Dubbi su come proseguire il percorso
Ho letto allo Psicologo che mi segue una mia lettera personale in cui descrivevo il mio stato d’animo... nella lettera parlavo in modo molto chiaro del fatto che a volte sento di non farcela e vorrei farla finita... non ci ho mai provato perché mi vergogno di questi pensieri e perché so che distruggerei la mia famiglia, fatto sta che sono giovane e non ho rapporti interessanti... a volte mi guardo intorno e vedo il gran fallimento di cui sono responsabile. Credevo che essendo così esplicito avrei sicuramente trovato un aiuto, la svolta di cui ho bisogno per cambiare la mia vita.
La sensazione che ho avuto però è che, con tutto il rispetto per il professionista che mi segue, tale persona non abbia compreso davvero la gravità della faccenda e questa cosa mi preoccupa... si è limitato a chiedermi “perché mi vergognassi” e poi abbiamo cambiato argomento. È stato così veloce che non sono riuscito a fermarlo, avrei voluto dirgli “ti prego, non so come essere più chiaro, aiutami” ... ma non ci sono riuscito: mi vergogno e odio questi pensieri.
Come se non bastasse, a quanto pare, causa impegni professionali dello psicologo non potremo più vederci; mi ha proposto degli incontri online, ma non me la sento, preferirei proseguire dal vivo perché nello studio mi sento a mio agio e sono al “sicuro” ... Mi ha proposto di proseguire il mio percorso con un suo riferimento, ma a dire il vero sono un po’ dubbioso al riguardo... Si tratta dell’occasione per me di provare a star bene da solo? Con quello che ho imparato?
O, sarebbe meglio ricominciare da capo con un altro terapeuta?
Potreste darmi un consiglio e indicarmi quello che sarebbe meglio per me?