Incomprensione dei miei sentimenti

Salve, scrivo perché ho sempre avuto difficoltà a capire i miei sentimenti.
Sono molto maturata tra i 14 e i 18 anni e sto man mano imparando a comprendere me stessa, ma a certe cose non riesco a dare risposta.
Da sempre sono stata la classica amica interessata a una persona; il tratto distintivo dei miei interessi è sempre stato il fatto che la persona non mi conoscesse, e io pronta a trovare più informazioni possibili per conoscerla meglio, anche solo per passare davanti alla sua aula senza alzare minimamente lo sguardo(perché a me è bastato vederlo da lontano mentre mi avvicinavo).
La cosa strana è che non mi reputo una persona con una bassa autostima, non mi sento per niente brutta e restando in tema diversi ragazzi si sono mostrati interessati a me negli anni, ma nonostante questo ho un blocco totale e non sono mai riuscita neanche banalmente a seguire sui social una persona per paura che potesse notare un mio interesse; da qui ho compreso che non riuscirò mai a fare il primo passo.
Ripeto con gli anni sono migliorata, sono passata dal piangere a dirotto per due anni per un ragazzo che non mi ha mai conosciuta, a comprendere che in realtà quelle mie sono delle semplici cotte (sono sempre troppo presa, non riesco a smettere di pensare alla persona, ma non reagisco più cosí male alla distanza da essa).
Quindi quelli che mi chiedo è:
• Come mai questo interesse è così profondo?
Come detto poco sopra, dopo quella famosa cotta di due anni
è iniziato (prima inconsapevolmente) il mio percorso di cambiamento di approccio sentimentale, ma non so se in meglio: mi è capitato di interessarmi a diversi ragazzi contemporaneamente, tanto da diventare una cosa scherzosa in classe anche con i prof tra una lezione e l'altra, l'interesse quasi ossessivo è sempre presente ma almeno le mie amiche mi hanno fatto rendere conto che non ci sto più male in quel modo.
Da qui ho altri dubbi:
• Non è che semplicemente queste persone mi sono piaciute di meno? Oppure sono cresciuta e ho imparato a gestire meglio i miei sentimenti, ma il problema alla base è rimasto ed è solo meno evidente?
Detto questo, tra vacanze o feste in casa (purtroppo "grazie" all'alcol) sono riuscita a lasciarmi andare, con molta difficoltà, e fare delle esperienze che mi hanno effettivamente molto sbloccata (perché credo si sia capito che ho molta ansia da prestazione, avevo proprio paura di baciare una persona, avendolo giá fatto non rischiavo di fare figuracce con quello giusto), per la prima volta sono riuscita a mantenere un contatto visivo con un ragazzo a scuola, non riuscendo comunque a fare il primo passo (qualche mese dopo si è fidanzato ed è finita cosí).
Vorrei infine parlare di un argomento parallelo a questo, ossia di un ragazzo che invece è un mio amico strettissimo e che fa parte del mio gruppo di amici da anni:
Nonostante sia sempre stata una persona molto fisica avevo notato che con me lo fosse di più e senza riflettere su quello che stesse effettivamente accadendo io facevo semplicemente quello che mi sentivo in quel momento ( se mi faceva appoggiare la testa su di lui lo facevo, se mi abbracciava da dietro mentre eravamo sdraiati a guardare un film lo facevo) e mi piaceva pure questa tensione e attrazione fisica "senza conseguenze" , fino a quando la cosa è diventata un po' più palese (mi ha preso la mano) e da lì mi sono resa conto che proprio non mi piacesse in quel senso e l'ho respinto.
• Non mi spiego come sia possibile provare attrazione fisica per una persona che non mi piacerebbe nemmeno baciare, tra l'altro non è mai passata questa cosa e a distanza di mesi (in cui lui ha preso le distanze) devo controllarmi se sto vicino a lui.
Spero lei mi possa aiutare a capirmi meglio, scusi per la lunghezza, grazie anticipatamente.
P.S.
Non so se può esserle utile sapere che nel mio gruppo di amiche tutte tranne una non sono mai state fidanzate come me, in 5 anni tutte loro si sono interessate massimo a una persona (non ci possiamo confrontare o consigliare a vicenda su queste cose).