Attacchi di panico: sintomi e cause

L'articolo prende in esame le manifestazioni sintomatologie degli attacchi di panico, il loro carattere invalidante e la loro connessione con alcuni comportamenti e dinamiche di evitamento.

2 LUG 2020 · Tempo di lettura: min.
Attacchi di panico: sintomi e cause

L'essere umano nasce con un bagaglio di emozioni di base che hanno funzione adattiva. Uno degli scopi principali di queste ultime è di permettere all'organismo un soddisfacente adattamento all'ambiente, anche in risposta a pericoli, minacce o cambiamenti inerenti l'ambiente esterno e il comportamento di persone significative che ci circondano.

La paura è una delle emozioni di base, della quale disponiamo già al momento della nascita, che si attiva nel momento in cui ci troviamo a dover affrontare pericoli, permettendoci così di reagire tempestivamente, e aiutandoci a trovare soluzioni utili a salvaguardaci da situazioni potenzialmente dannose per la nostra incolumità.

Nonostante la sua funzione adattiva di fronte ai pericoli, possono presentarsi momenti nel corso dell'esistenza, in cui questa emozione risulta soverchiante, prendendo il sopravvento su molti aspetti della vita, trovandosi talvolta ad attivarsi con notevole intensità in situazioni in cui non siamo posti di fronte alla contingenza di pericoli, ma quando questi ultimi sono anche solo pensati o immaginati come possibili scenari brutti, preoccupanti o terribili di un mondo possibile.

In quest'ottica, non è infrequente andare incontro ad episodi di paura intensa, veri e propri fulmini a ciel sereno, che si presentano in luoghi e momenti nei quali non si erano mai presentati, in modo totalmente inaspettato, provocando una fratturarispetto agli elementi di continuità che avevano caratterizzato la persona che li sperimenta. Sintomi quali intensa paura, tremori, battito cardiaco accellerato, paura di impazzire, di morire e/o di perdere il controllo, sono tra le manifestazioni più comuni con le quali si manifestano gli attacchi di panico, sintomi che raggiungono la loro massima intensità in un breve periodo di tempo, solitamente una decina di minuti.

A seguito di questi intensi episodi, la nostra natura è quella di cercare di dare dare senso all'esperienza vissuta, ed integrarla nel processo costante di costruzione dell'identità e di continuità dell'esperienza di sé.

Nonostante questo insieme di processi si verifichi quotidianamente in relazione alle esperienze vissute, in alcuni casi può dare luogo alla formazione di un'insieme di teorie sulle motivazioni che hanno originato il panico, che possono talvolta rivelarsi controproducenti, in quanto spesso coinvolte nel mantenimento del circolo vizioso di emozioni, pensieri e comportamenti che portano alla reiterazione degli stati di disagio e di intenso malessere soggettivo.

A questi sintomi, è possibile si affianchino, in un secondo momento, una serie di strategie comportamentali volte alla ricerca di padroneggiare queste inaspettate situazioni; l'evitamento dei luoghi nei quali si è verificato il primo episodio (es:mezzi di trasporto, piazze affollate, centro commerciale,…), la restrizione di abitudini e comportamenti, la paura di avere paura, la diminuzione delle attività lavorative, scolastiche o sociali.

Chiedere aiuto nel momento in cui si presentano sintomi come quelli sopraelencati può aiutare a trasformare un momento caratterizzato da intensa sofferenza in un opportunità di crescita personale, restituendo così all'individuo maggiori gradi di libertà, maggiore autonomia personale e senso di efficacia, ed aiutando a trovare un significato personale agli eventi vissuti.

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Scritto da

Dott. Davide Lanfranchi

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Commenti 1
  • Ciobanu Ionela Denisa

    Ma se non riesci a parlare con nessuno quando senti di essere triste e stare male e preferisci stare in camera e ad ascoltare la musica come puoi fare di parlare.

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