Buongiorno,
Sono una ragazza di 27 anni, all'apparenza ho tutto quello che potrei desiderare, ma in realtà non è così.
Sono sempre stata una bambina impacciata e presa in giro, da che mi ricordi già all'asilo.
A scuola ho avuto delle amicizie, ma sono sempre stata oggetto di prese in giro perché ero la tipica persona definita come sfigata. In particolare anche la maestra mi criticava perché parlavo poco, invece che coinvolgermi.
A partire dai 9-10 anni mi madre ha iniziato ad avere problemi di alcolismo e quando l'ho capito a 11 la consapevolezza della situazione mi ha distrutto.
Arrivati a quel punto non mi sentivo voluta neppure da mia mamma.
Con gli anni al liceo le cose hanno iniziato ad andare meglio e avevo anche alcune amicizie.
Mia madre si è poi ripresa dai problemi di alcolismo quando avevo circa 19 anni e questo è stato un bene.
Mi sono laureata, ho un buon lavoro e un fidanzato, ma ho ancora tanti problemi.
Ho sempre paura di non essere abbastanza, ma soprattutto non so convincere mia madre che non deve sempre dire la sua sulle mie scelte.
Lei vede che ho difficoltà a guidare e mi fa portare a lavorare da mio padre (e io mi sento insicura). Inoltre cerca sempre di prepararmi tutto (mi fa il letto, mi prepara il pranzo per il lavoro). Mi sento in gabbia.
Anche il resto della mia vita privata non va meglio. Dopo quattro anni, e nonostante ami il mio fidanzato, non mi sento in grado di fare l'amore.
Non so come uscire da questa situazione che si è venuta a creare a volte vorrei scappare, altre volte le cose mi vanno bene così.
Mi sento come se non riuscissi a crescere e non sento neppure il coraggio di andare via di casa perché ai miei occhi non sono autonoma.
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12 FEB 2023
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Un consulto psicologico potrebbe esserle di supporto per elaborare i suoi vissuti e per superare questo momento di stallo. ..
9 DIC 2022
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Cara Sara,
sarebbe interessante approfondire come reagirebbero sua madre e suo padre se andasse a convivere con il suo compagno e guidasse finalmente lei tutte le mattine per andare al lavoro, senza l'ausilio di suo padre per far piacere alla mamma.
Per quale motivo pensa che i suoi genitori abbiano bisogno che rimanga una figlia in eterno? Chi "tradirebbe" se prendesse finalmente in mano la sua vita? Cosa vede al di fuori della gabbia di una infanzia forzata?
9 DIC 2022
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Buongiorno Sara,
Da quello che racconta sembra lei si sia identificata con un'etichetta che le hanno cucito addosso precocemente. La prima a credere di non essere così deve essere lei al di là del riconoscimento degli altri. Probabilmente sua madre pur volendolo bene agisce i suoi sensi di colpa nei suoi confronti e nel tentativo di proteggerla non le permette di sperimentare le sue capacità e le sua autonomia. Se in questo momento vive queste emozioni, seppur in modo ambivalente, forse sente il lei una spinta evolutiva. Si faccia aiutare da un professionista per affrontare questo momento.
In bocca al lupo.
Luisa Festini
9 DIC 2022
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Cara Sara, racconti una vita caratterizzata da traumi che hanno condizionato lo sviluppo della tua personalità, e hanno un impatto ancora oggi. Ti stai inoltre accorgendo che l’esito di questo percorso è un “blocco evolutivo”, te ne rendi conto quando dici che sai cosa dovresti fare ma non riesci a farlo (uscire di casa).Tutto ciò impatta anche sulla sfera affettiva impedendoti di avere un rapporto “adulto” col tuo partner. Hai bisogno di intraprendere un percorso di psicoterapia per lavorare su te stessa e sciogliere i nodi che ti tengono bloccata. Potrebbe essere di aiuto un intervento con la tecnica dell’EMDR per intervenire su alcuni ricordi traumatici.
9 DIC 2022
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Gentile Sara, lei sembra una persona molto dolce e questo è molto bello, ma a volte bisogna moderare la dolcezza e metterci anche un pizzico di sale. Si fa anche con le torte giusto?
Dimenticavo.... dica alla sua mamma se può aiutarla a sentirsi più autonoma, ho la sensazione che sarà per lei un'ottima alleata.
9 DIC 2022
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Salve Sara,
Credo che lei abbia colto nel segno alla fine della sua lettera. C’è un blocco della crescita e in particolare nella sfera dell’autonomia. La relazione col materno sarebbe opportuno fosse analizzata. Lei è stata molto brava a condurre la sua vita, ora però sarebbe necessario che lei affrontasse con l’aiuto di uno psicoterapeuta con orientamento sul profondo l’area di cui sopra ho accennato.
Dott. Pietro Salemme
9 DIC 2022
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Cara Sara, il suo racconto, pur restando nel generale, apre a diversi momenti di sofferenza che ha dovuto vivere nel corso della sua vita. Un consulto psicologico potrebbe esserle di supporto per elaborare i suoi vissuti e per superare questo momento di stallo.
Resto a disposizione, anche online.
Un caro saluto, dott.ssa Sara Manzoni.