Paura del giudizio: come liberarsene

Paura del giudizio: chi non ne ha mai sentito parlare? Probabilmente nessuno. 
Ma cosa fa sì che un qualcosa di così comune possa spaventare così tanto? 
Sembra che la questione sia radicata in aspetti centrali.

23 NOV 2022 · Tempo di lettura: min.
Paura del giudizio: come liberarsene

Paura del giudizio: chi non ne ha mai sentito parlare? Probabilmente nessuno, ma forse pochi ne hanno sviscerato le caratteristiche.

Comunemente si intende il timore che qualcuno possa esprimere un giudizio sulla propria persona o sul proprio operato. Se analizziamo accuratamente il fenomeno, però, il campo si restringe: specificatamente si traduce in "timore del giudizio negativo degli altri". Ma com'è che il giudizio ha assunto una connotazione negativa?

ETIMOLOGIA

Se si vuole affrontare una particolare tematica e migliorare se stessi, è davvero importante non dare per scontato il significato delle parole che costruiscono e che permettono di descrivere il problema. Più si sviscerano i processi e più si comprende come modificare il meccanismo.

"Come può un meccanico riparare un'automobile se prima non ha compreso il suo funzionamento?"

La parola giudizio deriva dal latino judicium da judex, cioè giudice, colui che pronuncia, che dice il "diritto". Insomma, già da qui si può comprendere come questa parola sia collegata a un potere, cioè all'autorità e alla competenza di poter emettere giudizi, pareri, opinioni in merito a determinate questioni. Il giudizio, infatti, è uno tra i più potenti strumenti di legame o di separazione tra le persone, e quindi altamente temuto.

PERCHÈ ABBIAMO PAURA?

Ciò che spaventa di più non è il contenuto del giudizio, ma gli effetti pragmatici della sua espressione, agiti su ciò che è più caro all'essere umano: l'identità.

Nessuno viaggia da solo, ma il viaggio della vita è sempre accompagnato dall'alter. Come disse il filosofo Wittgenstein "ogni viaggio di un uomo è una storia. Le storie vissute sono episodi d'azione condivise: rinviano sempre alla presenza di un altro al di fuori di me, e quindi di un contesto relazionale". I comportamenti dell'altro, sia parole che azioni, hanno il potere di costruire e anche di distruggere il palazzo identitario personale, e il giudizio è l'arma più efficace ed efficiente. Averne paura, utilizzarlo come scudo o come ariete per sfondare le porte, sono strategie comuni e di "sopravvivenza" perché permettono di definire se stessi e gli altri. Giudicare quella persona come "malata" permette a chi giudica di sentirsi ed essere "sano". Insomma, la paura del giudizio è intrecciata con il bisogno di essere qualcuno e di sentirsi accolti e parte di un gruppo.

COME SUPERARLA?

"Non possiamo mai giudicare le vite degli altri, perché ogni persona conosce solo il suo dolore e le sue rinunce. Una cosa è sentire di essere sul giusto cammino, ma un'altra è pensare che il tuo sia l'unico cammino" disse Paulo Coelho.

Conoscere i processi e i bisogni che muovono l'essere umano nel terreno del giudizio permette di sviluppare consapevolezza di sé, necessaria per fare i primi passi verso una preziosa autoriflessione. Non si può pretendere di cambiare aspetti di sé se prima non ci si rende conto di possederli. Prenditi del tempo e dedicati qualche spazio di ascolto delle tue paure. Conoscile e familiarizza con loro: l'evitamento non risolve la situazione, ma la alimenta protraendola nel tempo. Il giudizio fa parte del funzionamento di ogni persona, è uno strumento indispensabile che aiuta ad abitare il mondo con tranquillità perché permette di ritrovare il controllo, un'omeostasi e di dare un nome a ciò che sta attorno. Guarda il mondo che ti circonda da "scienziato", come se lo osservassi dall'alto con una lente. Osserva le dinamiche degli altri, le tue e conosci gli effetti. Ti accorgerai che il giudizio è ovunque, inevitabile e utile, se usato con consapevolezza.Il punto quindi non è combatterlo e schivarlo. Ci sarà sempre, tanto vale sfruttarlo e ricavarci la parte per te funzionale.

Dott.ssa Susanna Sartori

Riferimenti bibliografici:

- A. Salvini, "Psicologia Clinica", UPSEL Domeneghini, 1 aprile 2004;- L. Wittgenstein, "Tractatus logico-philosophicus", Feltrinelli, 2022;- P. L. Berger e T. Luckmann, "La realtà come costruzione socialeLibro di Peter Ludwig Berger e Thomas Luckmann", Il Mulino, 1997.

Paura del giudizio: come liberarsene

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Scritto da

Dott.ssa Susanna Sartori

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