Dopo 7 anni di matrimonio, e 4 di convivenza precedenti, ho scoperto che mia moglie mi ha tradito. E lo ha fatto con un uomo piu' vecchio di lei di oltre venti anni. Lei ne ha 40. Lo avevo scoperto perche il tizio se ne vantava con gli amici, che, purtroppo per lui, erano anche miei amici. Una storia andata avanti per due/tre mesi, poi, un giorno e' morto improvvisamente (pilotava un piccolo aereo da turismo che e' caduto)...... lei ha confessato, ed io, per amore dei due nostri figli, piccoli (3 e 5 anni), ho voluto perdonarla. Dapprima ho chiesto la separazione, ma lei insiste per continuare. Purtroppo dentro di me, vige l'inferno. Gia' dopo le gravidanze si e' distaccata moltissimo e non facevamo piu' l'amore se non raramente, mache comprendevo li sforzo e la fatica delle due gravidanze ravvicinate. Ma poi essere tradito mi ha fatto comprendere che forse erano tutte scuse. Stiamo parlando, ricostruendo un dialogo nuovo, ma se non risolvo con me stesso, vivo un inferno. Notti insonni, mentre lei dorme tranquillamente. Probabilmente non mi lascia perche sono un benestante, mentre lei non ha nulla. Amo troppo i miei figli, e non vorrei mai vederli separati dalla loro mamma, men che meno da me. Ma io non vivo. Cosa fare? Grazie.
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13 SET 2017
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Buongiorno Alessandro,
posso solo immaginae il dolore e le difficoltà che sta affrontando ora. Il confrontarsi con sua moglie che ora sente lontana e di cui non si fida, contrapposto all'amore che prova per i suoi figli a cui non vuole far mancare la figura materna. Nella vita le coppie si formano e di disfano, ma solo quella genitoriale permane per tutta la vita, per questo motivo mi sento di consigliarle una terapia di coppia, volta non al salvataggio ella relazione matrimoniale (a meno che lei non scelga questa strada), ma alla creazione di un dialogo che possa permettervi di affrontare la situazione in modo adeguato per tutti, che vi possa aiuatre a capire come muovervi verso una conclusione corretta per tutti.
Cordiali saluti
Dott.ssa Ambra Caselli (Brescia)
20 SET 2017
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Alessandro,
dovrebbe penso cercare le condizioni che favoriscano il perdono. In tal senso è molto probabile che si debba migliorare la comunicazione tra voi sull'argomento.
Uno psicologo psicoterapeuta dovrebbe saperla aiutare velocemente a trovare le strategie giuste che inducano le condizioni di cui parlavo all'inizio.
Cordiali saluti
13 SET 2017
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno Alessandro,
comprendo il dilemma tra il mantenere una relazione per amore dei figli e chiuderla per aver subito una profonda ferita..
In particolare cosa le impedisce di ritrovare serenità, il tradimento in sé o l'incapacità di perdonare? Dubita che i sentimenti sua moglie sia sinceri?
Rimango a sua disposizione
Dott.ssa Vanda Braga
12 SET 2017
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentile Alessandro,
immagino e comprendo la difficoltà a riprendere un dialogo soddisfacente dopo un tradimento subito. A volte l'amore per i propri figli non è sufficiente per perdonare "l'imperdonabile". Bisognerebbe riuscire a interpretare il tradimento come un sintomo, un qualsiasi altro sintomo che determina un malessere coniugale. Molti possono essere i motivi che conducono a una situazione come quella vissuta da lei, e dare a questo sintomo una connotazione libera da giudizi morali l'ha può aiutare ad accettare e comprendere il gesto, perchè vede a volte il tradimento è usato come una medicina per curare una relazione stanca o per aumentare l'intensità e accrescere il pathos nella coppia originaria. Non penso esistano "vittime innocenti" e "vili traditori", ma che avvenga quasi sempre tra due persone coinvolte che contribuiscono entrambe alla situazione extraconiugale. Cercare di capire e individuare il nostro contributo al tradimento, libera e facilita la comprensione dello stesso e riporta equilibrio nelle responsabilità. Non è facile, e forse c'è bisogno di un aiuto esterno, ma non impossibile. E' però necessario che da entrambi le parti ci sia comprensione e desiderio di ricominciare, di ricontrattare il patto coniugale. Da parte di sua moglie la volontà di riguadagnare la sua fiducia, e da parte sua la volontà di comprendere le motivazioni.Un percorso di coppia in questi casi, è assolutamente consigliato, ma deve essere condiviso. Saluti
Dott.ssa Emanuela Mezzani
