No panic, ma come?
"Viviamo nella paura ed é così che non viviamo". Chi soffre di attacchi di panico conosce molto bene questa sensazione, ciò che non sa é che la chiave per uscirne risiede in sé.
Entro in ascensore come tutti i giorni, si chiude la porta e come tutti i giorni premo il pulsante per salire..ad un certo punto in un attimo una vampata di calore divampa sul mio volto e subito una sensazione di palpitazioni e sudorazione fredda mi fa tremare, mi gira la testa..
Mi ascolto, oddio che mi sta succedendo? Devo calmarmi, devo calmarmi, mi ascolto, cerco di controllarmi, ma invano è tutto inutile, ormai sono in preda ad un vero e folgorante attacco di panico.
Quante volte ho sentito dire: "non mi era mai capitato!" Oppure "da che cosa dipende??". Come può una sana paura di un pericolo che ogni giorno si può incontrare diventare patologica fino a timor panico?
Ognuno di noi nella propria vita può trovarsi di fronte a situazioni di paura, ma affinché si possa strutturare un vero e proprio disturbo da attacchi di panico è necessario che la persona metta in pratica 3 tentativi fondamentali di tentate soluzioni disfunzionali nel tempo:
- controllo che fa perdere il controllo
- evitamento
- richiesta d'aiuto.
Ovvero sono proprio i tentativi di soluzione che la persona mette in atto per uscire dalla paura patologica che mantengono e incrementano il suo problema. Chiedersi il "perché", andando alla ricerca nel passato di ciò che può essere accaduto di diverso, non solo è fuorviante, perché il passato non si può cambiare, ma non ci indica "come" poterne venire fuori nel presente, ovvero la soluzione.
Il modo per uscire da questo circolo vizioso tra paura patologica e tentativi di soluzione disfunzionali, è quello di bloccare questi ultimi attraverso le prime manovre terapeutiche che già sono un passo fuori dal problema.
La lezione più importante che si può trarre dalla paura, non è averne vergogna perché in natura la paura è fisiologica ed adattiva, ma a trarne profitto e trasformarla in coraggio.
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