Non riesco a stare in mezzo agli altri

Inviata da Alessandro · 27 set 2017 Relazioni sociali

Buongiorno mi chiamo Alessandro sono un ragazzo di 20 anni e ho un grosso problema: non riesco a socializzare con i miei coetanei. Questo mi ha portato a ritrovarmi completamente solo senza nessun amico ed è una situazione deprimente dalla quale non so come uscirne. La causa principale è stata la mia estrema timidezza (per la quale venni mandato dallo psicologo a 4 anni) ma credo che abbiano giocato un ruolo chiave anche altre situazioni esterne. Da piccolo ero piutrosto solitaro, non mi piacevano i giochi dei miei compagni e spesso passavo i dopo scuola dai nonni in un altro paese, mia madre era apprensiva e ha sempre dato una grande importanza allo studio. Crescendo tuttavia sono migliorato tanto che alle medie avevo degli amici con cui uscivo, mi divertivo, ecc. Infine mi sono trasferito in un altro paese proprio con l'inizio delle superiori, (per carità era il paese vicino e quindi non era nemmeno un grosso problema in termini di distanza). Pian piano ho iniziato ad ambientarmi( facendo pure l'animatore in oratorio) ma poi si è interrotto tutto bruscamente all' inizio della seconda superiore: ho iniziato a convicermi di non essere ben voluto e mi sono creato molte paranoie al punto di evitare molti miei coetanei nel momento in cui avrei dovuto invece fare il passo decisivo di approcciarmi a loro. Ho perso anche gli amici del mio vecchio paese e questo mi ha fatro sentire in un certo senso "inferiore" anche nella mia scuola. Sono uscito pochissime volte solo con qualche mio compagno di classe ma dopo il diploma li ho persi di vista anche perché loro avevano i loro giri di amicizie. Questo ultimo anno sono rimasto a casa per problemi familiari e anche se riprenderò gli studi a breve mi sento ormai impossibilitato a farmi delle amicizie come se mi mancassero l'esperienze che un ragazzo della mia età avrebbe dovuto già fare e inoltre i gruppi a questa età sono già consolidati. Oltretutto non ho nemmeno molte conoscenze e temo di fare la figura dell' asociale e di essere rifiutato. Passo le giornate in casa ed esco solo per compere, commissioni, andare a correre e in piscina. Oramai tendo pure a crearmi un mondo immaginario nel quale ho degli amici perché altrimenti impazzirei. Mi fa star troppo male vedere i miei coetanei divertirsi scherzare mentre io mi sto perdendo gli anni più belli. Ho intezione di andare dallo psicologo e vorrei chiedere a voi un consiglio su come uacire da questa situazione che mi impedisce di andare avanti. Grazie in anticipo.

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Miglior risposta 30 SET 2017

Caro Alessandro, capisco la sua situazione.
Il fatto che lei sia consapevole del suo problema è il primo-fondamentale-passo verso il cambiamento. Inoltre, mi sembra ben motivato al trattamento psicologico poiché desidera non perdere "gli anni più belli". Sono convinta che il supporto di uno psicologo possa aiutarla.
Rimango a disposizione.
Cordiali saluti,
Dr.ssa Isabella Brega

Dr.ssa Isabella Brega Psicologo a Pavia

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24 OTT 2017

Buongiorno Alessandro,
mi dispiace della sua situazione anche perchè leggo che è una questione che in diverso modo la riguarda sin da bambino. Varie sono le etichette che si affibbia e immagino sia pesante questo continuo gioco tra paura del giudizio altrui e autogiudizio negativo. Ha provato a fare qualche attività magari occasionale e di breve durata che la metta in contatto con gli altri ma che non la esponga troppo a lunga con situazione che poi la fanno ricadere nelle sue paure ( brevi corsi di un'ora in ambiti di suo interesse ad esempio).E per il resto si vada da uno psicologo e corregga subito il tiro dell'isolamento più totale e dell'ideazione immaginativa eccessiva. Personalmente ho molta simpatia per i solitari e gli asociali e credo che in realtà quando si aprono sono delle ottime compagnie ma questo è solo un parere personale, professionalmente le dico che lei sente che già si è perso tanto, probabilmente è vero ma inq uesto momento della sua vita può mettere fine a questo processo di perdita. Non è facile, lo immagino, lo avrebbe già fatto se no. Ma sa che termine si usa a volte in psicoterapia? Esperienza correttiva, la terapia permette un'esperienza al apziente di riparazione, offre alla persona un modello nuovo e più sano e funzionale che ripara alle mancanze del vecchio. Quello che è andato è stato. Ma ora può esserci un nuovo inizio, si affidi a qualcuno e affronterà anche questo vissuto, da un punto di vista terapeutico non posso certo consigliarle di proseguire l'isolamento bensì il contrario. Ribadisco vada da qualcuno e potrà imprarare ad essere asociale e socievole quanto basta e quanto vuole, capirà come entrare nuoavmente in contatto col mondo e non sentirsi sempre sotto tiro. In bocca al lupo.

Dott.ssa Gilda Di Nardo Psicologo a Roma

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28 SET 2017

Salve Alessandro,
Immagino non sia facile per lei vivere in questa solitudine, motovo per cui è il momento di intervenire e risolvere il problema. Le consiglio di iniziare un percorso terapeutico per capire quali sono le sue credenze e quali sono le sue paure.
Se necessita di ulteriori chiarimenti può contattarmi in privato.
Dott.ssa Nadia Fasano

Dott.ssa Nadia Fasano Psicologo a Vomero

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28 SET 2017

Gentile Alessandro,
Lei sembra una persona molto timida, fatica a mantenere relazioni proficue. In alcuni momenti della sua vita tuttavia è stato in grado di attivarsi e mantenere alcune relazioni significative.
Occorre potenziare le proprie risorse relazionali con adeguate strategie di coping rafforzando l'autostima.
Il rischio è l'isolamento e la chiusura relazionale come lei sta sperimentando con un mondo immaginario.
Le consiglierei di intraprendere un percorso psicologico in modo continuativo e credere maggiormente in se stesso.
I miei migliori auguri
Dott.ssa Donatella Costa

Studio Psicologia e Benessere Psicologo a Rezzato

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28 SET 2017

Salve Alessandro come detto dalla collega è una situazione sicuramente da dover affrontare perchè non si irrigidisca e quindi aggravi col tempo. La parola chiave deve essere "evitare di evitare". Più che rinuncia ad affrontare le situazioni, più ne uscirà sconfitto. Consiglio una terapia breve strategica.
Saluti

Dott. Marco Lazzerini Psicologo a Scandicci

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27 SET 2017

Salve,
Il consiglio è quello di andare da uno psicologo in quanto vi sono molte emozioni e pensieri che ti portano a creare un circolo vizioso. Ciò non fa altro che isolarti ancora di più.
È una situazione "complessa", ma tranquillamente gestibile.
Buona serata

Dott.ssa Federica Citarei Psicologo a Terni

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