Come superare l'abbandono? #2

Inviata da Francesca · 21 mar 2012 Crisi esistenziale

Ho 46 anni. In un anno ho perso mia mamma (deceduta per una malattia fulminante) ed il compagno con cui avevo una relazione da 10 anni (non riusciva ad aprirsi un varco nel mio dolore per la perdita di mia mamma). Soffro perchè non riesco a lasciare andare via le persone che amo: mio papà prima, mia mamma dopo, il mio fidanzato adesso. Mi sento indegna di amore. Non riesco a staccarmi da loro ed a prescindere da loro. Vorrei lasciarmi morire. Sono sola: solo la speranza del ritorno di Paolo mi tiene in vita: lui è ancora l'unico senso che ho di me. Ma le settimane passano, ed io non l'ho più né visto né sentito, anche perchè ha un'altra compagna. Non ho più nemmeno la forza e la speranza di riuscire a trovare una via di uscita. Non ho voce per chiedere aiuto. Non saprei da dove cominciare una psicoterapia, perchè penso di non avere risorse né speranze. Non è persino la forza di lasciare me stessa. Sono sola, ed anche io, se potessi, mi lascerei sola.

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Miglior risposta 23 GEN 2013

Sono Emanuela ho 37 e sono disperata e sola anch'io. dopo un anno e mezzo di matrimonio mio marito ha deciso che e'finita... perché? non mi amava più...cosi ha detto,,,,,
il nostro era un matrimonio a distanza, insieme tutti i week end ma io col lavoro a milano e lui casa famiglia e lavoro in prov di reggio emilia dove sarei andata ad abitare, di comune accordo qualora fossi rimasta incinta e poi sarei rimasta li cercando un lavoro lì.... Invece lui ha pensato di distruggere tutto, con un non ti amo più e un freddo-volta pagina- Questo è successo nel mese di luglio, ovviamente non ho ancora superato lo shock....vado da uno psicologo una volta la settimana e per di più mio marito ha deciso di volermi dare un altro calcio...come se non mi avesse provocato abbastanza dolore.... in ottobre mi ha kiesto la separazione consensuale dopo avermi lasciato praticamente in mezzo alla strada, seduta su un marciapiede e alla mia richiesta di restituzione di quanto messo in quella casa, per lavori, arredamento ecc ecc,,,mi sono sentita scrivere dal suo avvocato che lui ritiene che nulla mi sia dovuto perché i soldi che gli mandavo (per la casa..e lui lo sa' benissimo) erano regali. Non solo mi ha lasciata dopo avermi sposata ma si e' inventato un mukkio di bugie pur di nn rendermi ciò che mi spetta,....assurdo,,,, io volevo solo il mio , solo il giusto, tutto documentato da bonifici, la casa è intestata a lui e non me ne importa niente ma almeno chiedevo di riavere indietro i sacrifici fatti in questi anni....oltretutto non sono ricca , né ho una casa, pago l'affitto e vivo cmq dignitosamente. Lui ha buttato via me, l'amore, tutto e si è rivelato anche un bugiardo e un disonesto.... mi avrebbe offerto una miseria e nn avendo accettato ora deposita la giudiziale..... Mi sembra tutto un incubo, la persona piu dolce del mondo si e trasformata in un mostro, sono mesi che nn lo sento, mai piu mi ha chiesto come stessi...niente di niente....io lo amo ancora nonostante il male che mi ha causato, ma sta subentrando tanta tanta rabbia, devo andare avanti, bisogna andare avanti...non lo odio ma so' che la sua coscienza nn sara' mai tranquilla...si può non amare più ma nn per questo buttare la persona a cui hai da poco promesso amore eterno, in un cestino come e'successo a me... Ci vuole tanta tanta forza...io non so' se ce l'ho perche' a me prende un tale sconforto a volte....ma penso che un giorno una giustizia ci sara'...tutto cio ke fai, sia bene sia male, torna indietro. Non lo odiero' mai ma un giorno si rendera' conto che poteva evitare tutto questo e comportarsi da uomo. Coraggio ...lo dico a me stessa e a tt quelli-e che si trovano nella mia situazione.

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22 MAR 2012

Gentile utente,
l'elaborazione del lutto è uno dei processi più delicati ed importanti che un essere umano deve imparare a fare, sostengo che la vita è una continua separazione, per cui lo strumento più efficace che ognuno di noi deve possedere è la capacità di separarsi e trasformare le relazioni. Spesso è necessario farsi aiutare in questo percorso. Si affidi con fiducia ad una consulenza psicologica, inizierà un cammino di crescita verso questo traguardo. Cordiali saluti e auguri

Sportellopsiche Dott.ssa Stefania De Giovanni Psicologo a Napoli

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22 MAR 2012

Gentile Francesca,
la situazione di cui riferisce, da un punto di vista psicologico, è oggettivamente difficile; riuscire a far fronte alle situazioni di abbandono, ritrovando la voglia di andare avanti e "compiere" la propria vita è un compito che, in questo momento di difficoltà, può apparire impossibile, ma che, pure, si può superare. Credo anche sia doveroso distinguere tra i due tipi di abbandono di cui parla: da una parte, nel caso della perdita di sua madre, si ha a che fare con l'ineluttabilità dell'esistenza, niente si può fare per evitare quella situazione; nell'altro, rispetto al rapporto con il suo compagno, si tratta di un lutto ma di altro tipo, una perdita rispetto alla quale ci si sente chiamati in causa per il proprio modo di "esserci stati". Ma una perdita per la quale si possono nutrire speranze di riconquista.
Lei parla di psicoterapia e credo che sia la strada migliore per fronteggiare questa difficiole condizione che si trova a vivere. Dove cominciare? Lo psicoterapeuta è lì per lavorare con lei, insieme a lei, e accompagnarla in questo percorso: non sarà sola.

Dott. Lorenzo Sartini Psicologo a Bologna

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22 MAR 2012

Buongiorno Francesca, comprendo che la vita nell'ultimo anno l'ha messa di fronte a perdite significative che le hanno procurato e ancora procurano sofferenze. Ognuno di noi ha le risorse e le capacità per inziare un percorso di sostegno psicologico o una eventuale psicoterapia. Questo le permetterebbe di affrontare questo grande dolore non più da sola ma insieme ad un professionista che l'accompagnerebbe in questa fase delicata di vita.
Rimango a disposizione per eventuali chiarimenti.
Cordialmente
Dottssa Barbara Testa

Barbara Testa Psicologo a Cernobbio

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22 MAR 2012

Salve, il suo grido d'aiuto rappresenta la volontà di fare qualcosa per aiutarsi. Sicuramente ciò che le è successo, in cosi breve tempo, ha abbassato molto il tono dell'umore e di conseguenza ha portato a pessimismo rispetto ad un futuro che le appare incerto o comunque negativo. Personalmente credo che lei possa trovare dentro di sè le risorse per "rialzarsi" facendosi seguire da un terapeuta e quindi iniziando anche un persorso terapeutico.

Dott. Domenico Navarra Psicologo a Bari

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22 MAR 2012

Gentile Francesca, sembra nonostante tutto che lei abbia trovato la forza e la voce in qualche modo per chiedere aiuto; spesso scrivere su un sito o chiamare una linea telefonica di aiuto permette alle persone di sentirsi meno esposte ma di esternare il proprio disagio e trovare una prima risposta alla loro richiesta. Da quello che scrive, i suoi vissuti di perdita sono molto forti e rischiano davvero di compromettere il suo benessere a molteplici livelli; credo però che in momenti di grande solitudine possa essere utile un supporto psicologico e che questo possa aiutarla a scoprire dentro di sé e a mettere in campo le risorse che ha ma che ora le sembra di aver perso. Un cordiale saluto, dott.ssa Lucia Mantovani, Milano

Dott.ssa Lucia Mantovani Psicologo a Milano

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22 MAR 2012

Cara Francesca, sicuramente le perdite che ha subito recentemente e a così breve distanza stanno condizionando la sua vita, il suo umore e i pensieri. La sensazione di non farcela da sola è legittima ma sono certa che le risorse ci sono dentro di lei, ne è la prova questa timida richiesta d'aiuto che però è un primo passo importantissimo. Faccia un secondo passo, si affidi ad un professionista che le "insegnerà" ad utilizzare queste risorse nel migliore dei modi.
Dott.ssa Francesca Zoppi

Dott.ssa Francesca Zoppi Psicologa Psicoterapeuta Psicologo a Verona

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22 MAR 2012

Un filo di forza per inviare la sua domanda lei l'ha avuta, dunque possiamo credere che anche in lei sia rimasta intatta la possibilità di chiedere aiuto, esperienza che appartiene alla psiche profonda della nostra specie, per sua natura sociale e, per natura, esposta all'esperienza dell'abbandono: immaginiamo quanto un neonato o un bambino, incapace di provvedere a sè, sia stato nella storia dell'uomo esposto all'abbandono! Dunque, è molto plausibile che questa particolare esperienza abbia assunto nella psiche profonda un significato di grande portata. Tutti i miti di rinascita che attraversano le culture umane non significano altro che questo: la possibilità di rigenerarsi a partire da un'esperienza di perdita che spesso ha i tratti di qualcosa di radicale - quando si perdono i genitori, la persona amata, quando sembra non esserci nessuno che possa confortare, quando realizziamo che nessun conforto da solo basta. Nel mondo contemporaneo è nata la psicoanalisi per affrontare queste esperienze, che si avvale dello strumento della relazione interpersonale per curare. Il simile cura il simile, ma è un simile che ha attraversato l'esperienza analoga ed ha acquisito le tecniche dovute. Dunque, un passo ancora per chiedere aiuto!

Dottor Rondanini Daniele Psicologo a Roma

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22 MAR 2012

Gentile Francesca,
ho letto con attenzione la sua storia e mi rendo conto di quanto difficile sia.
Comunque sia il fatto stesso che lei ha scritto ad un portale di consultazione psicologica lascia intravedere una richiesta di aiuto. Consideri la possibilità di iniziare una Psicoterapia, penso le faccia solo bene. Per quanto riguarda le possibilità economiche può rivolgersi ad esempio alla sua Asl oppure può contattare uno Psicologo e chiedergli la possibilità di effettuare una Psicoterapia con un prezzo ridotto.
Penso che professionalmente sarebbe buona cosa tener conto delle possibilità economiche del paziente considerato che gli incontri sono almeno settimanali.
Nella speranza di esserle stato un minimo di aiuto,
le auguro una serena giornata.
Saluti,
Antonio Raia
PsicologiBenevento

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22 MAR 2012

Cara Francesca, c'è sempre una parte da dove potere cominciare nonostante ora si senta invasa da un vortice di emozioni, stati d'animo che creano un filtro che travolge tutto ciò che ci circonda.C'è dolore, certo, ma può essere visto come una condanna senza appello, oppure come uno strumento che ci aiuta a far nascere qualcosa di nuovo. Il dolore da separazione/abbandono è un processo naturale, funzionale. Nulla in natura accade per caso. Se vi prestiamo attenzione, attraverso il dolore ci stacchiamo dal passato e iniziamo a forgiare un nuovo "me stesso", con altri interessi, altre passioni, disponibile a nuovi incontri.Si faccia aiutare da un esperto e sicuramente riuscirarà ad elaborare questa sofferenza/dipendenza che oggi le sembra un ostacolo insormontabile.
Saluti,
Dott.ssa Giuseppina Barra

Dott.ssa Giuseppina Barra Psicologo a Napoli

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