Ho 23 anni e non so più che fare

Cara Nothingelse,
la tua inquietudine, il tuo sentirti fuori dal tempo e non sapere chi tu sia realmente e che direzione prendere è un male comune a molte persone. Il tuo disagio e il tuo malessere sono porte che chiedono di essere aperte, sono messaggeri che vanno ascoltati, sono come guardiani di una soglia che indicano un altrove verso il quale dirigersi. Il desiderio di rinascita e leggerezza che senti è la chiamata della tua parte più autentica e profonda, è il tuo vero sé che non aspetta altro di essere riconosciuto e nutrito affinché tu possa trovare il tuo giusto posto nel mondo. Un percorso di sostegno e approfondimento con un esperto nella relazione di aiuto potrebbe aiutarti ad approfondire il tuo vissuto di malessere e ad individuare le risorse e le potenzialità nella direzione dell'autorealizzazione e del benessere personale.
Un grande in bocca al lupo per il tuo viaggio
Dott. Giuseppe Alessandro Dinoia

Buongiorno gentile utente, dalla sua condivisione mi sembra di capire che sta vivendo un periodo depressivo molto significativo. Sarebbe importante rivolgersi a uno specialista per valutare insieme a lui come affrontare questa situazione così delicata. Cordialmente, Dott. Claudio Pieroni

Salve "Nothingelse",
C'e' molta ambivalenza nel suo messaggio. Da una parte la descrizione ricorrente del tono dell'umore basso e di quella sensazione di distacco da tutto e tutti, che sembra rieccheggiare giornate troppo uguali una all'altra. Dall'altra il desiderio di ritrovare leggerezza, amore, contatto con gli altri. Testimonianza di una parte di se' piu' vitale, che cerca un modo diverso di essere e di vivere. Scrivere qui e' stato un primo passo in quella direzione. Non si fermi ora. Un percorso di terapia individuale puo' aiutarla a trovare la giusta strada. Il prossimo passo e' scegliere un/a professionista che Le ispiri fiducia e che possa accompagnarla lungo quel percorso.
Un caro saluto,
Francesca Calvano

Gentile utente, lei è certamente in un età in cui ancora non si sa bene che direzione prendere, ed effettivamente è molto frustrante come cosa ma le posso dire che è molto comune come sensazione. In lei sembra esserci una grande voglia di rinascere ( come ha detto lei) e le consiglio di usare questo stimolo come stimolo per andare avanti. Però su cosa la appesantisca così tanto io mi ci soffermerei un po' e cercherei di capire di cosa si tratta. Per quanto riguarda il suo senso di colpa sarebbe troppo facile dire "non deve sentirsi in colpa per queste cose", le consiglierei invece di interrogarsi sul perché ha questi sensi di colpa laddove non hanno motivo di esserci. Un percorso psicologico potrebbe aiutarla a valorizzare molto le sue risorse e fare chiarezza su di se. Spero di esserle stato d'aiuto.

Distinti saluti, dott. Morgione Massimo

Buongiorno,
nelle sue parole leggo tanto interesse per gli altri ma poco per sè stessa.
Amare con leggerezza un altro è il desiderio di tutti ma per poterlo realizzare bisogna prima di tutto Amare sè stessi.
Amarsi implica mettersi al primo posto, liberandosi dai sensi di colpa e dalle aspettative degli altri ma soprattutto uscire dal giudizio.
Provi a fare delle esperienze nuove dedicandosi del tempo solo per lei e veda come va, probabilmente scoprirà aspetti e risorse che non avrebbe mai creduto di avere.

Si dia il permesso di essere chi realmente desidera, un cordiale saluto
Daniela Rega

Cara Utente
Leggendo il suo scritto, e considerando la sua età, mi viene in mente che si trova in un periodo evolutivo che la letteratura chiama "emerging adulthood": il giovane adulto dei nostri anni si trova a dover fronteggiare situazioni socioculturali stressanti e richiedenti, non è più un adolescente ma può non aver ancora raggiunto la piena indipendenza dell'adulto. Questo periodo è caratterizzato da instabilità (materiale, emotiva), ma anche dalla possibilità di focalizzarsi sulla propria persona, sull'esplorazione di Sè.
Un percorso di psicoterapia potrebbe essere uno spazio in cui poter elaborare desideri e conflitti, luci e ombre; occasione in cui può scoprire che infondo "dell'altro" c'è!

Gentile utente, comprendo il senso di smarrimento e la mancanza di emozioni che sta attraversando. È normale sentirsi così, soprattutto a 23 anni, quando si affrontano le sfide della crescita e della ricerca di sé stessi. È positivo che abbia la voglia di rinascere e provare sentimenti più leggeri. Le consiglio di parlare con uno psicoterapeuta per esplorare queste sensazioni e trovare modi per affrontarle in modo sano ed equilibrato. Cordialmente, Giada di veroli

Salve cara, la ringrazio per aver scritto.
Accade talvolta, soprattutto nelle fasi in cui sentiamo di star facendo un passo in avanti di crescita, di sentirci smarriti e alla ricerca di una strada finora più agita che pensata, su cui per l’appunto non ci siamo mai soffermati a fondo procedendo in automatico.
Tuttavia inizia a porsi degli interrogativi preziosi rispetto a ciò che può orientare il suo desiderio e a come viverlo e una terapia può pertanto essere lo spazio dedicato per approfondire questi interrogativi e aprire uno sguardo sul futuro.
Con l’augurio che possa ritrovarsi, le porgo un cordiale saluto.
Dott.ssa Di Costanzo

Buongiorno Nothingelse,
Grazie per quello che hai scritto e per la condivisione che hai deciso di attuare in questo form.
Da quello che racconti non deve essere facile andare avanti e capisco quanto racconti, certe sensazioni sono comuni e possono far parte della vita di tutti noi esseri umani.
Per rispondere a quanto hai detto mi permetto di sottolinearti che già solo il fatto di aver cercato un aiuto tramite la scrittura potrebbe essere un passo avanti per un tuo cambiamento e per la ricerca di qualcosa che ti faccia stare meglio. Nel tuo caso potrebbe essere utile andare ad analizzare nel dettaglio le emozioni che definisci e i pensieri che ti attraversano la mente, quali sono i momenti in cui hai la voglia di rinascere e quali sono quelli in cui non ti senti lucida. A volte mettere a posto i pezzettini di puzzle e dare un nome a quello che ti accade è parte iniziale del cambiamento.
Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti.

Dott.ssa Sabrina Buracchi

Gentile utente,
sembra che lei stia attraversando un periodo di confusione e calo del tono dell'umore che spegne l'entusiasmo per qualsiasi attività e induce facilmente sensi di colpa.
Fortunatamente questa flessione non è stabile e questo è un segnale positivo che lei dovrebbe cogliere per maturare la decisione di intraprendere un percorso di psicoterapia che la aiuti a migliorare l'autostima e correggere eventuali distorsioni cognitive responsabili del suo malessere.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Per qualche ragione ha perso contatto con le sue emozioni e procede nell'affrontare i suoi doveri con distacco come se fosse un automa. Probabilmente ciò è dovuto al fatto che nel passato ha sperimentato delle emozioni negative molto forti, forse per eventi negativi o perché ha una spiccata sensibilità che le fa vivere i comuni urti della vita in maniera vibrante. Non c'è da colpevolizzarsi perché il distacco è il suo modo di difendersi dal dolore o dalla paura.
I sensi di colpa che vive la mortificano e abbassano la sua autostima. Così aggiunge dolore su dolore.
Ogni esperienza è fatta di cose positive e negative. Tutti noi siamo ambivalenti verso le situazioni della vita. Possiamo essere felici per un evento positivo, ma anche provare un po' d'ansia ed essere portati a rimandare o ad evitare. E' normale. Se non si accetta l'ambivalenza naturale che ognuno di noi ha verso le cose, si rischia di pensare che nulla ci piaccia "davvero" perché non ci dà SOLO emozioni positive. Di conseguenza si può cadere nell'errore di pensare di non avere un'identità, perché ogni cosa produce, affianco alle emozioni positive, anche quelle negative.
Per uscire dall'impasse occorre smettere di rimuginare e sperimentarsi nelle cose. Esercitandosi al contempo a tollerarne gli aspetti negativi. Ad esempio, rispetto alle situazioni sociali lei ci dice che le ricerca, ma poi non vede l'ora che finiscano. Ciò non significa che lei non voglia avere relazioni, ma semplicemente che deve imparare ad elaborare e sostenere sia le emozioni negative che quelle positive derivanti dall'incontro con l'altro. La psicoterapia è un ottimo ambito per entrare in relazione con una persona in un contesto protetto, in grado di aiutarla di riprendere contatto con le sue emozioni.

Cara ragazza,
mi dispiace molto che ti senta persa e che abbia difficoltà nel trovare qualcosa che ti stimoli.
Prova a considerare la crisi che stai vivendo anche come un'opportunità per provare a rispondere alla domende che ti stai ponendo; per imparare a conoscere te stessa più in profondità i tuoi valori e i tuoi obiettivi. Può capitare talvolta di perdere la bussola ma lavorando su noi stessi è possibile ricominciare a vivere una vita piena, appagante e di valore. Sto lavorando spesso con giovani adulti con questo tipo di difficoltà. Se hai piacere di approfondire la questione ti offro un primo colloquio gratuito online. Un caro saluto
Dott.ssa Vita

Buonasera,
ha espresso molto bene il suo stato d'animo ed è anche molto consapevole di quello che non le piace nella sua vita.
Immagino quanto possa essere fatico gestire questi sintomi.
Le consiglio di intraprendere un percorso psicologo, con il fine di conoscersi meglio e capire come togliere le catene emotive che non la fanno essere serena
Si prenda cura di se stessa, le auguro di stare bene

Alice Noseda

Buonasera,
Mi dispiace molto: sembra descrivere una vita a metà tra uno stato emotivo fortemente deflesso e un senso di apatia generalizzato.
Potrebbe essere accaduto che in lei, in questo particolare momento della vita, sia emerso particolarmente forte il bisogno di vivere in maniera più autentica, sulla base della nuova consapevolezza di aver soppresso forse questo bisogno, fino ad ora.
Questo bisogno, sebbene sano, porta inconsciamente molta paura, in quanto prevede di vivere in maniera spontanea e sincera, con tutti i possibili rischi di sbagliare o cadere nella dimensione della delusione/dolore. Questa paura porta, a sua volta, a frenarci, in uno stato di apatia/assenza apparente di emozioni, che risulta, sebbene a lungo termine disfunzionale, in qualche modo comoda, nel momento presente.
Un percorso psicoterapico breve le potrebbe essere di aiuto per capire se la situazione sopracitata possa caratterizzarla in questo momento e, secondariamente, darle gli strumenti per autorizzarsi a vivere determinate emozioni che, al momento attuale, le suscitano paura.

Sperando di esserle stata d'aiuto,
Dott.ssa Elisa Folliero

Cara Nothingelse,
Da quello che scrive si coglie il suo turbamento e allo stesso tempo l'ambivalenza tra ciò che percepisce e ciò che vorrebbe percepire. Per poter superare questo momento è importante capire come questi pensieri sono nati, cosa li ha causati e che cosa fa sì che continui a mantenerli. Il mio consiglio è di seguire la sua voglia di rinascere e di iniziare un percorso che possa aiutarla a trovare una direzione.
Rimango a sua disposizione e intanto le auguro un buon cammino di rinascita.
Dott.ssa Emmanuela Rocca

Gentile Utente, mi dispiace per il momento difficile che sta attraversando. Capisco come la sensazione di non riconoscersi più possa essere difficile da tollerare e compromettere le diverse sfere della vita. Credo che potrebbe aiutarla pensare a quali esperienze della sua vita sente che non le appartengono, così come quali parti di se sente estranee. Il senso di colpa è forse una risposta ad un qualche modello a cui sente di dover aderire? A volte può esserci un conflitto tra CHI sono e COME invece credo che dovrei essere. Forse non è la capacità di scegliere a mancarle ma la libertà di poterlo fare senza sensi di colpa. Un percorso di psicoterapia potrebbe aiutarla a ritrovare quel senso di autenticità e libertà che in questo momento sembra così lontano. Cordialmente, Dott.ssa Laura Della Ratta

Cara Nothingelse,

dalle tue parole si sente tutta la pesantezza di ciò che stai vivendo, ma anche tutta l'energia positiva e la voglia di vivere che nascondi dentro.

La prima impressione che mi suscitano le tue parole è quella di un adattamento ad una vita che sembri non aver scelto veramente tu. Quando ci si adatta alle aspettative che arrivano dall'esterno, ci si allontana sempre di più da ciò che si desidera veramente, ci si allontana da sé stessi e può succedere di non riconoscersi più, ad un certo punto. Sembra che ciò che fai non ti sembri mai abbastanza, nonostante tutti gli sforzi.

Sicuramente un supporto per ritrovare te stessa potrebbe esserti molto utile, a partire dal prendere consapevolezza di cosa ti ha portato al punto in cui ti trovi, di come sei arrivata a questi vissuti e a questo malessere. Penso che tu abbia bisogno poi di intraprendere un viaggio per prendere sempre più contatto con la tua anima profonda, per liberarti da tutte queste 'catene' invisibili che ti sei costruita attorno.

Spero tu possa trovare la tua strada verso la leggerezza.

Un caro saluto.

Dott.ssa Claudia Cioffi

Buongiorno Nothingelse

La leggerezza e la possibilità di scegliere dovrebbero appartenere alla sua età.
Si ritagli del tempo libero per fare ciò che le piace di più, sport , amicizie ed al contempo intraprenda un terapia per essere orientata e supportata nella sua vita, per riprendere lucidità e consapevolezza, per capire chi è lei veramente e di conseguenza individuare la sua strada.
L'ipnosi PNL e la mindfulness potrebbero esserle anche molto utili.
Resto a disposizione
Cordiali saluti
Paola von korsich Giardini

Cara Nothingelse,
Da quello che scrive sembra che ci siano almeno due parti in lei: quella persa, senza emozioni se non quella della colpa e che percepisce pesantezza e una parte che desidera leggerezza, che sente l'esigenza di rinascere. Entrambe vanno accolte. Quando percepiamo che qualcosa non va, quello è il segnale che ci dice che serve attuare un cambiamento. Un percorso terapeutico potrebbe avere, ad esempio, questo obiettivo: accogliere i segnali in lei, chiarirli e individuare una nuova direzione più in sintonia con i suoi desideri.
Rimango a disposizione,
Dott.ssa Antonella Manigrasso

Gentile utente,
sono molte le aree che andrebbero ulteriormente affrontate, ma ciò che più emerge e mi ha colpito è la sua voglia di rinascita, il suo forte desiderio di cambiamento.
E credo che questo desiderio sia più che altro un bisogno, come un bruco che inevitabilmente deve trasformarsi in farfalla.

Ma per fare dei passi in avanti, molto spesso è necessario fermarsi, riflettere e fare dei passi indietro. Ha affermato di "vivere come un automa" proprio perché sta proseguendo senza essersi soffermata, come se stesse in modalità sopravvivenza.

Sarei felice di accompagnarla nel suo percorso di rinascita per uscire da questa "modalità sopravvivenza" e tornare a vivere con serenità e con tutte le emozioni che la vita ci regala.

Resto a disposizione,
sperando che le mie parole possano essere state per lei dei spunti di riflessione.
Un caro saluto,
Dott.ssa Silvia Brandini

Gentilissima Nothingelse, grazie per la condivisione innanzitutto. Capisco la situazione che descrivi, e comprendo quanto sia difficile per te da gestire a mente lucida. Credo che intraprendere un percorso di terapia potrebbe aiutarti ad esplorare e comprendere a fondo quello che ti sta accadendo, nonchè trovare insieme una direzione verso la quale andare che possa essere per te emotivamente funzionale.
Resto a disposizione!
AV

Cara, mi sembra proprio che tu sia sulla soglia di una grande traformazione: che meraviglia! E' come se la tua parte più autentica, il tuo Sé, stesse bussando alla porta dicendo "ehi, guarda che non è questa la strada! Fermati e ascolta!". La mancanza di senso è il messaggio più potente del nostro Sé per comunicarci che serve un cambio di rotta e che siamo pronte a farlo, anche se cambiare le abitudini e lasciare andare le false credenze che abbiamo su noi stesse e il mondo è un processo che può spaventare e causare dei blocchi. La Psicologia Transpersonale, in cui mi sono formata, ha proprio come intento quello di accompagnare le persone a scoprire la propria natura più autentica e realizzarla. Ogni anima quando si incarna lo fa con un intento e con lezioni da imparare: se mi trovo sul giusto cammino tutto è più fluido, ci si sente a casa e si prova una profonda gratitudine per ciò che si ha.
Sarei felice di accompagnarti in questa scoperta di te e nella tua rinascita, se lo vorrai :)
Francesca

Cara Nothingelse,
grazie per aver condiviso la tua esperienza.
Essendo impossibile far terapia rispondendo a una domanda, cerco sempre di rispondere tentando di dare uno spunto di riflessione al mio interlocutore.
Perciò ti domando secondo te da dove nascono le emozioni? Perché in una stessa situazione le persone provano emozioni differenti o con un’intensità differente?
Tutto nasce dal pensiero e da come interpretiamo una situazione.
Non pensare è impossibile e direi anche controproducente, ma ciò che possiamo fare è dare il giusto peso a quel pensiero (se ci fai caso ormai abbiamo un cervello talmente evoluto che possiamo immaginarci qualsiasi tipo di cosa!).
Oltre che dare la giusta importanza al pensiero occorre anche metterlo un po' alla prova: spesso noi diamo per vero al 100% il primo pensiero/interpretazione che ci passa per la testa, ma non è così! Prova a trovare ad analizzare il pensiero che ti fa stare male e cerca di capire quanto è vero e quanto, invece, è frutto di quelle chiamate “distorsioni cognitive” (ovvero modalità disfunzionali di interpretare le esperienze).
Spero di averti dato uno spunto su cui ragionare,
Resto a disposizione,
Dott.ssa Giada Valmonte

Salve Nothingelse,
fornisce pochi elementi per poter effettivamente tracciare la "causa" del suo disagio, eppure arriva proprio nel non saper dare nome a quel che avverte, ma riconosce che sente del malessere.

Nelle sue righe é riuscita a trasferire questo stato attuale di crisi; ogni crisi sopraggiunge solitamente quando si palesa una "crepa" , un qualcosa che segna - un prima e un dopo - e la crisi ci permette di entrare a contatto con innumerevoli aspetti di noi stessi che prima di quel momento non avevamo avuto modo di sperimentare, questa sensazione porta a smarrimento, confusione, sofferenza, ma offre grandi possibilità di crescita proprio concedendo a se stessi di osservare la ferita.

Nell'oggi lei avverte qualcosa che le impedisce di avvicinarsi al suo volere, e sembra che lei stia esprimendo la mancanza di un tempo in cui le era possibile vivere e assaporare le emozioni che ad oggi desidera.

Cosa è accaduto? Da dove si origina il senso di colpa che sente?

Attraverso un percorso psicologico o psicoterapeutico potrebbe raccontarsi e aprirsi in uno spazio a lei dedicato e pian piano verrebbe affiancata a poter dipanare le nubi che avverte.

Esiste la possibilità di assaporare la vita ed è presente in lei, quel che sta attendendo di venire alla luce lo ha già "dipinto" lei:

- in me nasce la voglia di rinascere, sento l'esigenza di sentirmi leggera, di voler sentire quei sentimenti [... ] vorrei amare con leggerezza, vorrei poter sentire l'amore che mi circonda, vorrei avere la capacità di poter scegliere.. -

Consideri che la volontà che lei stessa esprime in modo chiaro è quel che le consentirà questa rinascita; i desideri che descrive sono splendenti e carichi di vita, potrà attingere da essi per permettere al sole che è in lei di spuntare e irradiare la sua esistenza oltre le nubi.

Resto disponibile,
la saluto augurandole di poter ammirare presto in lei la nuova alba che desidera.
Dott.ssa Serena Renzo