Buongiorno, ho una domanda particolare che non riguarda la psicologia umana in se.
Sono stato insieme ad una ragazza laureata in psicologia per circa un anno la quale mi ha fornito a distanza di 7/8 mesi due diagnosi diverse. La prima volta ha usato le parole “io so cosa sei, tu sei borderline” e 7 mesi dopo “mi ero sbagliata, tu sei narcisista”. Inoltre per messaggio mi ha fornito una anamnesi completa di tutti i miei funzionamenti e schemi mentali con frasi come “hai manie di controllo e potere” e una miriade di altre cose.
La mia domanda è: possono queste azioni aver causato un peggioramento del mio quadro clinico?
Io in seguito a questi avvenimenti sono andato da una psicologa psicoterapeuta la quale mi ha confermato la diagnosi di disturbo borderline di personalità.
Vorrei anche sapere se potrebbero esserci degli illeciti in ciò che ha fatto tenendo in considerazione che dopo la fine della relazione ho sviluppato ansia sociale estrema, paura costante di essere giudicato, sottolineo costante, e paura ad uscire di casa.
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25 GIU 2023
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Buongiorno
Non credo che esistano gli estremi per una diagnosi illecita, innanzi tutto in quanto è ancora studente, in secondo luogo ritengo che nel dubbio avrebbe dovuto rivolgersi ad uno psichiatra per una diagnosi certa.
27 GIU 2023
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Buongiorno Simone, per una persona che studia psicologia è normale leggendo i quadri diagnostici pensare alle persone che conosce, tuttavia è assolutamente illecito e non professionale fare diagnosi non avendone le competenze non essendo iscritta all'albo. Immagino il disagio dopo aver ricevuto tale "diagnosi", come si è sentito? come l'ha condizionata? è comprensibile che con tale pensiero poi si sia rapportato diversamente nel corso del tempo, riesce a parlarne insieme alla sua psicoterapeuta ed elaborarlo?
27 GIU 2023
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Buongiorno Simone,
Per rispondere alla sua domanda sugli illeciti, non credo si possa configurare un illecito in quanto le opinioni che ha ricevuto erano per l'appunto opinioni, per quanto presentate sicuramente in modo poco corretto. Insomma, la sua ex non era nella posizione di poter dare una diagnosi a nessuno e sicuramente non al proprio compagno. Non consideri quindi quei commenti come una diagnosi, che poi nel suo messaggio sembra assumere i toni di una condanna. Ricordi che gli altri hanno su di noi il potere che gli riconosciamo. Piuttosto che concentrarsi su discussioni avute con la sua ex, si concentri ora sulla cura di se'. Se ha avuto una diagnosi di disturbo borderline di personalita', sarebbe opportuno un consulto psichiatrico per valutare l'opportunita' di affiancare una terapia farmacologica alla psicoterapia gia' iniziata. In terapia avra' poi modo di lavorare su ansia e paura legate alla relazione finita o ad altro.
Spero questa nota possa essere d'aiuto e Le faccio i miei migliori auguri.
dott.ssa Francesca Calvano
26 GIU 2023
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Buongiorno Simone,
mi dispiace che i tentativi della sua fidanzata di attribuirle una diagnosi, si siano riversati su di lei in maniera non positiva. Dal punto di vista legale, dato che non era un suo paziente, non credo si possa agire in qualche modo.
Ha fatto bene a rivolgersi a una psicologa professionista per gestire al meglio la situazione, è stata un'ottima scelta. Buon percorso.
dott.ssa Daniela Brungiu
24 GIU 2023
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Buongiorno,
Mi dispiace! Per quanto riguarda gli illeciti, se glielo ha detto come fidanzata non ci sono gli estremi per una denuncia, in quanto non c’è stata una presa in carico psicologica. Probabilmente la sua ex fidanzata non ha avuto l’accortezza di pensare che essere laureati in psicologia non dia permesso di sparare sentenze a casaccio.
Ciò non toglie che questo, purtroppo, abbia creato dei vissuti faticosi. Spero che nel suo percorso di terapia possa prendersi cura di se
24 GIU 2023
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La diagnosi di un disturbo mentale dovrebbe essere effettuata da un professionista qualificato in un contesto clinico appropriato, e non dovrebbe mai essere fatta alla leggera o senza un'adeguata valutazione. Le diagnosi errate o imprecise possono avere effetti negativi sulla salute mentale di una persona, compresa l'ansia, la depressione, la perdita di autostima e la confusione. Inoltre, possono portare a trattamenti inappropriati o inefficaci.
Nel tuo caso, sembra che le diagnosi fornite dalla tua ex fidanzata, che è anche una laureata in psicologia, abbiano avuto un impatto negativo sulla tua salute mentale. È importante ricordare che, anche se qualcuno ha una formazione in psicologia, ciò non significa necessariamente che sia qualificato o abbia il diritto di diagnosticare i disturbi mentali al di fuori di un contesto clinico appropriato.
Se ritieni che le azioni della tua ex fidanzata abbiano avuto un impatto negativo sulla tua salute mentale, potrebbe essere utile discuterne con un professionista della salute mentale. Questo potrebbe aiutarti a elaborare le tue esperienze e a sviluppare strategie per gestire i tuoi sintomi.
In termini di possibili illeciti, questo dipende dalle leggi specifiche del tuo paese o della tua regione. In generale, però, è considerato non etico per un professionista della salute mentale diagnosticare o trattare amici, familiari o partner intimi. Potrebbe essere utile consultare un avvocato o un consiglio di disciplina professionale se ritieni che la tua ex fidanzata abbia agito in modo non professionale o dannoso.
24 GIU 2023
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Buongiorno Simone, senza entrare nei particolari della diagnosi, sarebbe da chiedersi perché una ragazza con cui si sta insieme debba fornire una diagnosi al proprio partner, cosa c’entra con il rapporto sentimentale. A volte si creano dei giochi relazionali in cui ci si può fare del male e quindi è meglio interrompere la relazione che intossica. Per quel che riguarda la diagnosi ricevuta, bisogna ricordare che ogni processo diagnostico si può sviluppare nel tempo della conoscenza mentre diffiderei delle diagnosi psichiche sul momento. Diagnosi ha etimologia che significa: “conoscere attraverso” e non può essere istantanea e può essere comunicata solo all’interno di una relazione terapeutica strutturata. Se lei abbia bisogno di un rapporto terapeutico o meno, questa si è la questione da porsi! Lasci stare la diagnosi come metodo che rischia di ghettizzarla senza farle comprendere di cosa lei ha bisogno in questo momento.
Dott. Pietro Salemme