Perché i pessimisti non vengono tollerati
Salve,
ho 25 anni e mi rendo conto che la mia vita finora sia stata un po' buttata perché, pur avendo studiato quello che mi piace, non me lo sono goduto a pieno perché non avevo una vita sociale e sentimentale al contempo. Il fatto è che ho cercato anche di aprirmi nel corso del tempo, visto che mi dicevano che fosse una questione di testa e di atteggiamento, e non di aspetto fisico o di "gusti". In realtà mi sono reso conto che, pur aprendomi, essendo alto 1,75 e con meno capelli della media (nonostante un trapianto!!!) E non avendo esattamente gli stessi gusti della massa (es. In tema musicale) parto già svantaggiato con "un punto" in meno in partenza, diciamo. Poi mi chiedono perché sono pessimista: le rare amicizie che ho stretto sono andate quasi tutte a scatafascio o si sono sfaldate e non sono più come prima dopo litigi intensi, non ho un gruppo ma due amici di numero con cui mi vedo sporadicamente anche perche non viviamo vicinissimi. Di ragazze nemmeno l'ombra fino ai 24 anni quando col Lockdown non ci siamo potuti vedere (io ero distante) e lei mi ha lasciato subito dopo dicendo di non avere abbastanza tempo da dedicarmi e poi ad agosto, passato il Lockdown, sì scopava un altro, poi di nuovo ora ne ho incontrata un'altra che amo veramente ma stiamo distanti e per varie ragioni non ci siamo potuti rivedere. Il problema è che mi ha detto che mi lascia se continuo ad essere pessimista e a "farle perdere tempo" con le mie lamentele continue e per il mio non accettare le opinioni altrui. Ma perché la gente è così insensibile da non ascoltare le lamentele e i problemi altrui? Perché i pessimisti (vorrei vedere uno non essere pessimista dopo che vive da anni nella solitudine più totale) non vengono tollerati dalla società? Ma in che razza di mondo viviamo? Uno perde alla lotteria genetica e nei gusti musicali e quindi ne risente, e deve pure essere ottimista, altrimenti è ancora più spacciato. È un circolo vizioso.
Grazie dell'attenzione