Depressione: è possibile curarla anche con la naturopatia integrata?

Nel nostro Paese la depressione viene curata con psicoterapia e farmaci. Vorrei dimostrare con queste righe che la naturopatia può essere una validissima alternativa ai farmaci.

20 NOV 2018 · Tempo di lettura: min.
Depressione: è possibile curarla anche con la naturopatia integrata?

Nel nostro Paese, come in molti altri, chi soffre di depressione, oltre alla psicoterapia, si rivolge spesso ai farmaci.

Negli ultimi anni, tuttavia, vari studi hanno largamente ridimensionato l'entusiasmo per gli psicofarmaci. Esiste una percentuale rilevante di soggetti (grossolanamente da un terzo a due terzi, a seconda degli studi) che rispondono poco o nulla al trattamento. Gli interessati possono leggere: "i farmaci antidepressivi: il crollo di un mito" di Irving Kirsch. Anche coloro che migliorano, spesso non sono pienamente soddisfatti dei risultati conseguiti. Inoltre, com'è noto, questi farmaci hanno svariati effetti collaterali. Alcuni si manifestano subito, e possono essere così sgradevoli da causare l'interruzione del trattamento. Al grande pubblico è meno noto, inoltre, che non sappiamo molto sugli effetti a lungo termine di tali farmaci.

Questi effetti a lungo termine sulla salute, ad avviso di diversi studiosi, sarebbero i più preoccupanti. E qui mi fermo per non creare allarmismo, ripromettendomi di riprendere in seguito l'argomento.

Che fare allora? Esiste una terza via di cura meno conosciuta, che non è alternativa, ma al contrario può completare in modo molto efficace la psicoterapia. Si tratta della naturopatia, e di alcuni esami medici specifici.

Purtroppo molti psicologi, ma anche molti naturopati e medici, pur molto abili, non sono adeguatamente preparati in questo settore, perché la formazione in Italia, a mio modesto avviso, non è adeguata al riguardo. Molti soggetti depressi lamentano stanchezza fisica, o hanno piccoli disturbi di salute, spesso non gravi, o comunque non tali da richiedere un intervento medico. La tendenza comune è, spesso, di dare la colpa di tutto ciò alla depressione. Ma è veramente così? La teoria dello squilibrio e della carenza dei neurotrasmettitori può, in effetti, spiegare vari disturbi di salute, oltre alla depressione vera e propria. Ma questo vale sempre?

Siamo sicuri che non siano presenti altri disturbi che spiegano meglio tutto ciò? Qui si entra nel campo della medicina funzionale, ancora poco nota in Italia. Spiegare in cosa consiste richiederebbe un discorso a parte. Molti hanno sperimentato questo o quel rimedio naturale, ma si tratta di un intervento di scarsa portata, che dovrebbe essere inserito in una visione più ampia.

Quello che mi propongo di avviare in quest'articolo, e portare avanti, è un discorso molto più vasto. E' il risultato di circa 25 anni di studi ed esperienze personali, con la preziosa consulenza di alcuni medici di alto livello. Alcuni punti che tratterò sono forse banali e risaputi, altri meno.

Elencherò ora alcune parole chiave, con un breve commento per ognuna di esse. Ciascuna di esse sarà approfondita in seguito. Le parole (in ordine alfabetico ma non di importanza) sono:

  • alimentazione;
  • attività fisica;
  • erbe;
  • fegato;
  • fiori di Bach;
  • infiammazione;
  • intestino e sistema digerente;
  • luce;
  • metalli tossici:
  • metodo Tomatis;
  • minerali;
  • Omega 3;
  • sonno;
  • surrene;
  • tiroide;
  • vitamina B, C, D, E.

Alimentazione

La prima parola è forse il fattore che, da solo, è il più importante. Molti credono di sapere tutto, ma non è così. Oggi va molto di moda rivolgersi ad una alimentazione di tendenza vegana per "disintossicarsi". I risultati, mi spiace deludervi, sono disastrosi in presenza di depressione clinica. Spiegarvi il perché richiederebbe tempo, ma tenete presente che nella depressione il metabolismo energetico è quasi sempre rallentato (questo incide anche sulla produzione di neurotrasmettitori) ed una alimentazione scarsamente proteica lo peggiora, con diminuzione di energia ed aggravamento dei sintomi. Accade allora che le persone, avvertendo una diminuzione di energia, aumentano il consumo di farine raffinate e dolci. Ma in questo modo cadono dalla padella nella brace, ed avranno esiti molto negativi anche sulla salute in genere. Certamente incrementare la verdura, e la frutta senza eccessi, va quasi sempre bene. Ma non così per i cereali, specialmente raffinati. In Italia il consumo di pane-pasta-pizza, realizzati con farine raffinate, è eccessivo. Chi è depresso in particolare tende ad abusarne, perché il loro consumo induce un temporaneo effetto di calma e benessere. Ma sul lungo termine gli effetti sono negativi. Infatti tutte le farine raffinate inducono a lungo termine una demineralizzazione ed una carenza vitaminica, che per i depressi è particolarmente nefasta. Inoltre questi alimenti portano un rapido aumento della glicemia, seguita da un brusco calo. Tutto ciò è uno stress notevole per i nostri organi. Il cervello è molto sensibile alle fluttuazioni glicemiche, e qui il discorso sarebbe lungo.

Da qui la prima regola: chi è depresso quasi sempre dovrebbe incrementare le proteine, fin dalla prima colazione del mattino.

Inoltre è opportuno che non assuma alcun pasto di soli carboidrati. Anche un eccesso di latticini è negativo, perché rallenta il metabolismo. Nella mia esperienza clinica alcuni si sentono peggio dopo un pasto a base di soli latticini.

Molti pensano "che sarà mai di male un cappuccino ed un cornetto", oppure consumano latte e biscotti la mattina, ma questi tipi di colazioni sono deleterie in caso di disturbi dell'umore, sebbene sul momento ci sia una sensazione di benessere. Sull' argomento sono stati scritti diversi libri, molti editi dalla casa editrice Tecniche Nuove.

Concludo ricordando l'importanza di consumare frutta secca ed oleosa nonché semi, come del resto raccomandano le linee guida più aggiornate. Sono uno spuntino mille volte più raccomandabile dei soliti crackers e merendine per i bambini. Particolarmente positivo è inoltre l'incremento del pesce (almeno tre volte la settimana) e delle uova. Ormai è stato dimostrato che esse non influenzano molto il colesterolo. Naturalmente gli eccessi non sono mai benefici per nessun alimento.

Come viene scritto sempre, consultate un professionista ed evitate il fai-da-te. Oltretutto molte depressioni possono peggiorare improvvisamente senza un motivo chiaro, e quindi la persona deve essere sostenuta da un esperto. Infine, com'è noto, uno psicologo non deve consigliare diete. Per questo io mi appoggio sempre alla consulenza di medici di alto livello del settore.

Attività fisica

Su questo argomento ho dedicato la mia tesi di laurea. Gli effetti dell'attività fisica sulla depressione e sull'ansia sono molto potenti, pari, in alcuni casi, ai migliori farmaci. Ma senza effetti collaterali, bensì con un miglioramento della salute e del sistema immunitario. Realizzando la mia tesi mi sono reso conto che in tutto il mondo medici e psicologi hanno realizzato numerose ricerche sugli effetti dell'attività fisica sul sistema nervoso, fino a creare una nuova branca di studi: la psicologia dell'esercizio fisico, da non confondere con la psicologia dello sport, pensata appunto per aiutare il mondo degli sportivi professionisti. È particolarmente adatta, nel nostro caso, una attività di tipo aerobico, ovvero che incrementi, almeno leggermente, la frequenza cardiaca. L'attività all'aperto offre il vantaggio ulteriore dell'esposizione alla luce naturale, sempre benefica. Purtroppo per molti depressi è una "medicina" sgradita, perché il loro stesso malessere, in una fase iniziale, si acuisce. Che fare allora? Occorre in primis stimolare il metabolismo, ed ecco che ritorna l'opportunità di un intervento olistico ricordato poco sopra.

Erbe (fitoterapia)

Molti hanno sentito parlare dell'iperico, che è largamente impiegato in alcuni Paesi nel trattamento della depressione, della rodiola, e così via. Esistono molte altre piante utili. Tuttavia anche qui occorre una attenta personalizzazione. A volte l'impiego di un'erba ansiolitica può dare notevoli benefici, in altri casi è da ritenersi pressoché inutile. Una cura con la fitoterapia espone quasi sempre ad insuccessi, se non si applicano anche gli altri elementi di cui sto discutendo.

Fegato

Molti depressi hanno il fegato non perfettamente efficiente. La situazione è, ovviamente, molto aggravata dai farmaci. Oltre a mangiare meglio, come abbiamo visto, a volte basta una semplice erba o tisana per breve tempo per avere un miglioramento della depressione. Altre volte occorre un intervento più raffinato. Ma nella mia esperienza aiutare il fegato è quasi sempre utile.

Fiori di Bach

Sono talmente noti che ogni commento sarebbe banale. Vi ricordo solo che non sempre è facile scegliere la combinazione giusta. Se un solo fiore del "cocktail" è sbagliato, i risultati sono molto ridotti. Il consiglio è di non scegliere da soli i fiori, quando si ha un disturbo serio.

Infiammazione

Secondo molti medici all'avanguardia un'infiammazione di basso grado, dovuta anche al cibo, può causare o peggiorare molti disturbi di salute, incluse ansia, depressione e disturbi dell'apprendimento. Si tratta del vecchio concetto delle intolleranze alimentari. A questo proposito vorrei porgere il mio ringraziamento al gruppo di medici che fa capo ad Eurosalus di Milano, diretti dal dr. Attilio Speciani, autore di molti libri sull'argomento. Ho imparato molto da loro su questa tematica e fruisco spesso dei loro servizi, volti alla misurazione ed al trattamento di questo problema, presenti in molte farmacie diffuse sul territorio italiano.

Intestino e sistema digerente

Questo è un argomento di importanza capitale. La cura della depressione dovrebbe sempre prevedere, secondo la mia esperienza, un controllo specialistico dell'intestino. Lo squilibrio della flora batterica e le alterazioni della funzionalità intestinali possono avere pesanti effetti sulla depressione e sul benessere in genere. Anche, lo sottolineo, in assenza di sintomi medici. Nel Regno Unito un medico neurologo, la dottoressa Natasha Campbell-Mc Bride, cura con grande successo tutta una serie di disturbi neurologici dei bambini, lavorando sulla cura dell'intestino e sulla dieta. Tali problematiche spaziano dalla depressione, all'autismo, ai disturbi dell'apprendimento. Personalmente devo ringraziare un altro medico, il dottor Cristian Testa, per la preziosa e paziente consulenza che da anni mi fornisce in merito, con l'utilizzo di esami molto specifici svolti nel laboratorio di analisi che egli dirige. Tali analisi risultano particolarmente utili nel trattamento dei disturbi di apprendimento, che è un altro settore di cui mi occupo.

Luce

È basilare per un depresso passare almeno un'ora al dì all'aperto, quando è possibile al sole. La luce ha un'azione diretta sui fotorecettori e nella produzione di vitamina D, che studi molto recenti indicano poter essere coinvolta nella sindrome depressiva. Molti di noi, alle comuni analisi, mostrano un livello scarso di essa nel sangue.

Metalli tossici

Su quest'argomento si potrebbe scrivere un libro. Molte persone non sanno di aver accumulato metalli tossici nel loro organismo. Questo avviene non solo perché sono esposte, magari senza saperlo, ma anche perché i loro sistemi di depurazione (fegato, reni , pelle, polmoni) non funzionano al meglio. Ad esempio il piombo può causare ottundimento e depressione del sistema nervoso, il mercurio iperattività, e molti altri sintomi. Altri metalli molto tossici sono cadmio e alluminio. Il problema è forse più serio nei bambini, coi quali lavoro molto. Nella mia pratica ho trovato piombo e mercurio in eccesso in due bambini iperattivi, ma anche nei depressi. Come intervenire? L'esame più utile per determinare la propria situazione è l'analisi minerale tissutale o mineralogramma, che si effettua dal capello. Molti non sono d'accordo, ma dalla mia esperienza i risultati ci sono. La cura avviene con sostanze naturali come minerali, alghe e vitamine.

Metodo Tomatis

Il metodo Tomatis lavora sul canale uditivo. È stato messo a punto dal medico ORL francese Alfred Tomatis ed è diffuso in tutta Europa e in decine di Paesi nel mondo. Utilizza musica modificata elettronicamente. Vengono introdotte variazioni improvvise e costanti della tonalità del suono, mediante una speciale strumentazione. Queste variazioni sono personalizzate sulla base di alcuni "test di ascolto" eseguiti con un audiometro. Rimando al mio sito per eventuali approfondimenti. Il sistema è molto utile per la terapia dell'ansia e dell'insonnia, e in una certa misura anche per la depressione. I miglioramenti dell'udito e dell'ascolto (analisi fine del suono) sono strettamente legati ad un miglior funzionamento nervoso. Questa terapia incrementa il benessere psicofisico. Aiuta la concentrazione e la memoria, riducendo lo stress, l'ansia e l'insonnia. Nei bambini è particolarmente utile per i disturbi del linguaggio e l'incremento della comunicazione, i disturbi dell'apprendimento, i traumi psicologici, l'ansia e l'iperattività.

Minerali

Con l'esame del mineralogramma possiamo stabilire il livello di tutti i minerali. Tali parametri ci danno informazioni precise sulla salute e sull'attività di tiroide e surreni. Tutto questo è molto, molto importante per una terapia olistica della depressione. Come ho ricordato la tiroide e le ghiandole surrenali, anche senza essere malati, possono essere esauriti. Qui entrano in gioco lo stress e i traumi subiti per anni, argomento squisitamente psicologico. Non basta assumere un integratore di magnesio od altro, comunque spesso utili, ma occorre bilanciare tutto il quadro minerale. Ciò richiede tempo e pazienza, anche un anno o più. In alcuni casi può essere utile una cura con "oligoelementi", cioè minerali ionizzati, in forma liquida. L'argomento è vasto, e ne riparlerò.

Omega 3

Molti studi indicano effetti molto positivi degli Omega 3 sulla depressione ma anche sull'ansia. Essi sono grassi che si trovano nel pesce, ma anche nella frutta secca e nell'olio di lino. Incrementare questi alimenti è utile, ma a volte non sufficiente. Dobbiamo allora ricorrere ad un prodotto specifico.

Surrene

Molte persone depresse hanno poca energia e pensano che la colpa sia della depressione. È un "brutto vizio" largamente presente anche tra medici e psicologi. Quando non sappiamo il motivo di un disturbo, diamo la colpa alla depressione. Purtroppo o per fortuna spesso non è così. Sarebbe più corretto dire che sono problemi di salute trascurati, oltre allo stress che affligge molti, ad aver causato la depressione. Mediante l'analisi sopra citata del mineralogramma possiamo indagare la funzionalità delle ghiandole surrenali. Queste ghiandole producono, tra l'altro, gli ormoni dello stress, come cortisolo ed adrenalina, e regolano equilibri minerali importantissimi. In molte persone, a causa di una vita stressante, le ghiandole surrenali si esauriscono, e ci sentiamo sempre stanchi e depressi. L'argomento purtroppo non riguarda solo le persone di una certa età, ma anche, sempre più spesso, i giovani. Lo stress può avere molte forme, ad esempio può essere di tipo alimentare. Un soggetto che ha una dieta sbagliata stressa molto il proprio organismo, e le conseguenze possono apparire dopo anni. È quello che si chiamava una volta "esaurimento nervoso".

Altre volte nei soggetti depressi le ghiandole surrenali sono iperattive. Ciò causa una tensione interiore che porta le persone a condurre una vita ancora più intensa, con una conseguente depressione di tipo paradosso. In questi casi occorre un terapeuta con notevole esperienza.

La terapia per rigenerarle non usa farmaci. Sono utili vitamine, minerali ed erbe. La terapia è lunga, parliamo di mesi od anni. Per questo molti si scoraggiano dopo aver assunto uno dei tanti rimedi "ricostituenti" senza aver risultati. È la stessa cosa che "frustare un cavallo stanco": si ottiene poco, e per poco tempo. In questo ambito è molto utile l'impiego di tecniche squisitamente psicologiche e psico-corporee per la riduzione e la gestione dello stress, come le tecniche di coping, la mindfulness, le arti-terapie, lo yoga e molto altro.

Tiroide

All'Università già "ai miei tempi" (ho 52 anni) si studiava che la depressione può essere legata a problemi endocrini, ed in particolare ad un ipotiroidismo. Purtroppo molti di noi dimenticano nozioni mediche importanti. I medici, dal canto loro, non curano una ipotiroidismo leggero, cosiddetto "subclinico", perché i farmaci hanno pesanti effetti collaterali. Molti depressi hanno problemi in tal senso, che però non vengono diagnosticati. La soluzione più efficace è l'analisi dei minerali che abbiamo prima citato, e la conseguente terapia con vitamine, minerali, erbe, amminoacidi e dieta. A volte la tiroide non ha problemi, ma gli ormoni non vengono utilizzati correttamente dalle cellule, con gli stessi effetti depressivi. Particolarmente benefico è un moderato aumento dell'attività fisica, che deve essere condotta senza alcuno stress competitivo. Utile è anche ridurre i possibili stress sul luogo di lavoro, e qui tornano nuovamente utili tutta una serie di strumenti dello psicologo.

Vitamine B,C,D,E

Questo argomento conclusivo ha la stessa importanza del primo, cioè l'alimentazione.

Le vitamine del gruppo B sono di importanza capitale per il trattamento dell'ansia e soprattutto della depressione, a patto che si sappiano usare correttamente. Secondo alcuni studi l'organismo di un depresso, talvolta, non le utilizza correttamente, ovvero siamo in presenza di una alterazione del metabolismo. In tale evenienza sono necessarie dosi supplementari piuttosto elevate. Lo psichiatra Abram Hoffer, collaboratore del doppio premio Nobel Linus Pauling, ha ottenuto, dagli anni '60 agli anni '90, risultati notevolissimi nella depressione e nella schizofrenia per mezzo di queste vitamine ad alte dosi.

Nella depressione può essere molto importante il corretto impiego delle vitamine B1, B3, B6, B12 e C. Ognuna di queste deve essere dosata in modo preciso a seconda del tipo di depressione. Per questo motivo non è etico fornire indicazioni più precise. Risultati interessanti si ottengono anche nell'ansia e nel cosiddetto ADHD, disturbo con deficit di attenzione e iperattività nei bambini e ragazzi, del quale mi occupo da tempo.

Le altre vitamine, pur non così importanti come il complesso B per la mente, sono comunque sempre più studiate. Negli ultimi anni in particolare c'è stato un aumento enorme di interesse per la vit. D. Come ho già detto prima una cura che contempli solo l'uso di vitamine è una terapia rozza e poco efficace, se non si considerano tutti gli altri fattori. Occorre soprattutto considerare che se il sistema digerente non funziona al meglio, tutti gli integratori hanno poco effetto. Da qui il consiglio di approfondire tale aspetto sotto la guida di un medico qualificato, prima di concludere che la terapia non funziona.

Nella mia esperienza clinica tutti i bambini che ho esaminato, ma anche gli adulti, presentano almeno un problema a livello del sistema digerente (lavoro molto con i disturbi dell'apprendimento). Sono troppi i cibi in commercio, lavorati industrialmente, che non fanno bene. Non credo ci sia da aggiungere altro.

Conclusioni

Scrivendo queste righe mi sono reso conto che su ogni punto ci sarebbe da scrivere un capitolo. Inoltre non ho esaminato le varie tecniche psicologiche che usiamo in terapia cognitivo-comportamentale. Molti punti sono stati appena accennati. Lo scopo era quello di mostrare come molti strumenti "non psi" o di naturopatia o di medicina olistica, poco conosciuti, possono essere molto utili nel trattamento della depressione. Spero di esserci riuscito.

Articolo del dr. Leopoldo Tacchini

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Scritto da

Dott. Leopoldo Tacchini

Psicologo clinico, ad orientamento cognitivo - comportamentale. È perfezionato in neuropsicologia, naturopatia, metodo Tomatis, tecniche psico-corporee. Tratta ansia, insonnia, disturbi psicosomatici, depressione, benessere psicofisico. Bambini: disturbi DSA e del comportamento, ritardo cognitivo, ADHD, disturbi del linguaggio e comunicazione, bambini in adozione ed affido.

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Commenti 3
  • T. B.

    Buonasera Dottore. Si può applicare anche alla depressione bipolare? Grazie.

  • Antonella Dal Ferro

    Tutto molto interessante ma chi non ha denaro, come fa a curarsi?

  • elena piarulli

    Buongiorno Dott. Tacchini, soffro da anni di depressione ed effettivamente più che farmaci non prendo. La mind fullness è difficile trovare dove praticarla, io vivo a sud Milano. Mi può indicare dove iniziare un trattamento con tutti i tipi di controllo come spiega Lei? Potrei mettermi in gioco per un anno e più. Grazie della Sua risposta.

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