Dovrei cambiare orientamento?
Mi chiamo Fabio ed ho 23 anni. Dalla nascita vivo con una zoppia molto evidente,ma non troppo invasiva ( a 11 anni facevo un km a piedi per andare e tornare da scuola,a 14 ne facevo 13 su tre autobus di linea ogni giorno,e per me era il senso della vita). Ho avuto un'infanzia normale ed un'adolescenza altrettanto normal, ma solitaria per mia scelta. A 17 anni ho iniziato ad avvertire che fosse il momento di aprirmi al mondo,il SSN aveva per me altri progetti :si decise che era il momento di aggiustare chirurchimente quello che si poteva. Risultato: 2 mesi di sedia a rotelle con le gambe alte,più ulteriori tre rimparare a camminare. Trascorso questo periodo,in cui avevo necessariamente sospeso la mia vita,riprovai ad aprirmi al mondo e trovai chiuso. In un anno collezionai 7 rifiuti consecutivi. E venne la depressione. Dopo la maturità classica,presa con il massimo dei voti,mi trasferì a Bologna,sperando di cambiare vita. Spoiler:Covid. A settembre 2020 mi mancava un esame del primo anno ed avevo la media del 30. 2 giorni prima dell'esame, sono svenuto per l'ansia e non l'ho dato. Poi mi sono ripreso ad ad aprile ero perfettamente in pari. L'estate del 2021 non sono stato fisicamente in grado di aprire libro. Da allora alterno periodi in cui sono in grado di rendere,ad altri in cui non ce la faccio.
A marzo 22 ho iniziato ad andare in terapia,orientamento spicodinamico. Dopo i primi tre mesi in cui sembravo aver fatto grossi progressi,ho avuto una ricaduta abbastanza importante, poi mi sono ripreso. A luglio di quest'anno ho avuto il primo appuntamento della vita. Poi ho conosciuto un'altra ragazza con cui ho avuto una frequentazione virtuale di un mese. Nonostante questi indubbi progressi,ho un rapporto conflittuale con la mia terapeuta. Ogni volta che le faccio presente
il mio bisogno di contatto,mi risponde che il suo orientamento non prevede alcun sostegno di natura pratica,salvo poi essere sempre molto critica riguardo le mie iniziative. Ad esempio quando stavo provando con gli approcci a freddo (volgarmente detto:fermare la gente per strada), ,mi ha detto che era un sentiero pericoloso che avrebbe potuto riacutizzare le emozioni negative ecc ecc. Ora: io capisco perfettamente l'obiezione,tuttavia ritengo di aver diritto ad un'alternativa che sia più concreta del "si possono fare altre cose" (senza mai specificare quali) o del richiamarsi al fatto che è un percorso (di cui però non si può stabilire a priori la durata perchè le regole non lo prevedono). A maggior ragione dopo un anno e mezzo.
Per motivo,mi ha consigliato di cambiare orientamento. Non so cosa fare. Soprattutto mi spaventa l'idea di dover ricominciare da capo