grazie al quale sono stato indirizzato verso lo svolgimento di questi test che hanno diagnosticato la presenza di questi DSA, ed improvvisamente il quadro si è illuminato, l'ansia, la depressione, il senso profondo d'inadeguatezza, questa sensibilità verso il mondo e le cose, forse tutto ha finalmente un senso. Ho deciso di riprendere a studiare, anche se ingegneria mi fa schifo, e credo di essere sempre stato più portato per qualcosa di più umanistico-artistico. Tuttavia ho sempre vissuto un ambiente totalmente giudicante, che considera robe come l'arte o la scrittura come una perdita di tempo, e che un uomo debba fare un mestiere importante, e questa cosa me la sono portata dietro anche nelle mie relazioni, difatti tutte le ragazze con cui sono stato hanno poi scelto un ragazzo che avesse un buon mestiere o un buon indirizzo di studi. Non so che pieghe prenderà la mia vita, come tratteremo questa diagnosi in terapia, avevo bisogno di questo spazio di sfogo e ne ho approfittato. Ho visto Barbie di recente, quel film pseudo-femminista che però fornisce anche un senso di libertà d'espressione emotiva. Beh tutto quello che molti uomini chiedono oggi, credo sia di poter essere un'immagine di sé e non un'idea di perfezione e di mascolinità. L'unica cosa che io ho sempre desiderato, credo sia quella di essere guardato per come sono davvero, che la mia sensibilità non venga vista come femminile e svalutante il mio essere uomo, che anch'io possa provare emozioni e voglia fare l'amore e non una prestazione, che io non sia una macchina prestazionale, che il mio mestiere non attragga persone ma che sia io in quanto persona a farlo. Sembra quasi un'utopia, ma la società in cui viviamo ci caratterizza per quello che facciamo e non per quello che siamo. Credo non esista via d'uscita, spero solo di poter sognare ancora..

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