Ricontattare psicologi
Buongiorno,
Ho 21 anni.
Sono stato in terapia con tre diversi psicologi nella mia vita. La prima volta dall'inizio dell'ultimo anno delle scuole superiori a metà circa del primo anno di università. La seconda da circa metà del secondo anno di università ed è durata un paio di mesi. La terza volta è durata anch'essa diversi mesi (comunque più della seconda) entro la fine del secondo anno di università.
Adesso (che mi sarei dovuto iscrivere al terzo anno) ho lasciato l'università e ho fatto un incontro con una quarta psicologa a cui non ho menzionato il secondo e terzo incontro con gli altri psicologi.
La verità è che mi sento molto in colpa. Ho sempre avuto pensieri negativi e al secondo (psicologo) e alla terza (psicologa) ho detto che avevo idee anche suicidarie. Mi sento in colpa perché penso di averli stressati tanto con la mia storia. So che si tratta del loro lavoro ma erano comunque entrambi giovani e il senso di colpa mi fa male. Io ho ancora il contatto (il numero di telefono per essere più precisi) con la terza psicologa con cui ho parlato e dopo mesi che non mi ero fatto sentire (dopo averle detto che avrei preferito interrompere la terapia per un po') le ho detto che le cose andavano molto meglio. L'ho ringraziata e ci siamo salutati così. Quindi in sostanza l'ultima volta che ci siamo visti dal vivo era una visita normale come le altre e non era previsto che non ci saremmo mai più visti.
Non so se ricontattare i due psicologi per fare loro sapere che adesso sto meglio perché ho voglia di lottare, di dare un senso alla mia vita, e che sono fiero di avere parlato con loro e di avere fatto tesoro della loro umanità e del loro aiuto, o se invece è meglio andare avanti. Sono esseri umani dopotutto e il male che sento di avere causato loro raccontandogli di tutti quei pensieri negativi mi fa stare davvero male.
Volevo chiedere anche se sarebbe bene accetta una cosa del genere. Perché comunque quando si interrompe una terapia (soprattutto in modo anche così brusco) comprendo che sembrerebbe fuori luogo. Vorrei solo che stessero bene e che sapessero che hanno fatto un grande lavoro. Più passa il tempo e più mi rendo conto di questo.
I motivi per cui ho interrotto la terapia erano che non volevo che si sentissero in colpa nel caso in cui mi fossi tolto la vita quando ero seguito da loro, e in secondo luogo la disponibilità economica che all'epoca mancava alla mia famiglia.
Adesso ho motivo di credere che la vita sia bella e che sia coraggioso voler vivere, piuttosto che voler morire.
In sostanza non vorrei disturbarli.
Grazie