Il coraggio di chiedere aiuto

Tanto stress e poca psicologia, cerchiamo di capire cosa può bloccare una richiesta d’aiuto per facilitare la ricerca del benessere

23 NOV 2022 · Tempo di lettura: min.
Il coraggio di chiedere aiuto

Analizziamo alcuni pregiudizi riguardo alla psicologia per un'informazione, una scelta corretta dello specialista e per imparare a chiedere aiuto senza timore.

Chi ha un amico/a psicologo/a può facilmente ricordare l'espressione di sconsolata rassegnazione ogni qualvolta vengono pronunciate frasi quali "Tu che sei psicologo…" o "Ieri sera ho sognato […], cosa vuol dire?".

Albert Einstein affermava che "è più facile spezzare un atomo che un pregiudizio" e, nonostante ciò, non rinuncerò a provarci!

Leggete con attenzione, spargete la voce e fatene buon uso!

  • "Non voglio andare dallo psicologo, non sono mica matto/a!" Ignoro (e va bene così), cosa possa significare nell'immaginario collettivo l'essere "matto". Ad ogni modo, purtroppo ancora oggi chiedere supporto psicologico può essere fonte di imbarazzo mentre non lo è andare da un qualsiasi altro professionista della salute come un dentista, l'oculista o il dermatologo. Per quale ragione prendersi cura della propria mente dovrebbe essere meno dignitoso e più imbarazzante che curare una carie o mettere gli occhiali? Per quale motivo la sofferenza fisica è normale mentre quella psicologica deve essere negata e tenuta nascosta? Non si tratta sempre di sofferenza? E come tale andrebbe curata, allo scopo di migliorare la propria qualità di vita. Senza contare che spesso alcuni disturbi fisici, dopo accurate valutazioni mediche, si scoprono essere di origine psicosomatica.
  • "Perché andare dallo/a psicologo/a quando posso parlare con un amico/a?" Proprio perché lo/a psicologo/a non è un amico/a! Raccontare i nostri problemi ad un estraneo ci può sembrare strano o difficile, mentre la confidenza ad un amico sembra naturale e immediata. Ma talvolta l'intimità dell'amicizia è di per sé un ostacolo alla comunicazione di eventuali pensieri ricorrenti che ci sembrano stravaganti o di cui ci vergogniamo. Il nostro amico potrebbe parlare con un altro e, ancorché fossimo convinti della sua lealtà assoluta, potremmo essere imbarazzati di ciò che abbiamo raccontato e filtrare o alterare la verità per renderla più accettabile. Lo psicologo è un professionista che sa quanto alcuni pensieri o preoccupazioni, all'apparenza irragionevoli, possano essere disturbanti nella vita di una persona e non giudica ciò che raccontate. Inoltre molto spesso gli amici possono sentirsi a disagio di fronte a certe confessioni e non confessare ciò che pensano col timore di ferire l'amico. Lo/a psicologo/a, pur empatizzando con la persona che si sta confidando, ha la capacità di distanziarsi e può offrire al paziente un punto di vista nuovo su ciò che egli vive. Infine non dimentichiamo che lo psicologo è un professionista che ha a disposizione i mezzi e le tecniche per avviare processi di cambiamento di fronte ad una sofferenza psicologica.
  • "La psicologia non è scienza" Sbagliatissimo! Oltre al fatto che come disciplina è stata creata da scienziati (lo stesso Sigmund Freud era un neurologo), utilizza strumenti e metodi propri della ricerca scientifica (indagini, formulazione e verifica di ipotesi) e spesso collabora con altre figure mediche o similari quali i neuroscienziati. Tutte le teorie psicologiche sono state sottoposte a verifica e ricerca scientifica, simili per semplificare alle ricerche che vengono effettuate su un prodotto farmaceutico prima di essere proposto sul mercato.
  • "Se sogno un gatto sul sofà significa per forza che …" I sogni non seguono un sillogismo aristotelico secondo cui se sogno A allora significa B, perché fortunatamente non siamo tutti uguali e ciascun sogno ha un'interpretazione in base ai propri vissuti, emozioni e ricordi personali che variano da persona a persona. Pertanto banalizzare un sogno attribuendogli un significato senza indagare la fonte e collocarlo nella storia personale dell'individuo ha lo stesso valore che abbinare ad esso i numeri da giocare al lotto.
  • "Se vado dallo/a psicologo/a non riuscirò più ad essere spontaneo/a" Tale affermazione riguarda il presupposto falso che si venga spinti in terapia a cambiare aspetti della propria personalità che non si desidera modificare. Nessun terapeuta sarà mai in grado di farvi diventare un'altra persona, ma cercherà solamente di aiutarvi ad esprimere meglio quello che siete già.
  • "Io sono fatto così. Cambiare è impossibile dal momento che la personalità è un fattore ereditario" In realtà è il cambiamento che è inevitabile ma va orientato nella giusta direzione. Spesso gli obiettivi terapeutici non riguardano la personalità ma specifiche problematiche che impediscono di vivere serenamente la propria vita, come attacchi di panico, disturbi alimentari, stati depressivi o conflitti relazionali privati o lavorativi. Inoltre senza accorgercene cambiamo ogni giorno, grazie all'esperienza e ai contatti con le persone e con l'ambiente che ci circonda. Tale tendenza prende il nome di adattamento ed è una delle abilità legate alla sopravvivenza di ciascun essere vivente.

Chiedere supporto costa fatica, tempo, energia, impegno, ma porta a conoscersi meglio, a dedicarsi tempo e ne vale sempre la pena.

(Riferimenti bibliografici: "La psicologia del benessere. Un percorso positivo per la mente" di Leonardo Milani)

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Scritto da

Dott.ssa Silvia Bertuzzi

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