Approccio analitico alla depressione: al di là della prospettiva medica.

L'approccio junghiano alla depressione si basa sulla della psicologia del profondo. Diversamente da altre teorie, l'approccio junghiano va oltre la prospettiva medica, basata su cause-effetto, concentrandosi sui conflitti inconsci e sulla costruzione della propria personalità.

26 GEN 2024 · Tempo di lettura: min.
Approccio analitico alla depressione: al di là della prospettiva medica.

Ci sono molte definizioni della depressione, si distinguono due tipologie.

I due tipi di depressione

Il Disturbo Depressivo Maggiore è uno dei disturbi più comuni descritti nel DSM. Per ricevere una diagnosi di MDD, una persona deve sperimentare almeno cinque dei seguenti sintomi durante lo stesso periodo di due settimane, rappresentando un cambiamento rispetto al funzionamento precedente. Almeno uno di questi sintomi deve essere l'umore depresso o la perdita di interesse o piacere.

Il Disturbo Adattativo dell'Umore è invece caratterizzato da sintomi depressivi in risposta a uno o più eventi stressanti o traumatici. La chiave per la diagnosi di questo disturbo è la connessione diretta tra lo stressor e l'inizio dei sintomi depressivi.

Un elemento centrale dell'approccio junghiano è l'attenzione agli archetipi, che sono simboli universali presenti nelle mitologie, nelle religioni e nei racconti popolari. Nella depressione, Jung vedeva spesso la manifestazione di un conflitto tra archetipi opposti. L'analisi delle immagini oniriche e della fantasia, secondo Jung, può rivelare simboli che indicano la necessità di integrare aspetti ignorati o repressi della propria personalità. Attraverso la comprensione simbolica, il paziente può intraprendere un viaggio di consapevolizzazione, per raggiungere una maggiore armonia interiore.

Inoltre la depressione può essere vista come una fase critica nel processo di individuazione. Questo concetto si riferisce allo sviluppo e alla realizzazione del proprio sé unico e autentico. La depressione, quindi, potrebbe essere vista come un segnale dell'Anima che invita il paziente a confrontarsi con parti di sé trascurate o negate. L'obiettivo è integrare questi aspetti, portando alla formazione di un sé più completo e bilanciato.

Un concetto fondamentale nell'approccio junghiano è quello dell'ombra, che rappresenta gli aspetti nascosti o repressi della personalità. Lavorare con l'ombra implica esplorare i lati oscuri di sé stessi, accettare le parti indesiderate o scomode e trovare modi per integrarle consapevolmente nella vita quotidiana.

Ogni individuo possiede un "mito personale", una narrazione unica che riflette la propria storia, esperienze e aspirazioni. Nella terapia junghiana, si incoraggia il paziente a esplorare e comprendere il proprio mito personale. Questo processo aiuta a dare significato alle esperienze di vita e a trovare un senso più profondo di sé, fornendo una risorsa preziosa per superare la depressione.

I due tipi di depressione

Il terapeuta junghiano svolge un ruolo attivo nel facilitare il processo di individuazione. Attraverso l'ascolto empatico, l'interpretazione simbolica e la guida nell'esplorazione dei sogni e delle immagini interiori, il terapeuta supporta il paziente nel cammino verso la consapevolezza e l'integrazione. La relazione terapeutica diventa un terreno fertile per esplorare le dinamiche profonde della psiche.

L'approccio junghiano alla depressione ha dimostrato di essere efficace per molti individui, specialmente coloro che cercano una comprensione più profonda di sé stessi e delle proprie crisi emotive. Tuttavia, è importante notare che questa forma di terapia potrebbe non essere adatta a tutti, poiché richiede un impegno profondo nell'esplorazione della propria interiorità.

In conclusione, l'approccio junghiano alla depressione, in entrambe le tipologie prima descritte, offre un quadro unico e ricco di possibilità per comprendere e trattare questa forma di sofferenza. Attraverso l'analisi dei simboli, l'individuazione e l'integrazione delle diverse parti della psiche, questa forma di terapia invita il paziente a intraprendere un viaggio interiore per scoprire e accettare il proprio sé autentico. La depressione, vista da questa prospettiva, diventa una chiamata all'esplorazione, alla crescita e alla realizzazione del potenziale umano per uscire da circoli viziosi che spingono il soggetto alla chiusura e alla recriminazione.

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Scritto da

Dott. Lamberto Maioli

Bibliografia

  • C.G. Jung, (1994). Opere Vol.8 "La dinamica dell'inconscio; Bollati Boringhieri.
  • C.G. Jung, (1993). Opere Vol. 16 "Pratica della psicoterapia"; Bollati Boringhieri.

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