Come uscire da una relazione sbagliata
Sto insieme ad un ragazzo da 8 anni, ora ne ho 24. Fin dai primi mesi della relazione (io 16 anni lui 17) mi sono resa conto che partivamo da livelli di maturità molto diversi. Per fare un esempio banale ma che si è rivelato un pattern costante: dopo 6 mesi insieme, sua nonna viene purtroppo a mancare. Io non avevo mai vissuto un lutto, perciò chiedo educatamente di cosa avesse bisogno, così che potessi lasciargli i suoi spazi o altresi stargli più vicino se ne avesse avuto bisogno. Mi è stato risposto che non avevo manifestato appieno il dolore per lui, che non lo capivo, che non mi ero comportata da brava fidanzata perché dovevo mostrare di più quanto ci tenessi. Io, sentendomi estremamente in colpa, lo pregai di perdonarmi. Il resto della relazione è stato più o meno così: lui che aveva problemi (è stato diagnosticato come depresso con tratti narcisistici solo dopo anni quando si è deciso ad andare da uno specialista) e io che, pur provando con tutta me stessa ad aiutarlo, venivo sminuita come infantile, passiva, inutile e incapace di capirlo. Io capivo ciò che lo portava ad attaccarmi, così come sapevo che erano parole derivate dal suo dolore, che in un contesto normale forse non mi avrebbe detto, e questa consapevolezza mi ha portato a giustificare questi atteggiamenti. Mi dicevo "non ti odia veramente, in realtà odia se stesso". Gli facevo notare che mi aveva ferita ogni volta ma mai urlando, mai arrabbiandomi, perché non sono modi con cui io processo le emozioni. Ovviamente nulla è mai cambiato, ha comunque continuato a mortificarmi. Ad un certo punto non ce l'ho più fatta, volevo allontanarmi finalmente, alche gli ho detto e rinfacciato tutto il male che mi aveva fatto urlandogli. Lui mi ha risposto che non ne aveva idea, che pensava che quelle fossero scaramucce, che non ha memoria di avermi detto certe cose, che il nostro amore doveva essere più forte di ogni cosa. Dopo giorni di discussione capisce il mio punto di vista, si scusa e mi promette di cambiare. Io, trovandomi nel momento di effettivamente prendere le distanze, ho avuto paura fosse la scelta sbagliata e sono rimasta. Ed effettivamente è cambiato. A distanza di mesi, si impegna, mi supporta, mi venera quasi. Il problema ora è che vivo in una forte crisi: ho finalmente ciò che ho sempre sperato di avere, ma non sono felice. Mi sembra quasi di essermi sudata un rispetto che sarebbe dovuto essere scontato. Allo stesso tempo ho paura perché non ho idea di cosa ci sia fuori. Incontrerò qualcuno che mi ami cosi tanto? e se fosse lui l'amore della mia vita che finalmente è cambiato e io gettassi alle ortiche la possibilità di stare insieme ed essere felice in futuro? Non riesco ad andarmene ma non sono felice di restare.