Ri-umanizzare i rapporti tra assistente ed assistito

La nudità di un incontro disarmato da tecniche e saperi usati come protezione fa riscoprire una relazione basata su una condivisione esistenziale profonda tra esseri umani.

18 NOV 2015 · Tempo di lettura: min.
Ri-umanizzare i rapporti tra assistente ed assistito

Un piccolo gruppo di operatori di assistenza opportunamente scelto e formato, sollevato per tre ore al giorno dai compiti assistenziali, ha a disposizione uno spazio vuoto quotidiano nel quale provare a re-inventare la relazione con la persona residente nella struttura per non autosufficienti.

I residenti ai quali gli operatori si dedicano sono i più soli e solitari, quelli disturbanti a causa delle loro patologie o sofferenze interiori, coloro che attraversano esperienze particolarmente difficili.

Quelle stesse persone — operatori e assistiti — che, viaggiando alla velocità del treno in corsa del lavoro quotidiano, erano costretti a relazioni puramente funzionali, possono adesso so-stare in un luogo sgombro da obblighi e sperimentare una nuova modalità di incontro.

Affrontiamo qui la problematica della umanizzazione dei servizi e di come la nudità di un incontro disarmato da tecniche e saperi usati come protezione permette di riscoprire, re-inventare e ri-creare una relazione basata sulla condivisione umana profonda.

A fronte del mutamento dell'utenza, dell'aggravamento dei residenti, all'incremento della presenza di soggetti con patologie degenerative e psichiatriche, le risposte efficientistiche finora sperimentate dai Servizi mostrano il proprio limite.

E',̀ secondo noi, necessario porsi da un nuovo punto di vista che permetta di ritornare al nucleo fondamentale della relazione assistenziale, a quella condizione di apertura, a quello spazio ancora vuoto di contenuti che rende possibile la compartecipazione di operatori e assistiti alla costruzione di una relazione significativa.

Si tratta di un'esperienza che ha portato un cambiamento a macchia d'olio negli operatori dedicati e che, nel tempo, ha allargato la sua sfera di influenza all'intera organizzazione giungendo a innovare alcune procedure fondamentali, fino a lambire la comunità territoriale.

Il recentissimo libro di C.M.Brunialti, "I tempi dell'incontro. Ri-creare la relazione oltre l'assistenza", testimonia tutto il percorso seguendo gli sviluppi di questa esperienza durata sette anni e ancora in corso, presentandone la teoria e la storia: gli inizi, le difficoltà di percorso, le azioni formative e di supporto agli operatori, l'integrazione con i servizi, gli incidenti critici, gli esiti positivi e per certi versi sorprendenti.

Rifondare una relazione partendo dalla nudità di un incontro disarmato da tecniche e da saperi usati come protezione, porta gli operatori a riscoprire una dimensione di condivisione umana profonda con le persone, che modificherà per sempre lo sguardo di ambedue e le stesse modalità dell'assistenza.

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Scritto da

Dott. Carla Maria Brunialti

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