consiglio su un problema

Gentile Sabry,
E' normale avere a che fare con l'ansia, (soprattutto durante il periodo universitario), ma questa non deve diventare invalidante per il suo percorso.
Deve anche considerare che ognuno di noi ha i suoi tempi, non esiste un tempo " giusto" o uno sbagliato per fare una determinata cosa, perché ogni individuo è unico. Si prenda il suo tempo senza considerare quello degli altri!
Per affrontare questo periodo e per uscire da questo loop, può chiedere aiuto ad un professionista!

un saluto

Dott.ssa Martina Romano

Buongiorno, immagino sia difficile uscire dal loop e vedere un'alternativa differente in questi casi. Ha provato ad affrontare un percorso psicologico per questo senso di inadeguatezza e ansia allo scopo di riuscire a vedere un'alternativa per uscire da questo loop? Rimango disponibile per questo scopo.

Cara Sabry07,
Mi dispiace per la situazione che stai vivendo. Quando parli di crisi cosa intendi nello specifico? Come ti senti prima di aprire i libri? A cosa pensi? Cosa nello specifico ti blocca? Partirei da queste domande per capire meglio quali pensieri ed emozioni sono alla base di quelle che definisci crisi. Per quanto riguarda invece il sentirti un fallimento, sembrerebbe in questo caso che la tua attenzione si concentri solo sugli aspetti negativi della situazione invece di focalizzarsi sul fatto che comunque ce l'hai fatta e sei riuscita a superare l'esame. Inoltre anche se ottieni un buon risultato ti critichi ugualmente perchè credi di non esserti impegnata abbastanza. Potrebbe essere utile per te richiedere una consulenza psicologica per indagare meglio questi aspetti ed eventualmente cominciare un percorso per acquisire nuovi strumenti che ti permetteranno di affrontare meglio la preparazione agli esami e di vivere con più serenità il tuo percorso universitario. Se volessi approfindire ti offro un primo colloquio gratuito online.
Un caro saluto
Dott.ssa Vita

Buongiorno Sabry07,

Molte volte la mente costruisce trappole nelle quali si rimane ingabbiati, e tutti quei tentativi che facciamo per risolvere il problema non fanno altro che mantenerlo e alimentarlo. Da ciò che dichiari, emerge come tu sia vittima di un "loop" che ti blocca, fatto di ansia e di aspettative nei confronti di te stessa. Dovresti comprendere meglio, magari con l'aiuto di un terapeuta, la sensazione di fallimento che ti accompagna. Inoltre, è normale voler fare bene ed essere soddisfatti dei propri risultati, ma sappi che anche piccoli "fallimenti" fanno parte del processo di crescita e miglioramento personale.
Un percorso psicologico, anche breve, potrebbe farti arrivare alla comprensione di come gestire l'ansia connessa a queste situazioni, che non va completamente eliminata, ma utilizzata per fare ancora meglio.

Resto a disposizione per qualsiasi dubbio e/o chiarimento,
Dott.ssa Gloria Casella

Gentile Sabry,
la ringrazio per questa condivisione. Può essere naturale sperimentare alti e bassi durante un percorso universitario, ma questa sensazione di essere "comunque un fallimento e costantemente in difetto" mi arriva diretta come un pugno nello stomaco. Sarebbe interessante approfondire se lei sperimenta questa sensazione anche in altri ambiti della sua vita oltre che nello studio, e ricercarne l'origine potrebbe essere l'innesco di un cambiamento di prospettiva fondamentale sia per ciò che riguarda il suo percorso universitario che, più in generale, nel suo quotidiano.
Resto a disposizione per qualsiasi necessità, la saluto e le invio un grande abbraccio.

Dott. Nicola Salvadori

Gentilissima, mi dispiace per il malessere che sta vivendo. Da quello che scrive sembrerebbe che l'ultimo episodio che riporta, riguardo l' esame, sia stato vissuto come una conferma del suo sentirsi in difetto, sensazione che invece mi pare di capire sia presente sempre, al di là dei risultati che ottiene. In realtà, forse, ha semplicemente avuto solo poco tempo, obiettivamente una settimana mi pare poco per prepararsi ad un esame! Quello che scrive potrebbe essere un esempio di come ogni battuta d'arresto, che è normale succeda nel percorso universitario, venga percepito invece come una prova inconfutabile del suo poco valore, allontanandosi dal contesto ed investendo invece l'idea che lei ha di sé come persona. Le consiglierei quindi di iniziare un percorso di psicoterapia per lavorare su tali aspetti, sul perché e da quanto tempo lei si percepisce comunque (non è mai stata bocciata!) un fallimento.
Gli studi non dovrebbero essere una competizione e soprattutto il metro con cui giudica se stessa.
Cordialmente,
Dott.ssa Laura Della Ratta

Gentilissima Sabry, grazie per esserti rivolta a noi innanzitutto. Capisco la situazione che descrivi, e comprendo quanto possa essere difficile affrontare momenti di tensione quando abbiamo a che fare con le sensazioni che riporti. Credo che intraprendere dei colloqui di terapia potrebbe aiutarti ad esplorare e comprendere meglio le motivazioni sottostanti le sensazioni di fallimento, difetto e agitazione che senti, nonchè delle strategie per fronteggiarli.
Resto a disposizione!
AV

Sabry, mentre leggevo il suo post ad ogni "avrei dovuto", "dovevo" o "dovrei" è aumentata in me una sensazione di pesantezza e ho finito di leggerla con il fiato corto, come se avessi corso una maratona senza essermi goduta il percorso.
Sento la curiosità di scoprire chi è oltre ad essere una studentessa di 22 anni iscritta a giurisprudenza e il desiderio di camminare assieme a lei provando a trasformare i "devo" in "voglio" e scoprire qual è il panorama che si potrà ammirare.

Con fiducia.
dr.ssa Francesca Gonella

Buongiorno Sabry07, grazie per la condivisione che hai scelto di fare i questa piattaforma, capisco che possa essere un momento difficile da affrontare per te e anche per l'impegno necessario che serve nell'affrontare gli esami universitari.
Quello che mi sento di dirti è che potrebbe serviti un percorso di conoscenza di te stessa, delle aspettative e delle ansie che ti attraversano in questo momento, tramite un percorso di psicoterapia potresti imparare tecniche di gestione delle paure e delle ansie legate agli esami e quali siano le loro origini.
Il percorso universitario è un cammino ad ostacoli per tutti ed è normale a volte sentirsi non all'altezza di quello che dobbiamo ancora affrontare, forse ti basta ritrovare la motivazione che ti ha condotto in quella strada e i tuoi desideri più profondi che hai per il tuo futuro tramite una maggiore conoscenza di te.

Rimango a disposizione e ti auguro un buono studio

Dott.ssa Sabrina Buracchi

Buongiorno, non è infrequente che il percorso universitario presenti delle volte degli ostacoli o dei blocchi a causa non tanto di situazioni esterne, ma interne, emotive. Tante volte si genera un carico di aspettative troppo elevato o troppo severo. Tale per cui non è mai abbastanza quello che lo studente fa. Il carico di ansia che si genera in questo modo ha un effetto paralizzante. Il desiderio di apprendere viene surclassato dal dover perfomare o da un ideale di prestazione insensatamente elevato e perfezionistico. Il sapere, dall'essere qualcosa di amato e desiderato, diventa un oggetto d'angoscia, indigesto, sempre troppo o troppo poco, più domandato o imposto che voluto soggettivamente. Il mio consiglio è che parli con qualcuno, uno psicologo o uno psicoterapeuta, per chiarire il suo rapporto con lo studio e il sapere, dunque con il suo desiderio e i fattori che lo paralizzano. un saluto

Carissima Sabry,
mi dispiace sentire che stai attraversando una fase così complessa e capisco quanto la pressione degli esami universitari possa generare ansia e disagio. Si tratta di un problema molto comune tra gli studenti universitari, specialmente tra coloro che hanno una buona media.

Se il tuo disagio tende ad incrementare all'avvicinarsi della data dell'esame e raggiunge il culmine durante lo svolgimento della prova, potrebbe trattarsi di ansia da prestazione. Questo tipo di ansia spesso si alimenta dal timore di essere valutati negativamente, e sarebbe utile esplorare il motivo per cui evitare il giudizio negativo da parte del professore o di altre persone è così importante per te. La preparazione degli esami è già un compito impegnativo di per sé, ma quando percepiamo che il nostro valore personale dipende dalla valutazione altrui, ciò può portare a improvvisi blocchi e crisi. Superare l'esame diventa non solo un traguardo accademico, ma anche un modo per dimostrare il proprio valore come persona, associando il voto ottenuto al proprio valore personale.

Inoltre, comprendo che il continuo confronto con gli altri studenti possa rendere ancora più difficile questa situazione. È naturale confrontarsi; tuttavia, spesso, ci troviamo a misurarci solo con coloro che consideriamo "migliori" di noi, e questo confronto non può far altro che incrementare l'ansia esistente, contribuendo a generare sentimenti di inadeguatezza.

In situazioni simili, è fondamentale imparare a gestire l'ansia. Puoi provare tecniche di rilassamento come la respirazione controllata, il rilassamento muscolare progressivo e il training autogeno. Su YouTube troverai molti video per far pratica su queste tecniche, e potresti sperimentarle per vedere se possono aiutarti ad alleviare l'ansia durante lo studio.

Tuttavia, è altrettanto importante esplorare le convinzioni su di te e sugli altri, che potrebbero contribuire a questa sofferenza. Spesso, questo processo può essere complesso da affrontare da soli, e molte persone in situazioni simili trovano beneficio nel consultare un professionista. Uno psicologo può aiutarti a comprendere meglio i tuoi pensieri e comportamenti, offrendoti gli strumenti per affrontare queste sfide in modo più costruttivo.

Ti auguro di cuore di superare questa fase difficile.

Cordialmente,
dott. Guglielmo Amato

Buongiorno Sabry, capita spesso di sentirsi bloccati quando si è sotto pressione (soprattutto se i confronti 'ci vedono in difetto'). Si dovrebbero esplorare i modi ed i tempi di queste crisi per comprenderne i meccanismi (senso di colpa e sentimenti di svalutazione).
Uno spazio di terapia personale sicuramente può aiutarla a prendersi cura di sé e ad uscire da questo loop che le porta grande fatica ed insoddisfazione. Un caro saluto e a disposizione anche on line. Maria dr. Zaupa

Buongiorno Sabry,
La situazione di disagio che sta vivendo è comprensibile e, come spesso accade in questi casi, la sensazione che emerge è di non sapere da dove provengono queste crisi. All'interno di un percorso psicologico ad approccio sistemico-relazionale, sarebbe interessante affrontare il problema partendo da un approfondimento nel tempo di questi blocchi: da quanto sono iniziati? come si sono evoluti e in che modo si manifestano?
Successivamente si può procedere cercando degli stimoli e nuovi significati che possano in qualche modo spezzare il loop che menzioni, prendendo in causa anche il complesso rapporto fra Sè e l'altro, cioè fra come si crea e si può ristrutturare quel senso di fallimento e la percezione di restare 'indietro' rispetto agli altri.
Resto a disposizione per ulteriori informazioni,
Dott. Lorenzo Atti