Saper riconoscere le emozioni

La gestione delle emozioni dovrebbe essere uno degli obiettivi principali nell'educazione dei bambini.

5 DIC 2016 · Tempo di lettura: min.
Saper riconoscere le emozioni

Che ruolo hanno le emozioni nella crescita personale di ogni individuo?

Definire cos'è un'emozione può essere piuttosto complesso. L'etimologia del termine proviene dal latino "emovere", cioè muovere o trasportare fuori. Si può definire, dunque, come un'alterazione o un cambiamento dello stato abituale di un individuo. Questa sensazione non ha conseguenze solo a livello psicologico mutando il nostro stato d'animo, ma anche da un punto di vista fisico visto che alcuni parametri del nostro corpo cambiano, come la respirazione o il battito cardiaco.

Le emozioni che proviamo ogni giorno ci permettono di conoscere noi stessi.

Alcune persone, invece, soffrono di alessitimia, un disturbo che rende difficile il riconoscimento e la descrizione delle proprie emozioni pur riuscendo a identificarne le reazioni fisiche.

In generale tendiamo a riconoscere le emozioni e le ragioni per cui le proviamo, pur avendo reazioni simili a livello fisico ma corrispondenti a due eventi distinti. Ogni persona può però interpretarle in maniera diversa. Ad esempio, la paura o l'ansia sono sensazioni che possono spaventare alcuni ma possono piacere ad altri, come nel caso degli amanti degli sport estremi. Non esistono quindi emozioni particolarmente negative. Tutto dipende dalla nostra interpretazione che, a sua volta, è legata al nostro carattere, all'esperienza e all'educazione ricevuta.

Le emozioni che consideriamo positive ci aiutano ad avere maggiore autostima e a sentirci più forti. Se per noi una determinata sensazione è particolarmente fastidiosa, invece, per ridimensionarla o farla sparire è necessario non focalizzarsi su di essa. È importante distogliere l'attenzione e portare il pensiero altrove. Se invece si sta intraprendendo un percorso con un terapeuta, in alcuni casi è positivo indagare sulle emozioni che identifichiamo come negative. Un percorso di questo tipo può aiutare il paziente a far uso delle emozioni, comprese quelle negative, per trasformarle in risorse e per imparare ad avere un pensiero positivo e vivere meglio.

L'alfabetizzazione delle emozioni

Saper riconoscere e affrontare le emozioni dovrebbe essere un obiettivo primario nell'educazione dei bambini. Solitamente nelle scuole si tende a dare maggiore importanza ai processi cognitivi rispetto a quelli emotivi: manca un'educazione a tutto tondo dei bambini. Le emozioni, infatti, sono fondamentali all'interno dei processi di apprendimento in quanto il processo di crescita cognitivo è strettamente legato a quello emotivo. Nella maggior parte delle scuole si tende a mettere da parte l'esperienza soggettiva di ciascun individuo, facendo meno attenzione al processo di adattamento sociale dei bambini.

Lo sviluppo delle varie capacità (motorie, intellettive, emotive, ecc.) è stato studiato da diversi analisti e ha prodotto diversi modelli educativi come nel caso del cosiddetto metodo Montessori.

Carl Rogers, psicologo statunitense, nei suoi studi affermò che:

«Quando in una scuola si sviluppa un sistema di istruzione centrato sulla persona, in un clima favorevole alla crescita, l'apprendimento è più profondo, procede più rapidamente e si estende nella vita e nel comportamento dello studente più di quanto faccia l'istruzione acquisita nella classe tradizionale. Ciò avviene perché la direzione è autoscelta, l'istruzione è autoistituita e nel processo è investita l'intera persona, con sentimenti e passioni al pari dell'intelletto».

Nel 1990, i due psicologi Peter Salovey e Jonh Mayer, nell'articolo "Emotional Intelligence", definirono l'intelligenza emozionale come la "capacità di monitorare e dominare le emozioni proprie e altrui e di usarle per guidare il pensiero e l'azione". In quest'ottica, l'alfabetizzazione emotiva è indispensabile, fin da piccoli, per insegnare a gestire le emozioni e a migliorare i processi di apprendimento.

Se vuoi ricevere maggiori informazioni sul tema, puoi consultare il nostro elenco di professionisti esperti in crescita personale.

«Reprimere le proprie emozioni è come avere una bomba a orologeria nel corpo», Emanuela Breda.

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