come capire cosa si vuole fare nella vita?

Inviata da erika · 31 mag 2017 Crisi adolescenziali

Buongiorno,
ho 22 anni e sono iscritta al 3 anno di economia. Ho capito che il lavoro d'ufficio non fa per me. Vorrei un lavoro dinamico e stimolante. Solo che non so cosa fare. Qual è la mia passione? Cosa voglio fare nella vita? inoltre ho paura perché anche se ricominciassi un'altra facoltà sarebbero 5 anni e finirei a 28 e così sarei vecchi fuori dal mondo del lavoro soprattutto senza avere esperienze lavorativa. Voglio fare qualcosa che mi soddisfi. Ma cosa? L'unica costante della mia vita sono i romanzi visto che amo leggere.

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Miglior risposta 5 GIU 2017

Cara Enrica, lei non fornisce molte informazioni su di sè: parla di lavoro stimolante, ma non spiega cosa risulta "stimolante" per lei. Ad esempio, cosa fa volentieri quando è lasciata libera? e ancora, quali erano le sue materie preferite nelle scuole medie e superiori? dice che le piace leggere romanzi: quale genere di romanzi? quali autori? ecc. E ancora: com'è arrivata alla scelta della facoltà di economia? Per quali motivi? forse per soddisfare le aspettative dei familiari o seguire le amiche.....tanti possono essere i motivi, ma talvolta non tutti sono validi. Quali sono i suoi interessi, o eventuali sports? E gli hobbies?
Fare con calma un’autoanalisi della propria vita e delle scelte passate
Cominci una sorta di autoanalisi mirata a cercare cosa fa volentieri nella vita, e consideri che la facoltà di economia non significa sempre e solo lavoro d'ufficio, è una facoltà che apre le porte a molteplici possibilità. Se per esempio trova stimolante stare fuori dalle quattro mura potrebbe pensare di dedicarsi al ramo delle vendite, del marketing. Cosa intende lei per "stimolante"? Capisce che ognuno di noi può trovare stimolante qualcosa di diverso rispetto agli altri. Le piace solo leggere o si diletta anche a scrivere? A scuola come andava in italiano? e nei temi? le piace scrivere e le riesce bene?
Dopo questa analisi, nella quale potrebbe farsi aiutare da un consigliere di orientamento (anche presso le Università ce ne sono) o uno psicologo privato che conosca questa branca della psicologia, pensi anche come abbia fatto ad arrivare al terzo anno. In fondo c’è arrivata, come mai non le sono venuti i dubbi prima? Per esempio alla fine del primo anno di studi?
E' a posto con gli esami? che votazioni ha conseguito? se è molto indietro e ha fatto pochissimie esami e con grande difficoltà, è possibile che proprio non le piaccia la facoltà, forse se l'è fatta andare bene per amor di quiete...per non contrastare i genitori...per pigrizia....o quant'altro. Ritengo che il suo percorso vada analizzato, per poter capire come è giunta alle sue conclusioni e tirare le fila della sua situazione nel modo più proficuo per lei.
Non sentirsi troppo “vecchi” per cambiare
Se davvero avesse dato pochi esami e con voti bassi, a 22 anni si può cambiare eccome! Mi sembra esagerato considerarsi vecchia lavorativamente a 28 anni, età in cui ipotizza di finire una eventuale nuova Facoltà! Non dovrebbe essere, comunque, un motivo, se considerato a sè, valido per continuare stancamente una facoltà che non la attrae.
Potrebbe anche darsi che lei non abbia voglia di fare l’Università, nessun tipo di facoltà, ci ha pensato? Forse sente una forte spinta verso il mondo del lavoro e, almeno ora, potrebbe non essere motivata allo studio. Ci pensi: forse sogna già di essere nel mondo attivo del lavoro? Di mettersi in gioco e guadagnarsi lo stipendio per sentirsi autonoma? Non dice nulla riguardo alla sua famiglia: se sia benestante, se le stiano col fiato sul collo, se nutrano grandi aspettative dalle quali lei non riesce a sottrarsi....
Insomma, ci lavori un o' su questo bisogno di "stimoli". cosa intende? da quando lo sente? ha conosciuto forse qualcui di recente che svolge una professione accattivante e che l'ha fatta entrare in crisi. Insomma, ci lavori su questa indecisione e demotivazione.
Se ha bisogno di un aiuto professionale con uno o piu colloqui, io sono anche Consigliere di orientamento scol. e professionale, ricevo sia in provincia di Milano (Binasco) che a Rapallo (Genova). Penso che potrei esserle utile , anche solo con alcuni incontri.
Mi ricontatti se crede. Ricordi che non faccio consulenze telefoniche, nè via mail, perchè ritengo che il faccia a faccia sia fondamentale nella nostra professione per rendersi conto di chi ci sta di fronte, dei suoi problemi e dargli perciò l'aiuto in modo corretto. Spesso occorre anche sottoporre la persona a dei tests psicoattitudinali, che richiedono la presenza.
Auguri!
Dott.ssa Paola Federici, psicologa psicoterapeuta - Consigliere psicopedagogico e di Orientamento - Specialista in Psicoterapie autogene e brevi. Master in Ipnosi terapeutica e in Strategie cognitivo comportamentali

Anonimo-121174 Psicologo a Binasco

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5 GIU 2017

Cara Erika, lei non fornisce molte informazioni su di sè: parla di lavoro stimolante, ma non spiega cosa risulta "stimolante" per lei. Ad esempio, cosa fa volentieri quando è lasciata libera? e ancora, quali erano le sue materie preferite nelle scuole medie e superiori? dice che le piace leggere romanzi: quale genere di romanzi? quali autori? ecc. E ancora: com'è arrivata alla scelta della facoltà di economia? Per quali motivi? forse per soddisfare le aspettative dei familiari o seguire le amiche.....tanti possono essere i motivi, ma talvolta non tutti sono validi.
Cominci una sorta di autoanalisi mirata a cercare cosa fa volentieri nella vita, e consideri che la facoltà di economia non significa sempre e solo lavoro d'ufficio, è una facoltà che apre le porte a molteplici possibilità. Se per esempio trova stimolante stare fuori dalle quattro mura potrebbe pensare di dedicarsi al ramo delle vendite, del marketing. Cosa intende lei per "stimolante"? Capisce che ognuno di noi può trovare stimolante qualcosa di diverso rispetto agli altri. Le piace solo leggere o si diletta anche a scrivere? A scuola come andava in italiano? e nei temi? le piace scrivere e le riesce bene?
Dopo questa analisi, nella quale potrebbe farsi aiutare da un consigliere di orientamento (anche presso le Università ce ne sono) o uno psicologo privato che conosca questa branca della psicologia, pensi anche come abbia fatto ad arrivare al terzo anno. Come ha fatto? E' a posto con gli esami? che votazioni ha conseguito? se invece è molto indietro, è possibile che proprio non le piaccia la facoltà, forse se l'è fatta andare bene per amor di quiete...per non contrastare i genitori...per pigrizia....o quant'altro.
Insomma, ci lavori un o' su questo bisogno di "stimoli". cosa intende? da quando lo sente? ha conosciuto forse qualcui di recente che svolge una professione accattivante e che l'ha fatta entrare in crisi. Insomma, ci lavori su questa indecisione e demotivazione.
SE ha bisogno di un aiuto professionale con uno o piu colloqui, io sono anche Consigliere di orientamento scol. e professionale, ricevo sia in provincia di Milano che a Rapallo (Genova). Penso che potrei esserle utile , anche solo con alcuni incontri.

Mi ricontatti se crede. Ricordi che non faccio consulenze telefoniche, nè via mail, perchè ritengo che il faccia a faccia sia fondamentale nella nostra professione per rendersi conto di chi ci sta di fronte, dei suoi problemi e dargli perciò l'aiuto in modo corretto. Spesso occorre anche sottoporre la persona a dei tests psicoattitudinali, che richiedono la presenza.
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Dott.ssa Paola Federici, psicologa psicoterapeuta - Consigliere psicopedagogico e di Orientamento - Specialista in Psicoterapie auogene e brevi.

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1 GIU 2017

Gentile Erika,
Non prenderei decisioni affrettate al momento.
Lei è già al terzo anno di economia, forse è opportuno intanto terminare tale percorso.
Comunque in ogni ateneo è presente uno sportello di ascolto di counseling, potrebbe accedere per chiarirsi rispetto alla decisione da prendere. Il counseling è un ottimo strumento in queste situazioni.
Oppure se preferisce si rivolga ad uno professionista privato che la accompagna nella scelta.
I miei migliori auguri
Dott.ssa Donatella Costa

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