Salve, sono un ragazzo gay di 27 anni che già in passato ha fatto domande qui ed ho ricevuto ottime risposte in merito al tema ansia da prestazione che si verificava con il mio ragazzo, e del circolo vizioso che si era creato. Molti mi avevano consigliato di incontrare psicologi dal vivo, altri di provare a valutare l’ipotesi che la mia storia stesse finendo. A distanza di un anno è realmente finita la mia storia, dopo 6 mesi sono riuscito a concedermi ad un’altra persona ma con un approccio diverso senza alcun coinvolgimento emotivo in quanto conosco questa persona da 3 giorni, e ritrovandomi a letto a con lui ho riscontrato le stesse problematiche che saltuariamente si verificavano con il mio ex. Il fatto è che in realtà nonostante questo ho tanta voglia di rivedere questa persona. Le problematiche sono legate ad impotenza che viene e va nel giro di 5 minuti, flusso di pensieri costanti durante l’atto, disagio ulteriore provocato dall’altra persona che per ovvi motivi avverte che qualcosa non va. Oltre il fatto che probabilmente sarebbe opportuna qualche seduta dal vivo con uno psicologo, avete consigli in merito su come posso gestire queste ansie? Su come posso arrivare tranquillo ad un appuntamento che già so che andrà a finire a letto? Vorrei godermi le persone che mi piacciono e vivermi l’atto e quelle persone a 360 gradi. Mi sento demoralizzato ed un passo indietro rispetto agli altri. Grazie in anticipo.
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27 FEB 2018
· Questa risposta è stata utile per 4 persone
Gentile Matteo,
Il consiglio di concederti un lavoro di terapia nasce dal desiderio di trasmetterti l'opportunità di prenderti cura di quest'ansia, non solo per gestirla ma per capirla e liberartene una volta compreso il messaggio che il tuo corpo cerca di trasmetterti.
La sessualità è un aspetto della vita quotidiana dove si attivano molte ambivalenze legate la potere, alla fiducia, all'igene, all'intimità ecc ecc... il tuo corpo ti manda dei segnali e sarebbe interessante scoprirne il contenuto.
Detto questo un consiglio concreto potrebbe essere respira profondamente e rilassati, ripetiti che va tutto bene e goditi il momento. Concentrati sulle sensazioni e abbandonati all'attimo.
Rimango a disposizione per chiarimenti.
Lazzarini Nicola Psicologo Psicoterapeuta
3 MAR 2018
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentile Matteo,
lei stesso ha ben definito il problema in termini di ansia da prestazione e come tale va affrontato.
Sicuramente il consiglio di un consulto psicologico dal vivo resta valido. Una prima indicazione pratica potrebbe essere quella di concentrarsi esclusivamente sulle sensazioni del corpo, senza pensare al risultato finale oppure in maniera molto diretta esplicitare al partner i suoi timori, al fine di ridurre l’ansia ad essi collegata.
Rimango a disposizione
Dott.ssa Vanda Braga
28 FEB 2018
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Matteo,
se non vi è un coinvolgimento emotivo, ciò basta e avanza per giustificare l'ansia da prestazione e le sue conseguenze.
Godersi le persone che piacciono a 360 gradi non è possibile senza la componente emotivo-affettiva che forse per nascere richiede una frequentazione di più di 3 giorni.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
28 FEB 2018
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Caro Matteo,
non ci ha detto se è stressato, anche quello potrebbe influire.
Consiglierei una visita dall'andrologo per escludere problemi medici.
Rimango a disposizione.
Dott.ssa Antonazzo Floriana Zora, Psicologa e Specializzanda in Psicoterapia 4' anno.