Assistenza per musica intrusiva

Inviata da Luigi · 4 mar 2024 Disturbo ossessivo compulsivo

Salve a tutti,

sono Luigi, uno studente universitario di 23 anni. Vi scrivo per poter ricevere qualche consiglio in merito alla mia situazione psicologica. Da ottobre 2023 sperimento spesso, nel corso della giornata, dei momenti in cui brevi frammenti di svariate musiche (canzoni o anche brani esclusivamente strumentali) affiorano nella mia mente in maniera involontaria e si ripetono ossessivamente. Aggiungo che un'esperienza simile l'ho avuta nel 2019, solo che allora questi episodi di ossessività legata alla musica erano stati preceduti da episodi di ossessività legata alle parole. Per essere più chiaro: intorno a marzo 2019 circa, ho avuto un periodo, durato un paio di settimane, in cui il mio cervello si fissava, senza che io ne avessi il controllo, su parole a caso che sentivo o leggevo e le ripeteva in maniera costante ma soprattutto assillante, tale da impedirmi addirittura di concentrarmi nello studio; ad un certo punto, il mio cervello si è spostato sulla musica, fissandosi su melodie totalmente a caso, in maniera analoga a quanto mi sta succedendo in questi ultimi mesi. L'intero periodo è durato all'incirca 2 mesi (quindi è finito più o meno ad aprile 2019) e queste ossessioni sono svanite dal nulla, senza che io abbia agito in qualche modo per farle smettere; la mia spiegazione è che quegli episodi fossero dovuti allo stress per la maturità (frequentavo appunto il quinto superiore) ma non ne ho la certezza poiché all'epoca non mi rivolsi a uno psicologo né in generale parlai della mia situazione a qualcuno per paura di essere preso per pazzo (e nell'affermarlo non sono iperbolico). Da aprile 2019 a ottobre 2023 sono successe varie cose, tra le quali un percorso di psicoterapia durato da gennaio 2022 a maggio 2023 per altri motivi diversi dall'oggetto di questa richiesta (una sorta di disturbo dell'umore che mi ha condotto fino a pratiche di autolesionismo, nonché tentativi di autoindurmi il vomito e pensieri suicidi). Come precedentemente detto, a ottobre 2023 ho iniziato ad avere questi episodi (aggiungo che nei mesi precedenti fino a maggio ho vissuto un periodo di forte stress legato al fatto che non riuscivo a frequentare contemporaneamente università e conservatorio - infatti sono un musicista, ironia della sorte - e che mi ha portato alla scelta di abbandonare il conservatorio per l'università; non so se possa esservi legato, lo aggiungo per completezza di dati) e, dopo qualche settimana, ho informato a riguardo il mio psicologo, il quale mi ha detto che si tratta di earworm, fenomeno comune che capita a moltissime persone, e che esso ha una durata breve (anche se nel mio caso tanto breve non mi sembra), e mi ha consigliato di non adottare comportamenti evitanti che altrimenti lo rinforzerebbero (perché io gli dissi che da quando ne soffrivo evitavo completamente di ascoltare musica e anche di suonare) ma al contrario di accogliere quelle musiche, di ascoltarle e di non odiarle, e mi ha consigliato anche di non isolarmi e di parlare con gli altri. Io in verità all'inizio ero un po' scettico, ma col tempo ho iniziato a fidarmi sempre di più e a seguire le sue parole, e devo ammettere che ne ho tratto molto vantaggio, nel senso che questi episodi sono meno pervasivi, meno frequenti e più controllabili. Il problema però è che da un lato questi episodi, seppur non così spesso, sussistono, dall'altro non sento di essere così convinto delle parole del mio psicologo. Mi spiego: la parte razionale di me è persuasa da ciò che mi ha detto, ci penso e tutto quello che mi ha detto mi sembra logico; ma tutto il resto di me no, anzi, è convinto di avere una specie di patologia dalla quale dover guarire e dalla quale però non guarirà mai. Rispetto ai primi periodi, ora ascolto musica e suono, non così spesso ma comunque quando ne ho voglia lo faccio, solo che comunque permane dentro di me la paura di restare fissato con una musica dalla quale non riuscirò più a liberarmi, ed infatti resta in me un leggero timore nell'ascoltare un brano, vecchio o nuovo che sia; ma in ogni caso cerco di superare questa paura e quindi di ascoltare musica. Nella situazione in cui mi trovo ora che vi sto scrivendo, sperimento gli earworm principalmente quando leggo (per passione o per studio, tanto da far fatica a leggere per passione, mentre per lo studio mi arrangio leggendo e ripetendo ad alta voce, il che funziona) e quando penso (ad esempio quando faccio una fantasia su qualcosa o rievoco un ricordo o un’informazione); la cosa più frustrante è che in realtà in entrambi i casi riesco anche a raggiungere uno stato di flow e quindi ad avere momenti senza musiche intrusive, ma questo stato viene continuamente interrotto a caso dagli earworm, come a voler(?) interferire con la lettura e i miei pensieri; ossia, io penso e spesso ad un certo punto ho come "colonna sonora" musiche a caso che mi disturbano, e lo stesso accade quando leggo. Questi episodi non succedono quando parlo con altre persone (e anche quando non parlo, l'importante è che io sia partecipe in qualche modo, quindi anche solo ascoltando), né quando sono particolarmente immerso in un'attività (tra cui perfino lettura e pensieri, seppur con le precisazioni soprastanti). Vorrei quindi sottoporvi i miei quesiti, ma soprattutto le mie paure, convinto che confessandovele e avendo un riscontro da parte vostra io possa superarle definitivamente (sono consapevole infatti che alcune possano risultare stupide, se non addirittura folli - quantomeno il mio lato razionale lo è - ma ho anche bisogno di un parere esterno che mi rassicuri); ho raggruppato il tutto in 6 blocchi:
1) Gli episodi di earworm possono essere interpretati come una ribellione di una parte di me al fatto che abbia abbandonato gli studi di musica, e che quindi cerchino di sabotarmi nello studio come una sorta di punizione per la scelta fatta? O comunque, c'è un qualche legame tra la rinuncia agli studi di musica e gli earworm? La mente umana è strana, quindi non saprei.
2) Un altro timore è che gli earworm depotenzino la mia concentrazione durante lo studio, e cioè che senza di essi potrei essere molto più efficiente nello studio (ossia imparare meglio e molte più cose in meno tempo). È effettivamente così?
3) Ho cercato su internet aiuti a riguardo (su siti quali questo in cui scrivo e State of Mind), informandomi anche sui pensieri intrusivi (mi si perdoni se non ho fatto bene, ma volevo avere quante più informazioni inerenti possibili), e ho trovato che, oltre alla psicoterapia comportale, possono essere utili, tra l'altro, la mindfulness, il training autogeno e il dedicare un certo lasso di tempo al giorno al lasciare spazio a tali pensieri intrusivi. Queste possono essere soluzioni utili al mio caso specifico (considerato il limite di una "diagnosi" virtuale di contro a una diagnosi autoptica)? Ce ne sono altre che possono funzionare?
4) Mi sento molto vittima del fatto di non sapere esattamente come comportarmi quando subisco questi earworm, dunque vi chiedo: come devo comportarmi quando ho esperienze del genere (se non proprio di earworm, anche comunque di una musica soltanto che però affiora involontariamente)? Devo ignorare totalmente queste musiche, lasciando che scorrano via da sole? E se nonostante ciò perdurano, cosa devo fare?
5) Come funziona la concentrazione? Ossia, come faccio a raggiungere e mantenere lo stato di flow senza perderlo come mi sta accadendo in questo periodo? Secondo voi, la situazione è nel tempo peggiorata e mi verrà difficile raggiungere una condizione in cui la mia concentrazione non sarà interrotta da musiche intrusive (o forse dovrei chiedere se mi verrà difficile raggiungere una condizione in cui non percepirò più queste musiche come intrusive e accetterò il fatto che il flow possa essere interrotto da questi pensieri)?
6) Cosa genera l'earworm? Perché nel mio caso continua a persistere e a non svanire naturalmente (come invece mi è successo 5 anni fa, come vi ho illustrato all'inizio)? Svanirà mai o ci dovrò convivere per sempre (ho letto di persone che ci convivono da anni, so che non posso fare paragoni perché tutti noi viviamo situazioni totalmente diverse, però capirete anche che un po' di timore c'è sempre)?
Per concludere, spero che la lettura di questa mia richiesta non vi sia stata troppo pesante, che essa sia stata interamente comprensibile e che possiate rispondere a tutti i quesiti sollevativi. Vi ringrazio anticipatamente per la pazienza nella lettura, per l'attenzione prestata per la mia situazione e per la professionalità nei consigli, ma soprattutto ci tengo a ringraziarvi, a prescindere se dovessi ricevere risposte o meno (il che è perfettamente comprensibile, data la mole di richieste), per rendervi disponibili nell'aiutare, gratuitamente (anche se chiaramente resta comunque un occasione per voi per ampliare il vostro bacino di pazienti, ma bisogna in ogni caso sottolineare il fatto che quantomeno un primo servizio per i pazienti da parte di professionisti, seppur con tutti i difetti che esso in maniera inevitabile ha intrinsecamente, c’è), coloro che si rivolgono a voi, il che, considerato per l'appunto il tempo da dedicare, la pazienza e l'impegno, non è né scontato che ci sia né facile per voi. Vi auguro una buona giornata.

Vostro,
Luigi

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